Altro che il calendario agonistico, la conferma di quanto già parzialmente trapelato e l'ufficializzazione del campionato - spezzatino hanno davvero a lasciare con la bocca aperta gli addetti ai lavori e gli operatori della stampa. 

Ricapitolando quanto partorito dai vertici della Lega: Il venerdì si inizierà  con due partite, la prima alle 19.30 e la seconda alle 20.45. Il sabato si prosegue con ben quattordici partite: tre alle 14.30, tre alle 15.00, tre alle 16.00, tre alle 17.00 e due alle 19.30 La domenica (eh...) ci saranno tredici partite: una alle 11.00, una alle 12.30, quattro alle 14.30, tre alle 16, tre alle 18. Si chiuderà il lunedì, finalmente, con una sola partita alle 20.45. Il tutto ovviamente non varrà per i turni infrasettimanali, e anche questa è un'altra trovata di genio.

Io voglio davvero sperare che alla base ci sia stato un lungo ed accurato "studio di settore". In un calcio asfittico e povero di risorse economiche, con strutture a dir poco obsolete a far da scenario, immaginare cotanto spettacolo suddiviso e spezzettato su mezza settimana è a dir poco da visionari. Il tutto poi a beneficio della diretta streaming di tutte le partite di ogni squadra. Non più soltanto quelle fuori casa, così come in maniera eccellente alcune società avevano già predisposto per il passato, compreso il Benevento Calcio. A mio avviso, nel ridisegnare il campionato "riformato" alcuni elementi assolutamente non trascurabili sono stati invece sottovalutati o - peggio - dimenticati.

In primis, come credono i nostri eroi di favorire l'afflusso di pubblico allo stadio decidendo (ma le Società sono d'accordo?) la trasmissione gratuita delle gare? Ma come, il progetto non era quello di riportare le famiglie e i bambini allo stadio e di favorire la ristutturazione degli stadi  perchè diventasssero privi di barriere? Chi potrà scegliere se andare allo stadio o starsene comodamente e gratuitamente in poltrona, al calduccio, non credo ci metterà molto a decidere. E i mancati incassi chi li ristorerà alle Società? Ah, dimenticavo, entreranno in gioco gli sponsor! Evidentemente gli esperti marketing della Lega hanno -ma davvero?- ipotizzato una fila di imprenditori, delle sessanta città della terza serie,  pronti a investire denaro per pubblicizzare il proprio brand o semplicemente una ferramenta o la lavanderia o il supermercato rionale. Come non averci pensato prima! La trattoria XY vi aspetta in via tal dei tali a Benevento, accorrete. Peccato che, a Ischia (tanto per citarne una) a nessuno glie ne freghi di una pubblicità di Benevento o di altre sedi e viceversa... Tantomeno io non credo affatto che possa far gola lo streaming di una gara di Lega Pro per investire in pubblicità. Ovviamente, siccome organizzare lo streaming ha dei costi, anche elevati, io credo che la Lega i soldi, da qualche parte dovrà pure trovarli, alla fine. O no? E sennò chi pagherà il tutto?

Poi, far giocare dal venerdì al lunedì la stessa giornata di campionato può favorire o sfavorire le squadre impegnate nel raggiungimento di un obiettivo, quale può essere la promozione. Qualcuno potrà infatti beneficiare del fatto di conoscere il risultato degli altri campi e questo, rieptuto nel tempo, potrebbe certamente creare scompensi se non l'irregolarità del torneo. Non è una novità, è già accaduto.

Giocare di venerdì e sabato, oltre che nella domenica canonica, tenendo anche per buono il posticipo del lunedì, ha un impatto a mio avviso negativo anche sui luoghi ove si gioca e ripercussioni anche sui quei tifosi che, nonostante la possibile visione gratuita della gara, vorranno andare lo stesso allo stadio "fisicamente". Il calcio di Lega Pro è radicato soprattutto in città piccole e medie di tutt'Italia. Gli stadi dove si gioca, spesso strutture fatiscenti,  sono per la maggior parte costruiti nel mezzo dell'area urbana. Già la domenica, giorno festivo e di scarso traffico, è praticamente impossibile la circolazione e l'accesso nell'aria stadio per via delle pesanti prescrizioni che Prefetture e Questure devono attuare per questioni di sicurezza. Poi c'è il dispositivo taffico che le polizie locali devono attuare per favorire afflusso e deflusso degli spettatori, con i percorsi obbligate per le tifoserie ospiti... Insomma, immaginare un venerdì o un sabato, giorni normalemnte caotici in ogni luogo, con le nostre città bloccate per la disputa di una partita di calcio è stato davvero un'altra genialata!

Ricapitolando: la nuova Lega Pro avrà un numero considerevole di spettatori paganti allo stadio in meno. Perderà l'interesse già esiguo dei media che già sono concentrati esclusivamente al calcio di A e B, con i potenti e tecnologicamente avanzati mezzi a disposizione dei gruppi Sky e Mediaset, non trascurando (stolti!) l'assoluta imbattibilità qualitativa dei canali satellitari e del digitale terrestre. Sarà sempre più difficile e complicato andare fisicamente allo stadio, e molti presidenti di squadre che contano molto sull'incasso ai botteghini dovranno fare i conti (repetita iuvant) con la diminuzione drastica di liquidità, linfa a volte vitale per le casse sociali.

Le dirette streaming, ottime quelle della gare in trasferta della squadra del cuore, ma andavano bene di domenica. Di venerdì e sabato i tifosi lavorano o studiano o comunque sono impegnate nelle normali attività che ciascuno di loro svolge. Così come non potranno recarsi allo stadio, non potranno di certo mettersi davanti ad un PC a seguire la partita che interessa... Ma tutto questo, che a me pare elementare, gli scienziati non lo hanno pensato, purtroppo. Il fallimento del progetto e la fine della Lega Pro sono annunciati.

 

 

Sezione: In primo piano / Data: Mar 12 agosto 2014 alle 18:00
Autore: Marcello Mulè
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