Oggi parleremo di “Contenuti”.
Già, contenuti!
Contenuti nel senso stretto del termine, ovvero, di ciò che contiene “l’involucro”.
Ritornando indietro, nel tempo il pensiero mi riporta alla vecchia Maestra di Terza elementare, la Signorina Papa, avrà avuto 70 anni, o se non li aveva li dimostrava abbondantemente, la sua fama la precedeva, era conosciuta come l’insegnante dalla “Carocchiola” facile (violento colpo secco assestato con le nocche all’altezza della nuca con moto discendente dal alto verso il basso),
che ripetutamente esclamava con teutonica convinzione e tono marziale, pretendendo, ed ottenendo, silenzio totale:
“è tutta questione di Contenuti”!

Proviamo a chiedere supporto ai vocabolari di ultima generazione per fissare il concetto e da quest’ultimo ripartire e formulare delle riflessioni.
Leggendo da “Wikipedia”, Contenuto: ciò che è dentro qualcosa.
Fissato questo semplice concetto torniamo alla vita reale e cerchiamo la giusta applicazione del termine nell’attualità sportiva.

Finita anzitempo l’avventura della nostra squadra del cuore, la cronaca sportiva porta la nostra attenzione alla notizia che la Finale Play-off tra Atletico Roma e Juve Stabia, che assegnerà la promozione nella serie cadetta del calcio che conta, si giocherà allo Stadio Flaminio di Roma con una capienza massima di 5.000 spettatori di cui “solo” 1000 riservati al settore ospite.

Tutto ciò ha suscitato le ire, che hanno dato vita a non poche polemiche, della tifoseria Campana che ha visto in prima fila come proprio “Don Chisciotte della Mancia” niente popò di meno che l’allenatore della formazione gialloblu tal Piero Braglia da Grosseto che “apre” a suon di dichiarazione al vetriolo verso tutti e tutto.
“Re-Raice” del sindaco di Castellammare Luigi Bobbio seguito dal “Call” immediato dell’assessore De Angelis che scrivono al sindaco di Roma Gianni Alemanno per far rivedere tale scelta, chiedendo la possibilità per almeno 5000 stabiesi di recarsi nella Capitale per assistere alla finalissima per la B. Continuando ad usare termini pokeristici, ci sembra un grande “Bluff”!

Sdegno, congiura, ma come? Uno Stadio da 30.000 posti, che grazie a tribune provvisorie in materiale tubolare installate a cura della Federazione Italiana Rugby per garantire una maggiore affluenza in occasione degli incontri del Sei Nazioni di Rugby può arrivare anche a 40.000, ridotto a 5.000!
La risposta è complessa nella sua elementare semplicità, cari “amici” come diceva la mia Maestra Carocchiolaia: “è tutta questione di Contenuti”!

Sebbene a capienza ridotta il “Contenuto” è differente, non osiamo immaginare la mobilitazione per garantire l’ordine pubblico all’interno e all’esterno dello Stadio, zone interdette al transito, barricate, polizia e carabinieri in assetto antisommossa con scudi, manganelli, e lacrimogeni in canna, camionette, elicotteri, blindati e chi più ne ha più ne metta. Il Flaminio non è più abituato!
Lungi da noi generalizzare o “far di tutta un erba un fascio”, ma, tolta una percentuale di stimabili cittadini, in viaggio verso la capitale per assistere ad un pomeriggio di sano Sport, la cronaca recente ci porta ad immaginare/presumere, sicuramente sbagliando, che il settore ospite non sarà occupato esattamente da scolaresche festanti e turisti della domenica guidati da un gruppo di parroci salesiani, affiancati da monache di clausura in permesso premio o accompagnati da simpatici istruttori Scout al grido di Vespe Vespe!

Sinceramente tutto questo sdegno ci sdegna!!!
Come mai questo ritrovato senso civico ad orologeria?
Come mai vengono richiamati, impropriamente, i Valori del Rugby?
Per richiedere i “privilegi” di uno sport nobile come il Rugby bisogna rispettare e promuovere i valori di questo sport sempre, o tutto o niente!
Troppo comodo pretendere solo ciò che fa comodo senza ottemperare ai doveri della Correttezza, della Lealtà, del Rispetto dell’Avversario, insite nella pratica sportiva!

Si può parlare di “Rito dell’accoglienza” quando allo stadio Romeo Menti, la panchina avversaria è bersaglio continuo di non ben definiti fluidi e liquami vari?
È forse da considerare un “Corridoio” quello riservato alle squadre avversarie in uscita dal Campo Stabiese oppure una sorte di “1-2-3 Non si muove una foglia”? (gioco da villani che prevede il passaggio di un giocatore, attraverso un corridoio umano, con lo scopo di schivare schiaffi e pugni)
Si può parlare forse di “Terzo Tempo” pensando a ciò che spetta agli avversari nel dopo partita?

RUGBY signori, Rugby, con tutto il rispetto per i “praticanti del pallone rotondo”, non è minimamente pensabile poter solo ambire ad accostare la similitudine, le differenze ci sono e si vedono, si perdono per cultura, per stile, per storia, per civiltà e per una lunga serie di sostantivi a seguire che sarebbero comunque calzanti nel linguaggio, in poche parole “ sempre una questione di Contenuti”.

Cari signori, paragonare i 40.000 del Flaminio che ogni anno sono protagonisti di una festa dello sport a 1.000 tifosi in missione di “guerra”, su qualche forum si è arrivato a scrivere “o Roma, o Morte”, ci sembra, per usare un elegante e cordiale eufemismo, inopportuno.
Il problema non è di Numeri ma di “contenuti” in quanto tali, lo Stadio Flaminio potrebbe “contenere” 80.000 rugbisti, uno in braccio all’altro, e sarebbe comunque garantito lo spettacolo, l’ordine pubblico, il rispetto delle regole e dell’avversario, e comunque vada sarebbe sempre una festa dello Sport.
Con la Speranza che la notte porti il giusto consiglio, e che il Sindaco di Roma, il Questore, la Lega-Pro, e tutti gli organi deputati al controllo, possano ravvedersi e cambiare idea, dando la possibilità a 35,000 Stabiesi di assistere alla partita, non ci resta che restare a casa per non sottrarre posti utili!

Per dovere di Cronaca dobbiamo segnalare che nel Rugby non si registrano scontri tra tifoserie avversarie dal lontano 1 novembre 1823, anno della sua fondazione.
Tutto il resto è solo “erba ‘ntrattieni”!
 

p.c.
 

Sezione: L'erba 'ntrattieni / Data: Mar 14 giugno 2011 alle 22:09
Autore: Giuseppe Calicchio
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