Nel corso dell’ultima puntata di Totalmente Dipendente, abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere in collegamento telefonico il giornalista Silver Mele, con il quale abbiamo commentato e analizzato la partita Benevento – Salernitana, che lui ha seguito da bordo campo per Dazn, e più in generale abbiamo discusso dello straordinario cammino della squadra giallorossa. Non sono mancati aneddoti e retroscena legati al campo e agli spogliatoi, prima e dopo il fischio finale con Vigorito, Foggia e Armenteros protagonisti. Di seguito le sue parole ai nostri microfoni:

SULLA PARTITA – “Risultato giusto a mio avviso, con la Salernitana che probabilmente ha rimproverato a sé stessa di non averci creduto fino in fondo. Per il Benevento, tutto sommato, è un punto che fa benissimo alla classifica e che gli consente di mettere ancora fieno in cascina.

Va riconosciuto il merito alla Salernitana di essere venuta a Benevento con ottime idee e un’ottima organizzazione di gioco. Alla fine il Benevento prende questo punto anche ben volentieri perché partite come quelle di domenica possono finire anche diversamente, anche per la cabala dopo tante vittorie può arrivare la serata storta e quindi per questo i giallorossi sono contenti del punto guadagnato. Devo dire che dal campo si è visto un Benevento che ha fatto fatica, per via della grande intensità degli uomini di Ventura, ad aggirare questo blocco centrale. I granata avevano un’ottima gamba. Alla distanza, però, il Benevento è venuto fuori e ha dato l’impressione di poter fare qualcosa di più. Però, alla fine, tranne la traversa di Improta non ci sono state altre grandi occasioni. Per questo credo che il pareggio ci possa stare. Nel finale la Salernitana non aveva più energie per via dell’enorme sforzo fisico fatto negli altri due terzi di gara. Ci sono stati anche diversi problemi di crampi e questo perché i granata ci hanno messo l’anima. L’emblema della partita è stato Lombardi che ha una gamba da Serie A. Al Benevento non si è espresso al meglio ma quell’anno lì è stato un anno molto particolare.

Nell’ultima fase di gioco, i granata non ne avevano più e in quel momento tutto l’ambiente salernitano, anche la panchina, ha incominciato a temere perché il Benevento veniva su molto bene. A dimostrazione del fatto che la squadra di Inzaghi è in grande forma fisica. Quella giallorossa è una squadra che non ha e non avrà mai problemi di condizione fisica.  È stata brava la Salernitana ad imbrigliare bene la gara. Ventura ha preparato molto bene la gara cercando di sfruttare al meglio l’ampiezza con Lombardi e Kiyine.

Escluso il Benevento che fa un campionato a parte, vedo poche squadre che possono mettere sotto la Salernitana che ha anche grandi valori secondo me. In panchina c’era gente del calibro di Billong, Capezzi, Giannetti. Il nodo centrale e il problema di D’Angelo e di Inzaghi dalla panchina era quello di aggredire e cercare di aggiare la densità della Salernitana senza però perdere equilibrio perché la Salernitana ripartiva veloce”.

FOGGIA – “Anche Pasquale Foggia, con il quale ho parlato a fine gara, mi ha detto che era un pareggio che andava benissimo perché è un punto che si aggiunge al bottino in classifica. Mentre le squadre rientravano negli spogliatoi alla fine del primo tempo, Pasquale e un componente della panchina granata si stavano un po’ beccando ma poi si sono guardati in faccia e hanno sorriso perché si conoscevano dai tempi in cui Foggia giocava a Salerno”.

LO SPETTACOLO DELLE DUE TIFOSERIE – “Due curve stupende, uno spettacolo meraviglioso. Il gesto del Presidente che è andato sotto la curva granata è stato davvero bello da vedere”.

PROPRIO SU VIGORITO – “Lui è molto contento e io gli ho detto di aver rivisto in settimana uno speciale amarcord dei primi passi della gestione sua e di suo fratello, dove proprio Ciro diceva >. Lui mi ha risposto: <>. Con lui ho parlato anche dell’attestato di stima che gli ha riservato la piazza di Salerno, provando anche a provocarlo bonariamente e dicendogli che Salerno, senza nulla togliere e Benevento sia chiaro, è una piazza stupenda, una piazza che lo ama e che sarebbe fatta su misura per lui. E lui, guardandomi e sorridendo, mi dice: >. Una frase davvero molto bella e che conferma che il suo cuore, la sua storia personale e familiare e il suo impegno sono a Benevento”.

SCONGIURI A PARTE, VINCERE 2 CAMPIONATI DI B SU TRE PARTECIPAZIONI NON E’ DA TUTTI – “Sarebbe un’impresa straordinaria. Ma non è una sorpresa per me che lo conosco bene. Il Presidente ha sofferto davvero tanto per quei primi mesi di Serie A, pagando dazio per quel pizzico di inesperienza e per l’eccesso di fiducia in alcuni suoi collaboratori. Quel girone di andata di due anni fa sarà fondamentale per non ripetere gli stessi errori, così come sarà fondamentale la presenza di Pasquale Foggia. Pasquale è una garanzia assoluta: è uno che conosce il calcio e ha legami con tanti operatori ed è sempre vigile 24h al giorno. E’ l’uomo perfetto per il Presidente Vigorito.

Voglio fare anche i miei complimenti a Pippo Inzaghi e al suo staff. I risultati non arrivano mai per caso. Puoi essere ricco, potente ma se non hai le competenze non vinci. Per Inzaghi Benevento era una tappa fondamentale”.

ARMENTEROS- “Vi voglio raccontare anche di una bella visita negli spogliatoi da parte di Armenteros che si è intrattenuto con i suoi ex compagni. E’ un ragazzo davvero splendido e poi quando è stato chiamato in causa ha fatto il suo. Ci vorrebbe almeno un calciatore del genere in ogni gruppo”.

Sezione: In primo piano / Data: Mer 05 febbraio 2020 alle 16:41
Autore: Gerardo De Ioanni
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