Un primato con gli occhi della tigre. E’ quello conquistato dal Benevento al “Veneziani” di Monopoli dopo una “gara maschia” che ha ancora una volta confermato quanto di buono la squadra di Auteri sta mettendo in mostra specialmente in questo girone di ritorno. Infatti il Benevento visto a Monopoli, oltre a dimostrare una grande caratura tecnica, ha fatto anche vedere che quando c’è da indossare il proverbiale elmetto e “scendere in trincea” non si tira certamente indietro, anzi: il Benevento è una squadra “tosta”, tignosa, “cattiva” al punto giusto e quindi difficile da affrontare.

Se volessimo dirla in parole povere, questa squadra incarna tutte le qualità che sono indispensabili nel campionato di terza serie nazionale, che si devono poi andare ad aggiungere all’elevatissima qualità di ogni reparto. Ma da questo punto di vista non c'è problema: la sapiente miscellanea di questi ingredienti infatti è a cura di un tecnico, Gaetano Auteri, che sembra essere arrivato in quel punto della carriera dove dopo tanto lavoro, sudore e sacrifici, le sue indubbie ed evidenti qualità tecniche e di gestione di gruppo devono essere gratificate da quelle soddisfazioni che meriterebbe senza ombra di dubbio. Insomma per Auteri, credo sia arrivato, dopo tanta “semina”, il momento del “raccolto”. Ce lo aveva raccontato ad inizio campionato, quando conscio delle sue qualità e del suo modo di operare, non sprecava occasione per farci capire che “il lavoro di campo è quello che più conta e che poi alla fine paga”. Alcune volte, le sue parole, complice anche il momento di delusione e disillusione che si era creato in città dopo l'ennesimo campionato incredibilmente perso, e l'abbandono da parte di una proprietà che negli ultimi 10 anni aveva contribuito in maniera importante a quello che oggi è il calcio a Benevento, non venivano recepite come si doveva. 

Invece piano, piano grazie al lavoro e l'impegno di ognuno e dopo un periodo di rodaggio, la sua squadra è riuscita ad assimilare alla perfezione il suo sistema di gioco, l’atteggiamento da tenere in campo, ed il modo di stare in gruppo. Questi sono dati di fatto, ma non andate a chiederlo a Don Gaetano. Il tecnico di Floridia infatti pur se soddisfatto di quello che la sua squadra sta dimostrando, si pone settimana dopo settimana sempre nuovi obiettivi. Il pensiero infatti non va mai in avanti a più di una settimana, e in questo modo la partita più importante diventa sempre quella successiva. Sembra facile, ma invece di fatto non lo è, e riuscire sempre a tenere sul pezzo i suoi uomini, evitando sia le pressioni che i facili entusiasmi è il grande pregio di questo tecnico, sempre invocato negli ultimi anni e che finalmente ora siede sulla nostra panchina.

Non ci giriamo attorno, il Benevento gioca bene e in campo da la sensazione di sapere sempre cosa fare con il pallone tra i piedi e non. Ogni reparto è oleato alla perfezione e si incastra in maniera uniforme con l’altro. Naturalmente in questo impianto corale è più facile che poi spicchino le qualità tecniche di alcuni calciatori che sapevamo anche negli anni scorsi valere tanto. Prendete per esempio gente come Melara, Mazzeo e De Falco: in questa squadra sembrano essere diventati altri giocatori e stanno finalmente mettendo in vetrina le qualità per le quali erano stati acquistati anche facendo grossi sacrifici.

Gli occhi della tigre dovranno continuare ad accompagnare questa squadra, e dovrà essere lo stesso sguardo di tutti coloro che anche quest’anno hanno deciso di seguirla dall’inizio e da chi magari si avvicinerà da sabato. Ecco, sia chiaro, quest’anno l’aria è cambiata, si vive un’atmosfera diversa al “Ciro Vigorito” quindi l’appello in particolare è rivolto a tutti coloro che decideranno sabato di passare una notte di colore giallorossa: venite allo stadio con lo spirito giusto. Questa squadra va sostenuta a prescindere e se anche noi sugli spalti riusciremo a darle la giusta carica, sicuramente i ragazzi in campo ci ricambieranno con una grande prestazione. Per l’impegno non ci sono problemi: la squadra di Auteri quest’anno ce l’ha messo in ogni occasione e ha onorato sempre la maglia giallorossa che indossa con orgoglio. Lo farà quindi anche sabato, quando finalmente non sarà più “sola”. Oltre allo zoccolo duro, ci saranno tantissimi cuori giallorossi, che in questo finale di campionato cercheranno di dare il loro contributo per spingere quelle maglie la dove non sono mai arrivate. E’ il nostro momento, fino alla fine, il Benevento!

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Lun 22 febbraio 2016 alle 17:32
Autore: Cosimo Calicchio
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