Foggia, sabato 30 gennaio: è il vero bivio della stagione, la partita che fa da spartiacque tra la mediocrità e il volo da spiccare. Lo Zaccheria è zeppo e ribolle come un pentolone. Dall’altra parte il Foggia corazzata, anzi “Ferrari”, come pontificato dal suo illustre nocchiero. I satanelli per un’ora ballano alla grande, sembrano lì lì per stendere la Strega, poi all’improvviso si afflosciano e finisce 1-1…a contorno baci e abbracci nel tunnel all’intervallo, la sala stampa versione osteria e tanta tanta pomata Fissan, perché brucia, brucia assai e proprio lì, dove non si può dire…staranno ancora a dire che Ciciretti era fuori area, ma detto sinceramente…non smetteremo mai di ringraziarli. Sabato epico e io c’ero, in mezzo a loro per giunta….goduria assoluta, ma è solo l’inizio….provate a chiedere alle donne di Benevento!!!

Monopoli, domenica 21 febbraio: un pensiero comincia a frullare nella testa, insistente, meraviglioso ma impronunciabile…vuoi vedere che stavolta è davvero (ma davvero) l’anno buono? Il pranzo delizioso in una Polignano da cartolina baciata dal sole, poi al Veneziani, una sorta di Meomartini d’epoca. 45 minuti da applausi, Cissè tira la bomba, poi è tutto in discesa, il gatto col topo, 2-3 finale davanti a un settore ospiti che a momenti “allaga” il campo. Le altre rallentano e quel tarlo nella testa che somiglia a una meravigliosa ossessione…stavolta è l’anno buono, deve esserlo per forza…già, e se non lo è?

Benevento, domenica 13 marzo: don Gaetano aveva un macigno sullo stomaco, pesante, pesantissimo, di quelli che non salgono e non scendono. Era venuto a Benevento per Vigorito, si è ritrovato ad avere a che fare con chissà chi…e poi quella partita di andata da veleno puro. Ha caricato il suo giocattolino a pallettoni, ha aperto la gabbia e sul campo ha mandato 11 belve assatanate…1,2,3,4….non fermatevi che vi ammazzo, randellare senza pietà, che si capisca chi è il più forte…Benevento 6 Casertana 0, ora fatevi da parte, avete “pazziato” sin troppo, il campionato è cosa seria, non è cosa per bambini, ora tocca a noi grandi discutere, voi tornate da dove siete venuti, piacere di non avervi conosciuti…la “santificazione” pagana dell’uomo solo al comando, tutti per Auteri, Auteri per tutti e la strada del paradiso comincia ad aprirsi… 

Benevento, domenica 17 aprile: si comincia a vedere la bandiera a scacchi del traguardo, la riconosco benissimo…ma non mi aiuta questa cosa, anzi mi mette più ansia…ma la mette a me, Lucioni e compagnia sono glaciali, imperturbabili. Stiamo per coronare il sogno e chi mi ritrovo? Moriero e Calil vestiti di rossoblù (catanese stavolta….). Ma allora me lo fate apposta…la passeggiata sui carboni ardenti dura una ottantina abbondante di interminabili, sofferti, faticosissimi minuti…dal lettino dell’infermeria spunta Campagnacci che decide che è l’ora di dare un senso alla sua avventura a Benevento…quella palla che sibila come un lampo a filo d’erba e  che va a morire in un angolo sperduto l’ho stampata nella mia mente…quello che è venuto dopo non me lo ricordo più…in realtà faccio finta, me lo ricordo benissimo, ma certe cose non si possono raccontare, vanno vissute….Benevento-Catania 1-0, chi c’era sa di cosa sto parlando….chi non c’era non può immaginare cosa si è perso. Sì, è l’anno buono…

Martina Franca, domenica 24 aprile: non è una trasferta, è un esperimento di resistenza umana, la riproduzione di un allevamento intensivo di polli (alias tifosi…) stipati in una sorta di allevamento a terra. Se i cervelli non fossero totalmente anestetizzati dalla dolce nenia “e tanto già lo so che l’anno prossimo alè alè oh oh…”  le emissioni sub-ascellari da ammassamento sul gradone provocherebbero scontri fratricidi. Niente di tutto questo, è tutto troppo maledettamente bello per essere vero, non ci offendiamo se ci hanno relegato in una mezza porcilaia (il mezza lo potrei anche togliere…), basta che….e il basta che è un golletto di Mazzeo, il boato che ne consegue…e il tam tam che parte all’istante: manca un punto, sabato prossimo…manca un punto, sabato prossimo….dieci cento, mille, centomila volte….stiamo scendendo con la macchina imbandierata e clacson spiegato dai tornanti di Martina…è l’anno buono, stavolta è l’anno buono, calma e sangue freddo…ma come diavolo si fa?

Benevento, sabato 30 aprile: ma tu hai dormito stanotte? Io ho preso sonno a fatica poi alle 5 ho aperto gli occhi e niente da fare, non c’è stato verso di riappisolarmi…il mio giorno dei giorni è iniziato con questa telefonata…è finito alle 2 di notte davanti a una pizza e a una birra, mentre macchine strombazzanti ancora sfrecciavano dietro di me. Tra il risveglio al canto del gallo e la margherita nel cuore della notte, in mezzo c’è un mondo lungo 87 anni…un’attesa snervante di tre ore sui gradoni dello stadio di sempre, un mare di giallorosso, un atto di forza senza se e senza ma, “Serie B, serie B” steso su quel prato maledetto e benedetto insieme, piazza Risorgimento di fuoco, questa città che scopre che certe notti esistono non solo per gli altri…e poi Ciro e Carmelo, e poi Oreste salta con noi e poi Diletta stiamo arrivando….sì, era l’anno buono, lo sapevo da mesi, ora lo posso dire…ma una cosa non sapevo…che sarebbe stato così tremendamente bello….

Benevento, giovedì 30 giugno: è il giorno delle fondamenta della B, quelle vere, quelle serie. Oreste Vigorito torna presidente e proprietario del Benevento, anche formalmente, visto che di fatto non aveva mai realmente mollato. Dopo la burrasca Auteri, il Benevento ufficializza Baroni. Ora sì, si può partire e la B diventare realtà. Il viaggio comincia allacciate le cinture…

Benevento, sabato 27 agosto: fa caldo, ma dovremmo presentarci tutti allo stadio con smoking e papillon…non lo facciamo per non fare la figura dei cafoni, quelli che entrano nel ristorante di lusso e toppano l’abbigliamento. Ci siamo, la B è nel nostro stadio, sì proprio quello vicino al fiume Sabato, quello col piazzale pieno di immondizia e che è una impresa già arrivarci. Su Sky questo non si vede, ma si vede un vulcano di entusiasmo…una mezzoretta, un rigore e arriva il primo gol del Bene in serie B…conservate la foto, un giorno la farete vedere ai nipotini davanti al caminetto. Benevento-Spal 2-0…il bigliettino di presentazione è decorato in oro…

Benevento, sabato 10 settembre: il Verona, che paura…quelli che andranno in A senza e senza ma, quelli che potrebbero giocare già in A con la squadra che si ritrovano…eppure i polli scaligeri cadono nel trappolone con tutti e due i piedi, Davide tira di fionda e frega due volte Golia, al tavolo della B anche i terroni sanniti ci possono stare, Benevento-Verona 2-0, ciao Giulietta, fatti buon viaggio…

Bari, sabato 24 settembre: ma ci pensi la Strega al San Nicola? No, non ci penso…entri in quella astronave fantascientifica e ti viene da star male…speriamo di fare bella figura, sto stadio fa paura. Intanto che fare? Cantiamo, cantiamo, facciamoci sentire, anche se è dura qua dentro. Entra Cissè e allora Baroni vuole vincerla…boom…1,2,3,4….Bari- Benevento 0-4, bella figura dovevano sperare di farla loro….l’astronave rimane a terra, a volare è la vecchia scopa della Strega, da sogno….

E ora l’ultima istantanea, quella che resta da scattare….venerdì sera col Pisa, per chiudere un 2016 che sta per finire e già mi manca….a meno che nel 2017….

Appuntamento a mercoledì prossimo,  BUON 2017 a tutti e come sempre FORZA BENEVENTO!!!

Sezione: VISTO DA EST / Data: Mer 28 dicembre 2016 alle 08:00
Autore: Antonio De Ianni
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