Il Benevento onora l’esordio da capolista assoluta del girone ed ottiene tre punti fondamentali che gli consentono di mantenere inalterata la distanza di sicurezza, al termine di una giornata che ha visto tutte le  “grandi”  regolare le rispettive avversarie ed incamerare, ciascuna,  l’intera posta in palio. All’appello manca soltanto il Catanzaro, che dovrà vedersela questa sera con il Savoia nel posticipo del Ceravolo, in una partita dall’esito tutt’altro che scontato.

La vittoria, meritatissima,  dei giallorossi contro la Vigor Lamezia conferma, per come è maturata,  le impressioni che avemmo già domenica scorsa ad Aversa, e cioè quelle di trovarci finalmente al cospetto di una squadra di calcio che abbia acquisito la giusta “mentalità da Lega-Pro “,  cinica, spietata e “cattiva”, conscia della propria forza, determinata e volenterosa,  che magari non esprime un calcio spettacolare ma che è capace di trarre il massimo dalle occasioni, anche se rare,  che gli si presentano e  di punire l’avversario al momento giusto. Una squadra di calcio in cui tutti, ma proprio tutti i protagonisti si aiutano reciprocamente nei momenti di difficoltà ed in cui ciascuno di essi sembra posporre l’effimera gloria personale agli interessi del collettivo. E, cosa non trascurabile, anche sotto l’aspetto della “concentrazione” non possiamo non notare un, seppur lieve, miglioramento rispetto al recente passato,  anche se su questo particolare aspetto mister Brini dovrà continuare a lavorare affinché episodi come quelli del gol letteralmente “regalato” alla squadra avversaria a tre minuti dalla fine non abbiano più a verificarsi nel prosieguo del campionato. Va dato atto, però, che la reazione degli Stregoni, contrariamente a quanto avvenuto in precedenza (a Melfi come in altre occasioni) è stata veemente ed immediata: neanche un giro di lancette e doppio vantaggio immediatamente ristabilito. Un messaggio forte, da vera leader, lanciato alle dirette concorrenti al successo finale.

Ascoltando in TV, nonché leggendo su alcuni siti  le dichiarazioni rilasciate da mister Erra al termine del match, mi son posto la domanda che, penso, si siano posti in tanti, e cioè se si trattasse, o meno, della stessa partita di calcio quella alla quale entrambi avevamo assistito.  Il tecnico lame(n)tino ha parlato senza mezzi termini di “dominio” della squadra calabrese  e di un  Benevento immeritatamente vincitore, o quantomeno di un punteggio finale “bugiardo” rispetto a quanto visto sul campo. Ora, a parte il rigore mancato ed il gol regalato , ripeto, “regalato” dal Benevento a tre minuti dalla fine, a me non sembra che la squadra allenata dal tecnico genovese abbia creato particolari problemi alla compagine sannita, pur disputando, e ne va dato atto, nel complesso una buona partita. La verità è che il Benevento ha saputo gestire il match concedendo alla squadra avversaria il possesso palla essenzialmente per linee orizzontali all’altezza della linea mediana del campo, chiudendo opportunamente tutti gli spazi non appena quest’ultima tentasse di verticalizzare. L’unica occasione in cui c’è riuscita ha determinato l’episodio da cui è  scaturito il calcio di rigore, cercato ed ottenuto. Non mi sembra, poi, che un prolungato, quanto sterile possesso-palla (specie nella seconda frazione di gioco) da parte dei calabresi abbia impensierito più di tanto la retroguardia giallorossa, né tantomeno che il portiere sannita sia stato chiamato ad effettuare interventi al di là dell’ordinaria amministrazione. E’ proprio il Benevento ad aver avuto, invece, una nitida occasione per incrementare il vantaggio quando, sul punteggio di 1-0,  una splendida girata di testa di Lucioni su un calcio piazzato di Marotta  per un’inezia non andava ad infilarsi alla destra del portiere Piacenti, apparso nella circostanza battuto.

Torniamo al campionato.

L’undicesima giornata, che andrà in archivio stasera,  è stata quella in cui sono iniziate a delinearsi in maniera netta  le vere gerarchie del campionato. Se fino ad ora, infatti, il primo quarto del torneo aveva registrato un generale equilibrio al vertice, con la presenza fino a due turni fa, di ben nove squadre divise da soli quattro punti, l’attuale classifica evidenzia tra la prima (Benevento) e le none (Foggia – Lupa Roma) un divario raddoppiato.

Ieri erano in programma ben tre scontri diretti (o, almeno, così bisogna definirli considerate le posizioni di classifica delle contendenti, anche se faccio sinceramente fatica a considerare scontro diretto quello tra Benevento e Vigor Lamezia, con tutto il rispetto per gli amici calabresi,  proprio per i differenti obiettivi stagionali).

Orbene. Detto del Benevento, la Juve Stabia si è tranquillamente sbarazzata di una Lupa Roma in “caduta libera” e, quel che più sorprende considerata anche l’inferiorità numerica ed il dramma  per quanto accaduto a Mendicino e la preoccupazione per le sue condizioni,  una Salernitana corsara espugna Matera ridimensionando così le ambizioni dei lucani.

Tre scontri diretti in cui, guarda caso, hanno prevalso le squadre indicate alla vigilia come le più accreditate per la vittoria finale.

E nel prossimo turno sono in programma il derby tra  Benevento e Casertana e la sfida all’Arechi tra Salernitana e Catanzaro.

Occasioni più che ghiotte, per entrambe le compagini di casa, per segnare un solco importante tra esse e le due inseguitrici.

Ma su questo ci prefiggiamo di tornare nei prossimi giorni.

Per adesso, continuiamo a godere tutti, squadra, società, tifosi e … stampa di questo momento magico ed a guardare tutti da lassù.

Con un doveroso e sentito pensiero a due ragazzi che tutti vogliamo rivedere al più presto sui campi, al di là di ogni colore e di ogni bandiera. Forza Daniel, forza Ettore.

 

Sezione: PUNTI DI VISTA / Data: Lun 03 novembre 2014 alle 14:34
Autore: Andrea Bardi
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