Ma come è bello star lassù, e come è bello starci con merito. Siamo a -4 e abbiamo 1 partita in meno del Brescia capolista, Palermo superato in classifica di un punto e che dovrà venire a Benevento, secondo posto in solitario, +9 dall’ottava posizione, ultima utile per accedere ai play off promozione.

Questa in sintesi la situazione che ci ha lasciato la vittoria di martedì sera contro il Pescara al Vigorito. Una vittoria meritata, suggellata anche da un palo, una traversa, un rigore sbagliato e almeno altre 3 occasioni mancate per un soffio e un gol subito a causa di un episodio sfortunato generato da una carambola in una mischia in area giallorossa.

La metamorfosi del Benevento degli ultimi 2 mesi è sotto gli occhi di tutti, con la squadra di Bucchi che adesso comincia a far paura.

Dopo un inizio di torneo balbettante con troppi alti e bassi e con punti gettati alle ortiche, soprattutto quelli in casa contro Foggia, Ascoli e Verona e in trasferta a Carpi, il Benevento sembra aver trovato una solida quadratura. Il 3-5-2 disegnato da Bucchi ha reso la squadra decisamente più solida ed equilibrata. Inoltre il recupero di pedine importanti su cui non si era potuto fare affidamento nella prima parte di campionato e l’inserimento di Caldirola e Crisetig arrivati a gennaio ma calati immediatamente nella dimensione della squadra hanno fatto il resto.

In conferenza stampa, mister Bucchi, in risposta ad una mia domanda in merito a tutto ciò, ha dichiarato candidamente e confermato che il Benevento è cambiato proprio dopo aver recuperato calciatori e soprattutto “uomini”, facendo riferimento in modo particolare, a gente come Del Pinto che ancora una volta è stato preso come riferimento e figura chiave sotto tutti i punti di vista: fisico, atletico, in termini di cattiveria agonistica e di attaccamento e carisma nello spogliatoio.

In questa squadra, diventata finalmente un vero “gruppo” e non solo di facciata, giocano tutti e tutti si sentono indispensabili. Nella gara contro il Pescara quello che ha colpito maggiormente in positivo, tutti gli amanti della strega è l’atteggiamento con il quale la squadra ha affrontato lo scontro diretto. Questo atteggiamento ha infiammato il pubblico, trasformando il Ciro Vigorito in quel catino inespugnabile quando c’è da portare a casa punti e partite fondamentali come successo nel recente passato e comunque da 3 anni a questa parte. Ormai a Benevento, conosciamo quell’aria che si respira nel nostro stadio in certi particolari momenti. Il pubblico spinge la squadra che quindi si esalta, in un meraviglioso scambio alla pari che regala emozioni e sensazioni indescrivibili. In certi momenti ci si guarda in faccia, e tutti noi siamo consapevoli che in un modo o in un altro, stringendoci tutti insieme si potranno superare tutti gli avversari. Una sorte di alchimia magica che si è creata e che quando si sviluppa diventa un arma in più per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati.

Bisogna crederci anche questa volta, perchè questa squadra, con questo spirito e questo pubblico può giocarsela con tutti. Bisogna rimanere sul pezzo e non abbassare la guardia, continuando sulla strada dell’umiltà e della consapevolezza dei propri mezzi. Sarà difficile e nessuno ci regalerà niente, ma proprio per questo se dovessimo riuscire a raggiungere quel traguardo che tutti sogniamo, sarà ancora più bello. E sarà ancora più bello raggiungere quel traguardo, e questa volta rimanere li dove abbiamo sempre sognato, ma dove abbiamo dimostrato ampiamente di poterci stare e rimanere.

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Mer 27 febbraio 2019 alle 16:04
Autore: Cosimo Calicchio
vedi letture
Print