La pagella stavolta è personalizzata: non voti ai singoli interpreti della gara di giornata, ma solo un giudizio per il tecnico. Per quanto riguarda i calciatori scesi in campo, escluso qualche eccezione che stavolta mi guarderò bene dal citare - per non infierire ulteriormente (basta la prestazione) e per rispetto alla maglia che indossa - è stata nel complesso sufficiente. Perché non è facile tenere la condizione mentale che ti porta a pareggiare nel recupero... Quindi bravi tutti e una citazione meritoria per Felice Evacuo, credo il migliore in assoluto di questo Benevento Calcio 2013/14.

Guido Carboni 2 - La squadra l'ha costruita lui, le scelte tecniche le ha fatte lui, l'avvallo alle operazioni di mercato lo ha dato lui. Non si vede uno straccio di gioco che non sia il lancio lungo a cercare l'unica (UNICA?) punta che, ovviamente, fa quello che può. Corsie esterne desolatamente sterili, alternative al modulo nemmeno a parlarne. E passi tutto questo. Testardamente ed in maniera assurda continua a difendere il proprio operato, accampando, ogni domenica, una scusa a suo modo di vedere plausibile. Come se nessuno avesse visto la partita. Come se lui fosse l'unico a capire gli elementi di uno sport talmente semplice che anche un bambino, alla lunga, sa dirti qual'è il problema. Ogni squadra che affronta è quella più forte, ogni goal incassato era evitabile, ogni rete mancata è una sfortuna autentica. Il campionato sembra dover durare 3 o 4 anni visto il tempo e la tranquillità che lui si concede davanti alle giuste preoccupazioni di cronisti (al pari di quelle dei tifosi) che lo incalzano nelle interviste. I suoi discorsi non sono quelli di chi allena una squadra che ha stentato in tutte le partite fin'ora disputate ma come se avesse preso un pareggio dopo dieci vittorie consecutive... Ha clamorosamente fallito l'occasione di affermarsi, con una squadra nel complesso forte, in un campionato scadente di valori tecnici e livellato verso il basso. Cocciutamente vuol dimostrare, forse prima a se stesso, che quel modulo, invece perdente, è la scelta migliore. Oramai è una "questione di principio" tra lui e chi lo contesta. A pagare il prezzo della sua ostinazione ovviamente è la squadra che non riesce ad esprimersi al meglio nonostante le enormi potenzialità e nonostante alcune lacune a centrocampo e in difesa, zona centrale. Non gli chiedo neppure più di dimettersi, non servirebbe: a me sembra oramai evidente che egli non abbia più il controllo di quanto provocano le sue stesse scelte.

Sezione: LE PAGELLE 2013/14 / Data: Sab 16 novembre 2013 alle 21:30
Autore: Marcello Mulè
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