Lui è uno dei pochi che può vantarsi di avere indossato per la seconda volta in carriera la  maglia giallorossa e di avere ricevuto applausi al suo ritorno. Parliamo di Carlo Luisi, che a gennaio 2012, esattamente 10 anni dopo la prima esperienza, è ritornato nella città delle streghe.
Nato a Pescara il 20 marzo 1977 sotto il segno dei pesci, calcisticamente Carlo cresce nella Renato Curi. Nel 1997, a soli 20 anni, approda tra i professionisti proprio con la maglia giallorossa. Sono 2 anni felici, culminati con la promozione indimenticabile in serie C1 dopo i play off vinti a Lecce sul Messina. Era il Benevento targato Franco Dellisanti. Anni incredibili, poi Luisi vola in serie B, acquistato dal Pescara. Poi , nonostante la retrocessione, viene acquistato dal Piacenza ma dopo una sola stagione, eccolo di nuovo a Pescara. Nel 2006 veste la maglia del Modena, a settembre 2008 quella del Pisa, in pochi mesi va all’Ascoli, poi il ritorno a Modena dove rimane fino all’estate 2011. Nel mercato di riparazione, il clamoroso ritorno nel Sannio.


Nella vita privata Carlo è sposato da 7 anni con Paola, ex giocatrice di pallavolo che ha conosciuto proprio durante una partita. Carlo e Paola hanno una bimba di 5 anni e mezzo, Giulia, di cui lui è innamoratissimo. I genitori di Luisi, Francesco e Maria Francesca, sono entrambi pensionati. Carlo ha una sorella più piccola, Piera, studentessa. La sua famiglia vive a Pescara.  Ha la Maturità Scientifica ed ha raccontato che, se non avesse fatto il calciatore, si sarebbe iscritto all’Isef.
Il suo piatto preferito gli gnocchi. In tv guarda spesso Wild e il film che gli piace è “Il collezionista di ossa”. Ramazzotti il suo cantante preferito, il Milan la sua squadra del cuore.


La sua più grande passione è “Giulia, quando sono fuori dal campo- ha raccontato- giocare con lei è il passatempo preferito, la cosa che amo fare di più”.
Calcisticamente il ricordo più bello della carriera di Luisi è “l’esordio in serie B con la maglia del Pescara. Quello più brutto è stato quando mi sono rotto i legamenti del ginocchio. Pensavo che la mia carriera fosse in bilico”.
Racconta che la Benevento calcistica è cambiata moltissimo in questi 10 anni: “Non è solo perché c’è una società nuova, molto seria e vincente- ha detto- ma è cambiato tanto anche l’ambiente. Ho notato un po’ più di freddezza, saranno le nuove regole, saranno le troppe delusioni, ma c’è meno gente intorno al Benevento”.
Dice di non essere scaramantico, né di avere particolari rituali. E quando gli chiediamo dei suoi sogni, ci liquida con una sola battuta: “Il mio unico sogno è di stare sempre bene”

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