Il Benevento vince lo scontro diretto col Crotone e crea il vuoto alle sue spalle, alimentando ancora di più la fuga al primo posto in classifica iniziata qualche settimana fa. Prestazione di altissimo livello da parti di tutti, o quasi. Queste le pagelle dei giallorossi:

MONTIPO’ 7: Non deve compiere interventi di elevata difficoltà ma nelle occasioni in cui è chiamato in causa, sia con dei cross che con tiri dalla distanza, si fa trovare sempre pronto, dando grande sicurezza alla difesa giallorossa.

MAGGIO 7,5: Ci accodiamo alle dichiarazioni di Inzaghi: non abbiamo più parole per lui. Chi lo conosceva già da prima che arrivasse nel Sannio sapeva bene che le difficoltà della passata stagione erano soltanto un incidente di percorso.

ANTEI 7,5: Concentrato, attento e con la testa nella partita per tutti i 96 minuti di gioco. Se riesce a eliminare quei momenti di amnesia che accompagnano spesso le sue prestazioni può tornare a recitare un ruolo importante nel Benevento e nel calcio italiano.

GYAMFI 7: Cosa dire? Meraviglioso. Torna in campo dopo tre mesi circa e lo fa in un ruolo non suo e con la pesante eredità di sostituire un certo Caldirola. Dopo un primo momento di ambientamento, si rende protagonista di una prestazione eccellente. A Inzaghi ha ricordato un certo Franco Baresi. Paragone sicuramente proibitivo ma idoneo a descriverne la prova offerta.

LETIZIA 7,5: Perfetto. Quello che prima era il suo tallone d’Achille, ovvero la fase difensiva, sta diventando uno dei suoi punti di forza. Sempre sul pezzo. Salva quasi un gol in occasione di un contropiede del Crotone, scippando con la punta del piede la palla all’attaccante avversario in procinto di battere a rete.

HETEMAJ 7: Assolve a pieno e al meglio quello che è il suo compito: fare legna. Lo fa, alle volte, anche strappando applausi perché abbina nelle sue giocate la quantità alla qualità.

SCHIATTARELLA 7: Inzaghi opta per il doppio play: lui lo fa dal centro del campo, Viola dalla sinistra. Ottima anche la prestazione dell’ex Spal. Buona la prima per il tridente di centrocampo. DAL 72’ IMPROTA 7,5: Come con la Cremonese, entra e chiude la partita, regalando un finale di match più sereno ai tifosi sanniti, già provati dalle tante occasioni fallite in precedenza. Complimenti a Riccardino, gol a parte, quando entra in campo dà una grossissima mano ai suoi compagni, con ripiegamenti e allunghi che spezzano le trame di gioco avversarie.

VIOLA 7,5: Quando è in queste condizioni psicofisiche è davvero incontenibile. Col Crotone gioca sulla sinistra, lasciando la zona centrale a Schiattarella ma quando è in palla può giocare anche terzino. Suo il gol del vantaggio dagli undici metri.

INSIGNE 6: Sicuramente il meno brillante tra le fila del Benevento. E’ poco dentro al gioco e quando riesce a entrarvi sbaglia sempre la giocata. Ci aspettiamo molto di più da lui. DAL 53’ TELLO 7: L’anno scorso la sua presenza in campo creava ansie e preoccupazioni nell’ambiente giallorosso (tifosi e addetti ai lavori); quest’anno vederlo in campo dà sicurezza e tranquillità. Penso possa bastare.

SAU 6,5: Bene nel primo tempo, cala col passare dei minuti. Prova a regalare il raddoppio alla Strega ma sbatte sulla difesa di Stroppa. Deve crescere ancora per vedere il vero Sau.  DAL 66’ ARMENTEROS 6,5: Dà l’impressione di essere in buona condizione. Va anche vicino alla rete ma impiega un millesimo di secondo di troppo prima di battere a rete e si fa recuperare da Golemic.

CODA 6,5: E’ l’uomo della discordia. Giudicare le sue prestazioni non è esercizio per tutti perché i tanti gol non segnati possono facilmente influenzare i giudizi e i voti delle sue pagelle. In parte, le occasioni mancate, alcune per sfortuna e altre per errori, incidono anche su questo giudizio. Avesse buttato dentro una delle occasioni avute, probabilmente avrebbe meritato almeno un punto in più in pagella. Ma da qui a dare, eventualmente, una insufficienza ci passano 96 minuti di sacrificio, di lotta, di corsa, di impegno e di movimenti giusti. Sì, perché, le occasioni bisogna non solo sfruttarle ma prima crearsele o, comunque, farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Prima o poi questo periodo così e così passerà.

INZAGHI 8: Dimostra di essere un allenatore con gli attributi, un allenatore che conosce benissimo la propria squadra e che la dirige dalla panchina come un direttore di orchestra. Ci vuole coraggio ma anche consapevolezza della forza della propria squadra per azzardare Gyamfi centrale e il cambio di modulo in quella che, almeno fino a ieri, era la partita dell’anno. Lo fa e il campo gli dà ragione, cosa che avviene dal lontano agosto. Chapeau.

Sezione: LE PAGELLE / Data: Lun 25 novembre 2019 alle 03:05
Autore: Gerardo De Ioanni
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