Bari, domenica mattina. A casa mia la sveglia come al solito la dà Sara, una peperina bionda di due anni e mezzo, e come al solito la dà presto, troppo presto per essere domenica. Il tempo di aprire gli occhi e mi rendo conto all’istante di sentirmi più fiacco e indolenzito della sera prima. Mi alzo a fatica, in bagno mezzo intontito mi guardo allo specchio e mi vedo più brutto del solito, la barba incolta, due occhiaie terribili. Mi accorgo anche di essere più sudato del solito e, sempre guardandomi nello specchio, con un filo di voce esclamo: “Mamma mia e che sogno pazzesco ho fatto stanotte!!”.

Ho sognato una splendida mattinata di inizio autunno, una di quelle che solo Bari sa regalarti, quando il cielo è di un azzurro così terso e pulito da fare tutt’uno con il mare, così bello da farti squagliare il sangue nelle vene, specie per uno come me nato in una conca in mezzo alle montagne. Ho sognato che mentre osservo questo spettacolo dall’angolo della strada spuntano due auto con volti familiari: sono gli amici che mi hanno raggiunto da Benevento per assistere allo storico sbarco del Benevento al San Nicola, che per noi vale più di quello dell’uomo sulla Luna. E’ un sogno dove non manca nulla: un pranzetto delizioso e velocissimo a basi di frutti di mare a parlare della Strega giallorossa, a dirci che un anno prima eravamo in trasferta a Monopoli e per il San Nicola si passava soltanto guardandolo ammirati dalla tangenziale, rigorosamente da lontano.

“Papà muoviti in questo bagno….” si è svegliato anche Andrea, l’altro cucciolo di casa, e io sono ancora con lo sguardo inebetito nello specchio….”Aspetta!” gli grido quasi scocciato….sì, perché sono convinto che il sogno non è finito, faccio fatica a ricostruire ma c’è dell’altro….ah ecco ora sì…ecco, ecco….c’è il parcheggio dello stadio che brulica di giallorosso, lo spicchio di San Nicola che ci aspetta è lì a due passi, andiamo, andiamo, non sprechiamo neanche un secondo. Ci portiamo dietro tutto il giallorosso possibile tra bandiere, sciarpe, magliette, vogliamo che quel pezzo di astronave che il destino finalmente ci ha regalato sia davvero nostro. Abbiamo tutti superato gli anta, io e i miei amici, ma saliamo quelle scale saltellando come dei ragazzini al primo appuntamento con la fidanzatina, fuori dal tempo e dallo spazio….

“Antonio, il caffè è pronto….”  ma proprio ora dovevi interrompermi mia moglie, proprio ora che faccio una fatica del diavolo a ricordare il resto del sogno, che non mi è chiaro qualcosa….eppure non è finito così…c’è dell’altro. “Totalmente dipendente non so stare senza te…” , sì ora ci sono, il sogno si sta ricomponendo nella mia mente, ora mi è tutto più chiaro…è successo che quella giallorossa è diventata una marea, che nel cielo di Bari hanno cominciato a risuonare quei cori che mi danno adrenalina pura, che il San Nicola ci scruta, col suo sguardo un po’ snob ma anche un po’ stupito. Ma soprattutto sta succedendo che quelle facce toste in campo, vestite di bianco, danzano senza paura, che Cragno ormai viene ribattezzato in “mammamiachecosahafattoCragno!!!”, che Ciciretti inforca gli occhialini alla Harry Potter, che Cissè somiglia allo spiedo dove cuocere il galletto, che Buzzegoli, a 33 anni e alla terza partita in una settimana, corre il doppio di tutto il Bari messo insieme, che Cisbah si porta in campo un paio di fratelli gemelli, che quelle simpatiche canaglie reduci della squadra della promozione, dal furto del secolo del 20 dicembre 2015 a Lecce, si sono messe in testa che prima di perdere una partita gli avversari devono passare sul loro cadavere, e forse neanche basta.

Tutto fantastico, poi però il mio cervello infestato di giallorosso esagera e il sogno tracima: uno due, tre, quattro…si vabbè mettiamo il pallottoliere. Al terzo ho una visione mistica: il Pertini del Bernabeu che si alza in piedi e indicando il tre con la mano esclama: “Non ci prendono più….”. Mi ritrovo senza voce in un’orgia di giallorosso….”Salta, salta lo stregò…”, ci abbracciamo con lo sguardo perso, di chi sta godendo di una gioia che non aveva osato neanche immaginare, noi, gli sfigati della collinetta di Calitri e dei tubi innocenti di Sora ora siamo i padroni assoluti, incontrastati del San Nicola con uno 0-4 che neanche alla Playstation…

Sempre in bagno, sempre davanti a questo specchio, sempre più sudato e stralunato ho un ultimo flash: Baroni che capeggia i suoi ragazzi e viene a salutarci quasi con un inchino….”Ti amo Benevento alè…lallallaohhhh….” mi viene da canticchiare. “ Papà ma ora per quanti giorni starai a pensare al 4 a 0 del Benevento?” mi rimprovera Andrea che intanto ha fatto irruzione nel bagno ormai spazientito…Come? 4-0 del Benevento? Ma che dici? Ma allora….Mentre mi siedo per fare colazione e addento una fetta biscottata mia moglie mi fa: “Dì la verità, così non te lo saresti mai aspettato, neanche in un sogno”. Il sorso di caffè mi riporta finalmente sulla terra: no, non è un sogno, è tutto vero, la Strega ne ha fatta un’altra delle sue, facendomi il regalo più inatteso e incredibile, un trionfo senza se e senza ma nello stadio dove da 16 anni stavo aspettando i  miei colori, il giallo e il rosso.

Accendo lo smartphone e trovo il messaggio di un amico barese: “ Complimenti Antonio siete una gran bella squadra e il pubblico davvero all’altezza, siete davvero il calcio bello, chapeau…”. Dopo le sofferenze di questi anni godiamoci questi momenti fantastici, ce li siamo meritati tutti. Personalmente ho raggiunto il top di caffè offerti  e di complimenti ricevuti, ma ho anche già riempito la mia auto per la partita di ritorno a febbraio…perché noi sanniti siamo fatti così, grandi nelle sconfitte e nelle vittorie.

Ah dimenticavo, una novità c’è: da lunedì mia moglie nella scuola dove insegna ha smesso di essere indicata frettolosamente (ma affettuosamente….) come la maestra di Napoli, ora per tutti è finalmente la maestra di Benevento. Potenza di un pallone, anzi di quattro….

Al prossimo sogno..ops volevo dire alla prossima settimana e ora più che mai FORZA BENEVENTO!

Sezione: VISTO DA EST / Data: Mer 28 settembre 2016 alle 12:30
Autore: Antonio De Ianni
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