Ammetto il mio errore: Domenica scorsa, anziché recarmi, come faccio spesso, a Pozzuoli in un bel ristorantino a mangiare un po' di pesce fresco insieme a moglie e figli,   ho voluto assistere su Sportube alla partita tra Catanzaro e Salernitana (volutamente non ho inteso seguirla su una Tv salernitana, per evitarmi quanto meno il supplizio di dover ascoltare la telecronaca di quel giornalista-tifoso che, mi perdonerà, ma non riesco proprio a sopportare!). Ebbene: mi sono riproposto di non farlo mai più da qui alla fine del campionato. E non tanto perché ho dovuto rinunciare ad un piatto di linguine all'astice e a una spigola all'acqua pazza, quanto perché al danno di mancata goduria gastronomica si è, poi aggiunta la beffa di aver dovuto assistere all'ennesima partita giocata malissimo (anzi non giocata affatto) dalla Salernitana raddrizzata, poi, in un modo o in altro, in pieno recupero  anche  se almeno questa volta senza particolari favori arbitrali e  soltanto grazie ad una bella botta di ...fondo schiena. E così anche per questa partita, come del resto tutte o quasi  quelle che l'hanno preceduta e che hanno visto protagonista l'undici di mister Menichini, parlare di calcio per il gioco espresso rappresenta un esercizio ad alto coefficiente di difficoltà.  Per cui mi sono riproposto, d'ora in avanti e fino alla fine del campionato,  di volgere il mio sguardo e  la mia attenzione SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IN CASA NOSTRA.

E lo farò.

Nonostante la realtà dei fatti parli, allo stato, di una Salernitana capolista con due (o meglio tre) punti di vantaggio sul Benevento, continuo a credere, forse ora più che mai, che la squadra sannita sia unica padrona del proprio destino e  che, come tale,  questo torneo  possa perderlo soltanto lei.

Il mio personalissimo punto di vista, che è poi anche una convinzione, parte da un dato di fatto: la Salernitana vista sabato è apparsa davvero poca cosa rispetto ad un Benevento in lieve, ma costante, crescita di condizione. I granata hanno confermato, nonostante la vittoria fortunosamente ed immeritatamente conseguita, quanto di negativo era già emerso  nel corso dell'incontro precedente con il Matera, che li aveva visti soccombere meritatamente tra le mura amiche. È sembrato, inoltre, lampante  un generale calo di condizione fisico-atletica dei giocatori granata, peraltro inevitabile considerata l'età media della rosa.  Viceversa il Benevento, specie quello visto nel corso del secondo tempo, ha voluto, e saputo,  imporre il proprio gioco su un terreno difficile come quello di Caserta dove in tanti, Salernitana inclusa, avevano lasciato le penne nel corso di questa stagione e dove soltanto una sfortuna impietosa  ha impedito alla Strega di conseguire il meritato risultato pieno. Il fatto, poi, che la squadra sia venuta fuori alla distanza, dimostra che la condizione atletica dei protagonisti è, tutto sommato, più che accettabile a questo punto della stagione e la cosa non può che indurre all'ottimismo in vista del rush finale della stessa che si preannuncia caldo, e non soltanto dal punto di vista climatico, fattore che pure inciderà, e non poco, sul rendimento degli atleti. E chi è più giovane, solitamente.... soffre di meno i primi caldi.

Il Benevento potrà, poi,  recuperare giocatori lungodegenti del calibro di Doninelli, Allegretti e (si spera), Melara e De Falco i quali avranno dalla loro certamente una maggiore freschezza di condizione (e di …rabbia) che, unitamente all'elevato tasso  tecnico di cui sono dotati, daranno alla squadra quel valore aggiunto indispensabile nel finale di stagione, senza contare che il loro inserimento negli schemi e nello scacchiere tattico porterà con se' quella dose di imprevedibilità che sconvolgerà  non poco i piani di chi, le partite, è solito studiarsele a tavolino. E questo avvantaggerà sicuramente Mister Brini nei confronti dei colleghi.

Altro fattore da tenere in considerazione è la maggior  pressione a cui, senza dubbio, dovrà soggiacere  la Salernitana in quanto capolista in fuga  rispetto ad un Benevento che, a questo punto, potrebbe paradossalmente essere più "tranquillo" per aver meno da perdere rispetto soltanto  a qualche settimana fa e che può, così, limitarsi a far sentire il proprio fiato sul collo senza mollare di un centimetro, non foss'altro per veder inalterato il distacco fino all'ultima giornata.

Qualcuno obietterà, però, che il calendario del Benevento, nelle prossime (ultime ) sette partite, sia leggermente più impegnativo di quello della Salernitana. Sulla carta sembra proprio che sia così. Ma non sono pienamente  d'accordo.

Premesso che questo campionato ha dimostrato, ovemai ve ne fosse ancora bisogno, che non v'è nulla di scritto e scontato; altrimenti in pochi sarebbero capaci di spiegare come, ad esempio, l'Aversa Normanna abbia rischiato di vincere a Benevento, così come la Vigor Lamezia a Salerno o l'Ischia Isolaverde  a Castellammare di Stabia. Ma siamo così sicuri che affrontare oggi, in casa, una Reggina in stato di grazia, in pieno entusiasmo da risultati (e da prestazioni), legittimamente in corsa per un'isperata (fino ad ora) permanenza tra i professionisti,  sia meno impegnativo di quanto non sia, ad esempio, affrontare una Paganese a cui manca davvero poco per tirarsi fuori dalle sabbie mobili dei play-off, e non è detto che quel "poco" debba necessariamente prenderselo a Benevento?  E sto parlando soltanto del prossimo turno di campionato. Proseguendo, poi, nel l'analisi del calendario "favorevole" alla Salernitana, è poi tanto scontato che andare a vincere un derby a Pagani al cospetto di una squadra che, al di là di accese rivalità di campanile tra le due tifoserie, dovrà comunque conquistarsi la salvezza nelle tre sole partite che le restano da disputare tra le mura amiche, sia tanto più facile di quanto il Benevento non debba altrettanto fare per vincere a Lecce ? Potrei proseguire citando l'infuocato derby che attenderà la Salernitana in quel di Castellammare nella stessa giornata che vedrà la Strega far visita al Matera (per quanto la partita in Lucania sia difficile, essa non sarà mai paragonabile ad un derby campano  d'alta classifica) . E così via fino alla penultima giornata, dove i granata dovranno vedersela nientemeno che a Messina (che nel frattempo avrà fatto visita al “Vigorito”), contro la compagine locale  in piena lotta per evitare la retrocessione diretta, al contrario di un Benevento impegnato a Cosenza, con i calabresi che nel frattempo avranno  già, presumibilmente, raggiunto la salvezza matematica. Che dire, infine, dell'ultima di campionato, dove le prime quattro della classe incroceranno tra loro le armi in due derby vietati ai malati di cuore,  aperti come saranno a qualsiasi risultato e che potrebbero sconvolgere la classifica delle prime posizioni sia in chiave promozione diretta, sia in termini di piazzamento play-off?

È ancora tutto da giocare. Non è finita. A Salerno lo sanno, ed hanno una paura tremenda.

A proposito: sabato sera pesce a volontà!

Sezione: News H24 / Data: Mar 24 marzo 2015 alle 17:26
Autore: Andrea Bardi
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