Aiutiamoli. Non lasciamoli soli a lottare per la conquista di quel traguardo che non scriverà soltanto la loro storia, ma quella di un popolo intero, di un'intera città, di un'intera provincia. Fino ad oggi questi ragazzi ci hanno regalato emozioni inenarrabili e meritano tutti la nostra stima incondizionata ed il nostro costante incitamento. Ci hanno dimostrato amicizia, e dobbiamo rendere loro la nostra amicizia. Senza limitazioni. L'amico vero - si dice -  lo ritrovi al tuo fianco nel momento del bisogno; e mai, come in questo momento, gli uomini che indossano la casacca giallorossa hanno bisogno di noi tutti, del nostro calore, della nostra vicinanza, del nostro affetto.

È un momento di crisi pura (inutile girarci attorno),  in cui alla Strega sembra andare tutto storto, al contrario di quanto avviene, invece,  in terra salernitana, laddove l'onda lunga dell'entusiasmo e  una ritrovata fiducia nei propri mezzi stanno facendo letteralmente volare la squadra locale, che fino a soltanto fino a dieci giorni or sono era sembrata di  tutt'altra caratura. Non si può, però, gettare alle ortiche quanto di meraviglioso e' stato fin qui costruito. È impensabile sprecare il lavoro compiuto con tanto sacrificio, dedizione e spirito di abnegazione. Non possiamo credere che dei validissimi atleti e dei calciatori di livello siano, d'incanto, diventati dei brocchi.

È fin troppo evidente che l'impegno dei protagonisti  (almeno quello), continui a non mancare. Purtroppo, però, sembra che  la mente e la voglia di fare  non siano adeguatamente supportate dalle gambe,  a causa di un vistoso calo atletico per il quale, forse, sarebbe opportuno che qualcuno dello staff preposto  facesse il mea culpa e si assumesse delle responsabilità. Forse (ma ragiono ovviamente con il senno di poi) non si sarebbe dovuto effettuare un richiamo di preparazione atletica agli inizi del mese di febbraio, o quantomeno con carichi di lavoro tanto  pesanti, come sembra, invece, sia avvenuto.

Se si fosse soltanto considerato che a causa di infortuni di lunga durata e squalifiche varie, nei quattro mesi precedenti erano praticamente scesi in campo  sempre gli stessi calciatori, ci si sarebbe dovuto porre quantomeno l'interrogativo se fosse stato utile, piuttosto che deleterio, gravarli di un ulteriore, eccessivo carico "di richiamo". Non è un caso, infatti, e penso non si tratti neanche di una coincidenza, che il Benevento si sia praticamente fermato da circa un mese. Il primo campanello d'allarme si ebbe  nel corso dell'incontro casalingo con il Melfi, vinto soltanto nei minuti di recupero dopo aver sofferto oltre ogni ragionevole limite, contrariamente al solito. Ma in quel caso, forse, una buona dose di fortuna mista ad un residuo di benzina  che ancora presenziava nei serbatoi seppero nascondere una realtà che, di lì a poco, purtroppo, sarebbe emersa in maniera dirompente.

Nessuno voleva ammetterlo, ma dopo Melfi abbiamo tutti avuto un po' paura che il giocattolo, se non proprio rotto, si fosse inceppato. Inceppato, appunto. Ma eliminata la causa dell'inceppamento (cioè riacquistato un mimimo di condizione atletica dopo aver smaltito i carichi) ciò non toglie che il giocattolo stesso riprenda a funzionare, anche meglio di prima, in vista di un rush finale di stagione che si preannuncia entusiasmante ed impegnativo.

Il campionato non è assolutamente finito qui. Sia Benevento, che Salernitana, sono attesi da un calendario ostico,  con tanti scontri diretti ancora da disputare da parte di entrambe le contendenti al salto diretto di categoria. Il passo falso, per ciascuna delle due, e' costantemente dietro l'angolo e l'altra dev'essere pronta, eventualmente,  ad approfittarne. Non è detto, infatti, che quanto successo al Benevento non possa verificarsi ai danni della Salernitana . Tra l'altro era già avvenuto nel corso della corrente stagione che la Strega, nel giro di tre sole partite a cavallo tra Natale e l'Epifania, fosse stata capace di recuperare ben quattro punti all'allora capolista Salernitana  distanziandola, poi, di ulteriori quatto lunghezze nel corso del mese di gennaio.

Lo avevamo detto che, alla fine, sarebbe stata soltanto una lotta di nervi. Non lasciamoci sopraffare, quindi,  dall'assoluta necessità di dover recuperare subito a tutti i costi. Calma e tranquillità  e, soprattutto, consapevolezza di essere più forti di Lamezia, Caserta, Pagani, Lecce, Reggio Calabria, Matera, Messina, Cosenza e, ad ultimo, Castellammare di Stabia.   
Lo siamo stati fino ad ora, non v'è ragione per cui non dovremmo continuare ad esserlo. I conti li faremo soltanto alla fine, e se il nostro avversario avrà dimostrato di essere più forte, onore al merito e tanto di cappello a lui.  Ci sono sempre i play-off ed un secondo posto, preziosissimo, da preservare e blindare,  magari anche corredato da una buona dose di punti in classifica,  in modo da essere comunque la migliore seconda dei tre gironi. 

Il segreto è guardare sempre avanti, senza mai voltarci di spalle; restiamo sempre agganciati al fuggitivo, non molliamolo di un millimetro; facciamogli sentire sempre il nostro fiato sul collo. Prima o poi il momento critico dovrà arrivare anche per lui, ed allora dovremo essere pronti a mangiarcelo. Male che vada saremmo sempre i migliori secondi e non è detto che ci debba andare sempre male agli spareggi. 
Ma non ci voglio neanche pensare. 
Forza ragazzi, Benevento e' con voi. Riacquistate l'autostima. Tornate ad essere la squadra schiacciasassi che ha dominato sui campi avversari. Le prossime due trasferte dovranno rappresentare il vostro riscatto. Ce lo dovete. Ce l'aspettiamo.
Una sola parola: CREDERCI!
TUTTI INSIEME. FINO ALLA FINE.

Sezione: In primo piano / Data: Sab 14 marzo 2015 alle 15:21
Autore: Andrea Bardi
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