Che dire, il Benevento in questi due mesi scarsi di serie B ci ha abituato a precorrere i tempi. La prima vittoria è arrivata al debutto, il primo grande sfizio ce lo siamo tolti, neanche a metà settembre, mandando a casa a mani vuote la corazzata Verona destinata ad“uccidere” il campionato e subito, a ruota, il roboante show del San Nicola. Tutto e subito, un’abbuffata di emozioni per certi versi inaspettata, in anticipo sui tempi. Ora che Lucioni e compagni abbiano voluto precorrere i tempi anche per festeggiare Halloween, beh questo francamente non ce lo aspettavamo proprio. Sì perchè il pomeriggio da horror andato in scena sulla Riviera di Levante cos'altro è stato se non il nostro personalissimo Halloween giallorosso? In fondo basta un po' di fantasia, anzi un bel pò....al posto di una palude lugubre e melmosa rischiarata da una pallida luna ecco un stadiolo di provincia riscaldato da un limpido sole, invece che terrificanti scheletri a spargere terrore ecco eterei angioletti vestiti di bianco e celeste a regalare sorrisi smaglianti, al posto delle solite inquietanti zucche sono apparse palle magiche dai rimbalzi imprevedibili su una moquette verde e magica. Ad un certo punto mi è sembrato di vedere Cutolo che si è avvicinato a capitan Lucioni propinandogli il tipico : “Dolcetto o calcio d'angolo?”....in alternativa al classico dolcetto di anglosassone derivazione.

Nessuno, dei 300 eroici tifosi presenti sulla tribunetta di Chiavari e di quelli, qualche migliaio, davanti al 255 di Sky sabato pomeriggio, immaginava di essere stato invitato ad una festa di Halloween...tanto meno dopo che la Premiata Pasticceria Ceravolo (tanto per rimanere in tema di dolcezze) si era messa all'opera di buzzo buono e aveva sfornato i primi due bignè di stagione, roba di finissima pasticceria, da stropicciarsi gli occhi, evaporata in mezzora. Quella che è bastata per mandare nel panico la truppa giallorossa…è successo che l'Entella, ingurgitati a fatica i due dolcetti si è concentrata a tirar scherzetti, cosa che nel giardino di casa gli riesce anche abbastanza facilmente, e la Strega, che pure ad Halloween dovrebbe trovarsi a suo agio si è fatta fregare alla grande e ora la notte fa fatica a dormire, ripensando al pomeriggio da paura, quello da 0-2 a 3-2.

E chissà se di notte, nei suoi incubi ricorrenti c'è la bandierina del calcio d'angolo: 5 gol presi in 2 partite e ben 3 nascono da azioni d'angolo, quanto basta per parlare di sindrome. Da ragazzi, nelle partite alla buona organizzate ovunque, ogni tre angoli si batteva un rigore, il Benevento sta andando anche oltre questa regola estemporanea, pagando un dazio pesantissimo: “In B le palle inattive e soprattutto i calci d'angolo sono fondamentali per andare a rete” ha ripetuto più volte Baroni in questa settimana e nel post partita di Chiavari. Mi è bastato dare un'occhiata distratta agli highlights dell'ultima giornata di B per accorgermi su quanti campi sono maturati gol da tiri d'angolo...dopo due mesi di cadetteria, da neofiti seguaci della matricola-debuttante ne abbiamo scoperta un'altra, per cui parola d'ordine: antenne dritte sui tiri dalla bandierina maledetta.

Presunzione, condizione fisica, problemi tattici, limiti di personalità? Ognuno ha tirato e sta tirando fuori la sua personalissima analisi degli ultimi due ko del Benevento. La salute del paziente sta a cuore a tutti ed è normale che tutti si improvvisino medici...”Calma e sangue freddo” era il ritornello tormentone di una canzone che spopolò nell'estate del 2004 ed è quello che ci vogliono in questo momento per una serie di motivi: perchè i primi a rodersi il fegato per queste due sconfitte per certi versi anomale sono Baroni e i suoi calciatori, perchè la B è un campionato “bastardo” che nell'arco di un mese, o anche meno,  ti delizia col miele della vittoria e ti rovina il palato con l'aceto della sconfitta e il segreto per domare questa brutta “bestia” sta nell'equilibrio, virtù dura da praticare nel mondo del calcio. “Se fossi stato il vecchio Vigorito”, ha confidato il nostro presidentissimo a margine di un incontro  avuto la settimana scorsa, “subito dopo la partita di Salerno sarei piombato negli spogliatoi a parlare alla squadra. Ora ho capito che devo aspettare, che parlare nell'immediato dopopartita ad animi ancora caldi non serve...”, salvo poi far visita alla squadra alla ripresa degli allenamenti “dispensando messaggi positivi”,  ha poi commentato mister Baroni. Nel nostro piccolo, da tifosi, proviamo ad usare lo stesso sistema, teniamo gli occhi aperti, ma non sciupiamo quanto di buono (ed è tanto...) fatto finora e pensiamo soltanto ad unico obiettivo: tornare a muovere quel 14 in classifica a cui siamo inchiodati da due settimane.

A cominciare dalla partita di sabato con il lanciatissimo Perugia dell’ex Cristian Bonaiuto, a cui in questo momento ci accomuna solo lo stile d'abbigliamento visto che Frankie Garage, marchio di proprietà del patron umbro Santopadre, veste anche il Benevento, non di certo l'umore. I biancorossi di mister Bucchi, uno degli esponenti della “nouvelle vague” delle panchine tanto di moda in B quest'anno, vengono da 4 vittorie consecutive, trascinati dai gol di quel Di Carmine, pallino di mercato del Benevento (..ed in particolare del ds Di Somma) puntualmente sfumato ad ogni sessione. Ma in questo ci viene in soccorso sempre l'indole di questa B, capace di sparigliare le carte nel giro di sette giorni, ma soprattutto la convinzione che, limate alcune pecche, il nostro Benevento tornerà a dire la sua già da questo trittico di partite in una settimana.

Un abbraccio a voi tutti, ora un pò di pausa, ci ritroveremo mercoledì 2 novembre, dopo il trittico  di partite in una settimana e come sempre  FORZA BENEVENTO, stavolta al cubo!!

Sezione: VISTO DA EST / Data: Gio 20 ottobre 2016 alle 17:20
Autore: Antonio De Ianni
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