L’ex attaccante giallorosso Pietro Iemmello, rinato in questa prima parte di campionato agli ordini di Massimo Oddo al Perugia, con il quale ha già messo a segno sette reti in altrettante partite, si è confessato a “La Gazzetta dello Sport”. Nel corso dell’intervista Iemmello, oltre che tessere le lodi del suo attuale allenatore: “Penso che Oddo meriti la Serie A, è giovane, propositivo e cerca di dare un gioco offensivo alla squadra. Al mister piace cambiare anche durante la partita, non credo che il modulo sia fondamentale anche se avere un altro attaccante di fianco aiuta perché porta via un difensore” e illustrare le ambizioni del suo Perugia “La Serie A può arrivare perché c’è un progetto importante. La città se lo merita, il tifo è caldo. Serve anche un po’ di fortuna, questo è un campionato ancora più equilibrato del solito” si è poi soffermato sulle sue esperienze precedenti, caratterizzate da un rapporto spesso conflittuale con le varie tifoserie, tra cui evidentemente quella giallorossa: “So che avrei potuto fare di più, in certi anni mi sono perso da solo: a Benevento si aspettavano molto ma sono stato frenato da problemi fisici importanti, a Sassuolo mi sono svegliato tardi, c’ero poco con la testa, non era facile passare dalla Serie C alla A. Mi è servito come esperienza. A Benevento non c’è mai stato feeling, mentre a La Spezia volevano che restassi, ma non avrei avuto spazio e andai al Sassuolo in Serie A. Al Foggia in Serie C avevo fatto benissimo con 24 reti, ma quello (quando gli bruciarono l’auto NdR) era un momento particolare. Volevano colpire me e la società. Io ero tra i pochi rimasti in città dopo il derby col Lecce e sapevano dove abitavo. Ero il simbolo, non credo ci fosse niente di personale”.

Sezione: In primo piano / Data: Gio 10 ottobre 2019 alle 18:17
Autore: Gerardo De Ioanni
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