Se qualcuno aveva pensato dopo la vittoria di Ischia, ad un campionato in discesa per i giallorossi ad sorta di passerella tra fiori e tappeti rossi avrà capito dopo la gara di ieri di essersi sbagliato di grosso. Tutto molto difficile, e del resto chi aveva pensato il contrario? 

Benevento-Catanzaro 1-1. Diciamolo subito, il pareggio è il risultato più giusto per quello che si è visto e anche per quello che non si è visto specialmente nella ripresa ieri sera. I giallorossi di mister Brini davanti al loro pubblico erano chiamati sicuramente alla vittoria che avrebbe bissato quella di qualche giorno fa, domenica per la precisione, al debutto in campionato contro l’Ischia. Il Catanzaro di Moriero, in una trasferta così insidiosa, che rappresenta sicuramente uno scontro diretto, arrivava invece nel Sannio con l’obiettivo minimo di raggiungere almeno un risultato positivo e rimanere in perfetta media inglese. Brini presentava 3 novità lasciando fuori Eusepi e mandando in campo in avanti la coppia Marotta-Campagnacci, Pezzi veniva preferito a Bassini sull’out sinistro e al centro della difesa Lucioni andava a sistemarsi vicino a Scognamiglio con Padella quindi che finiva in panchina. Moriero invece mandava in campo la stessa identica formazione che aveva battuto sette giorni fa al Ceravolo la Juve Stabia.

Davanti a quasi 4000 spettatori nel debutto casalingo sotto i riflettori del Ciro Vigorito, le 2 squadre hanno dato vita ad un primo tempo effervescente che ha visto azioni dall’una e dell’altra parte. Se fino alla mezz’ora erano stati i giallorossi di casa ad impensierire in qualche maniera la porta di Bindi, dobbiamo dire poi che è stato il Catanzaro ad andare 2 volte vicino alla rete, prima del vantaggio di Scognamiglio. Con l’1-0 si chiudeva la prima frazione, mentre la seconda si apriva praticamente al 13’ con il pareggio del Catanzaro che andava in rete con Pagano. Da quel momento il Benevento non è più riuscito ad essere incisivo, ed il Catanzaro si è praticamente accontentato tirando i remi in barca. Questo in poche parole il commento in poche righe dell’anticipo di campionato.

Un pareggio che ci può stare indubbiamente e per quello che si è visto in campo è anche giusto. I commenti del giorno dopo però vertono tutti sulla stessa domanda: punto perso o guadagnato, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. C’è qualcuno come Brini che forse per tirarsi su di morale e prendere solo il meglio da questa gara quasi si rincuora dicendo che qualche mese fa il Benevento, partite del genere le avrebbe perse, ma assolutamente queste parole non possono riscaldare i cuori di chi credeva che ieri se non si fosse fatto un solo boccone del Catanzaro, almeno si sarebbero riusciti a portare a casa i 3 punti che ci avrebbero dato la possibilità di partire con un bel bottino pieno che significava 6 punti, e primo posto solitario in classifica seppur solo dopo 2 gare. Il campionato del resto è molto equilibrato e lo dimostra proprio il fatto che nessuna squadra è riuscita a fare l’en-plein con Catanzaro e Vigor Lamezia quindi, che insieme alla strega dopo 2 giornate si ritrovano a guidare la graduatoria con 4 punti.

Che dire del Benevento? Un Benevento sicuramente double-face quello di ieri sera: la sensazione è quella di una squadra tosta, quadrata, difficile da superare ma che purtroppo ha ancora qualche problema nella costruzione del gioco e quindi nello sviluppo di azioni da rete. L’assenza di un “faro” a centrocampo si fa sentire, e sfortunatamente l’infortunio di De Falco non ci voleva proprio ad inizio torneo, ma purtroppo da questo punto di vista siamo ampiamente vaccinati e abituati e non bisogna crearsi alibi in merito. Le note positive invece arrivano sicuramente dalla difesa e anche dalla la sensazione di “quadratura” che dimostra la squadra in molti frangenti, qualcosa c’è invece da rivedere in avanti e ovviamente sulle fasce con Melara e Alfageme che non sono riusciti ad imprimere quella velocità e quel cambio di passo che forse complice anche la condizione fisica non ancora al top è purtroppo mancato.

Il Presidente Vigorito, presente sul palco del Sannio Fest a Piazza Roma, subito dopo la gara ha ricordato che questo sarà come al solito un campionato difficile e che andrà affrontato tutti insieme. In un passaggio ha chiesto di dimenticare equivoci ed eventuali antipatie reciproche provando ad andare avanti tutti insieme stringendosi attorno alla squadra. In riferimento alla gara con il Catanzaro, ha fatto i complimenti alla squadra di Moriero, e ha parlato dei suoi dicendo che era evidente che il Benevento era più stanco dei calabresi. Forse aver giocato domenica e aver avuto 2 giorni in meno per recuperare, dopo una preparazione faticosa, in questo campionato spezzatino a cui comunque dovremo abituarci un po’ tutti, ha frenato la squadra che ha impattato poi nel debutto casalingo. Il campionato è comunque lungo ed equilibrato e sicuramente c’è ancora tutto il tempo per cercare anche quegli accorgimenti tattici che Brini dovrà approntare per dare un pizzico di imprevedibilità e brillantezza in più alla squadra che in qualche frangente è apparsa con poche idee, speriamo perché solo annebbiata dalla stanchezza e dalle gambe pesanti.

Prendiamoci quindi questo punto con molta serenità, ma con la consapevolezza che bisogna lavorare tanto per riuscire a primeggiare in un campionato come quello che stiamo affrontando. Quest’anno abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti e sarebbe un peccato non provarci fino all’ultima gara. Anzi sarebbe proprio imperdonabile. Chiudo con una considerazione a tergo sulle dichiarazioni di Moriero alla fine della gara: il tecnico del Catanzaro ha dichiarato che i la sua squadra “ha dettato legge al “Ciro Vigorito”. Beh, sono indubbiamente punti di vista e vanno accettati, ma assolutamente possiamo dire di parere opposto al suo: del resto però Moriero senza “dettare legge” qualche anno fa sullo stesso terreno di gioco si ritrovò per caso in serie B. E’ il gioco del calcio, ed ognuno vede le gare dalla propria angolatura e sotto i propri punti di vista. Sarà il Benevento che nel prossimo futuro dovrà provare sempre di più a far si che il nostro stadio diventi un fortino invalicabile, indispensabile per pensare di poter primeggiare in questa nuova serie C, e quindi anche per evitare che dichiarazioni come queste i tecnici che verrano da queste parti, possano solo anche pensarle.

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Sab 06 settembre 2014 alle 18:57
Autore: Cosimo Calicchio
vedi letture
Print