Il sospirato fischio finale di Vercelli sancisce l’inizio ufficiale della mia settimana giallorossa più lunga e il conto alla rovescia scatta immediato: obiettivo le ore 21 di venerdì 24 febbraio, quando, al presumibile vertiginoso tasso di umidità della serata beneventana in riva al fiume Sabato, si giocherà la “mia” partita, Benevento versus Bari. 24 settembre-24 febbraio: un’ignota manina fatata della Lega ha pensato bene di fissarla a 5 mesi esatti da quel caldo e storico pomeriggio del San Nicola, quando la Strega era ancora alla ricerca dell’abito giusto per la B, inconsapevole di averne trovato uno così scintillante da abbagliare il mastodontico San Nicola e arrampicarsi poi su vette impensabili di classifica. Cinque mesi in cui è successo di tutto, in cui il Benevento si è messo in testa un’idea meravigliosa, in cui qui a Bari mi è toccato cambiare casa (e chi se ne frega, direte giustamente voi….) recapitando come biglietto di presentazione ai nuovi vicini  (anche a quelli dei palazzi limitrofi…) l’urlo disumano alla capocciata di Cissè nella bolgia del Partenio. E in questo lasso di tempo mi è capitato di ammirare, come mai mi era successo in quasi 17 anni qui, l'incanto del lungomare di Bari imbiancato da una nevicata mica da ridere e i vicoli di Bari Vecchia (storia della settimana scorsa...) trasformati inopinatamente in un set fotografico per le top model internazionali di Dolce & Gabbana: questo per dire che non mi sono annoiato, anzi. Anche se il pensiero poi finiva inevitabilmente sempre lì, a quel Benevento-Bari che si stagliava all’orizzonte.
 
Ci hanno pensato i miei amici baresi a rinfrescarmi la memoria, qualche collega, qualche genitore della classe di mio figlio, quelli del solito bar sotto casa, la mitica "Caffetteria Vip" in zona stazione centrale, del grande titolare Angelo che si è prestato per la foto di questo articolo. Appena è spuntato l’anno nuovo è cominciato il “bombardamento”:  “Allora siete pronti? Verremo in tremila, anche se si gioca di sera….stavolta sarà tutta un’altra storia, la Bari è un’altra squadra….vedrete”. Il tutto sempre all’insegna dell’ironia e del sorriso, ma è chiaro, quello 0-4 è una ferita aperta, apertissima, rinfrescata ultimamente dall’identico risultato della Primavera giallorossa sempre qui a Bari. Un tarlo che può essere cancellato solo da una vittoria al Vigorito. Lo sfottò ci sta, gioco fuori casa, Bari ha adottato me e la mia famiglia, ho fatto mia un pò della loro filosofia e se col pesce crudo ho un approccio ancora piuttosto difficoltoso così come con l'assuefazione al parcheggio in doppia fila “istituzionalizzato”, l’abbinamento focaccia e Peroncina mi risolleva il morale quando la giornata va un po’ storta. Per cui lo accetto volentieri, anzi mi dà un gran gusto: noi gli ultimi arrivati al tavolo della B siamo il bersaglio preferito della piazza più importante della B, specie se poi arrivano anche apprezzamenti del tipo: “Però avete un bel gioco….e quel Ciciretti che spettacolo…” oppure, come successo la mattina dopo la notturna col Verona, un amico barese mi stringe la mano e mi fà: “Complimenti per la partita di ieri sera, mi sono divertito davvero…”. Perché Bari ama alla follia quei colori, ma di calcio ne capisce e pazienza se siamo giallorossi come il Lecce.

Travagliata: questo probabilmente è l’aggettivo più giusto per definire fin qui la stagione del Bari. Probabilmente furono proprio i 4 gol del Benevento a scavare già allora un solco nel campionato dei galletti. Da lì in poi i rapporti tra il diesse Sogliano e Stellone si incrinarono pericolosamente fino all’esonero. Poi è arrivato Colantuono e il mercato di gennaio è stata una autentica rifondazione che ai vari Brienza, Furlan e compagnia ha aggiunta pezzi da novanta come Floro Flores, Raicevic, il figliol prodigo Galano e quel Parigini che per qualche ora è stato anche ad un passo dal Benevento. Obiettivo è inevitabilmente la serie A, da raggiungere a questo punto attraverso i playoff. Ci vorrà ora tutta la maestria e l’esperienza di Colantuono per rodare una macchina che deve assemblare tanti pezzi nuovi ma che è destinata a crescere nel tempo e a diventare un osso durissimo per chiunque voglia sognare la massima serie. Bari e la sua tifoseria sono lì che attendono speranzose che il galletto cominci davvero a volare e non hanno fatto mai mancare presenza e sostegno anche in questi mesi difficili, se è vero come è vero che al San Nicola non si è mai scesi sotto le 15mila presenze e in trasferta le macchie biancorosse sono state sempre belle e consistenti.  Verranno in tanti anche a Benevento e, fosse stato possibile, ne sarebbero venuti anche di più e tra di loro magari, come mi dicono, qualche amico salernitano con cui hanno instaurato un gemellaggio solido e duraturo.

Ad attenderli un Benevento che ha ingurgitato come una vitamina i tre punti acchiappati a Vercelli, frutto di nervi saldi e abnegazione più che di un gioco per una volta senza lustrini e pailletes, come se il passaggio dal  teatro sfavillante del Bentegodi al campetto di paese di Vercelli (non ce ne vogliano ma l'impressione è quella...) avesse spento ispirazioni e fantasie. In un percorso lunghissimo ci sta, specie se, come sta accadendo, la coperta della rosa giallorossa sta diventando pericolosamente corta dopo l’enigmatico (!) mercato di gennaio. Ora quel che conta è stringersi ancora di più intorno a Baroni e ai suoi ragazzi che, dalle scene di esultanza ammirate sul sintetico del “Piola”, a naso mi sembrano legati da una sorta di “patto d'acciaio”, tipo quello che l'anno scorso tenne insieme Auteri e la sua banda e fece, a mio modesto parere, la fortuna di quel Benevento. Eccolo il nostro patrimonio da difendere con le unghie e con i denti: se vogliamo continuare a sognare, o almeno provarci fino alla fine, facciamo quadrato intorno all'allenatore e a questi ragazzi che dimostrano davvero di essere un corpo unico e che, grazie a questo atteggiamento, stanno andando oltre i loro limiti da 6 mesi a questa parte... I nemici sono dappertutto, come dimostra il farneticante titolo della Gazzetta dello Sport di domenica, sì proprio quello che straparlava a vanvera di una vittoria con l'aiutino. A proposito, sono cresciuto leggendo la “rosea”, ma era quella di Candido Cannavò, altra stoffa, altra pasta, altro spessore... forse oggi chi lavora in quella redazione neanche sa di chi sto parlando. Che dire,  peggio per loro e chi per chi oggi ha ancora la voglia  (e il coraggio....) di leggerli.

Ricordo ancora quello che successe nel ’75…” mi ha detto un attempato tifoso, raccontandomi la sua versione dei fatti di quella domenica di maggio di circa 40 anni fa. Non so e non voglio neanche sapere di chi fu la colpa di quella giornata surreale al vecchio Meomartini, ammesso che torti e ragioni possano dividersi di netto con un coltello, cosa assai improbabile per un parapiglia da stadio. Di una cosa sono certo: venerdì sera ho una voglia matta di assistere ad una grande partita, voglio godermi uno spettacolo fantastico in campo e fuori, voglio vedere il Benevento che fa il Benevento e voglio vincere, perché per me non è una partita…ma “La Partita”. Ma di una cosa sono ancora più certo e viene prima di tutto: che niente e nessuno, tra i miei concittadini beneventani e i miei amici baresi, osi sporcare una serata che deve essere piena, pienissima, ma solo di emozioni…e vi assicuro che per me saranno forti. Lo scorso 24 settembre ben 1200 tifosi beneventani hanno cantato e festeggiato al San Nicola, tornando serenamente a casa senza che le cronache registrassero il benché minimo incidente, dentro e fuori lo stadio, nonostante un risultato roboante. Mi piace ricordarlo, ma so che Benevento da questo punto di vista è maturata tantissimo e non ce ne sarebbe bisogno…per cui non aggiungo altro. Ah ecco, potrei chiudere con il tradizionale “vinca il migliore”, ma proprio non ce la faccio…non quando di mezzo c’è la Strega giallorossa!!! Ora vi saluto, la macchina è già in moto, la A/16 mi aspetta…

VISTO DA EST si prende una pausa in coincidenza con il turno infrasettimanale della settimana prossima, ci ritroviamo su TUTTOBENEVENTO mercoledì 8 marzo e come sempre FORZA BENEVENTO!!!!!

Sezione: VISTO DA EST / Data: Mer 22 febbraio 2017 alle 07:00
Autore: Antonio De Ianni
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