Domenica il Benevento tornerà a calcare il manto erboso dello Stadio San Siro di Milano, comunemente soprannominato “La Scala del Calcio”. Lo farà, purtroppo, senza i suoi tifosi ma, come ben sappiamo tutti, non per responsabilità degli stessi, bensì per colpa di pochi imbecilli che hanno fatto sì che una delle gare più importanti della quasi novantennale storia giallorossa venisse disputata a porte chiuse.

Il Meazza rievoca, nella Strega e nei suoi tifosi, ricordi dal sapore dolce-amaro. Impossibile, difatti, non ripensare agli ultimi due precedenti a San Siro, che poi sono anche gli unici due.

Il primo lo scorso 24 febbraio, in occasione di Inter-Benevento, quando i giallorossi, probabilmente, diedero vita ad una delle loro migliori performance stagionali e solo un pizzico di sfortuna mista ad orrori arbitrali (vedi fallo da rigore su Cataldi non fischiato e mancata espulsione di Gagliardini per intervento killer su Sandro) fecero sì che la contesa terminasse con il risultato di 2-0 in favore dei padroni di casa (Skriniar e Ranocchia) e non permisero alla truppa all’epoca allenata da Roberto De Zerbi di trovare il primo successo esterno in Serie A.

Andò sicuramente meglio, dal punto di vista del risultato, circa due mesi dopo, quando i giallorossi tornarono alla Scala del Calcio per affrontare il Milan. In quella occasione, la rete di Iemmello e le parate di Puggioni, consentirono all’intero popolo sannita di “vendicare”, seppur indirettamente, il torto subito contro l’Inter e riunirsi in un lungo e ideale abbraccio alla fine della gara che vide protagonisti il Presidente Vigorito, mister De Zerbi, i calciatori giallorossi e i sostenitori sanniti giunti sino a Milano per sostenere la Strega.

Una gioia così intensa da non poter essere interrotta nemmeno dalla notizia della matematica retrocessione intervenuta meno di ventiquattro ore dopo.

Un Benevento, dunque, che non soffre l’ansia da prestazione dei grandi palcoscenici, come dimostrato dai precedenti a Milano e, d’altronde, anche in questa stagione, quando Viola e compagni hanno espugnato il Dacia Arena di Udine, compiendo il primo passo di una cavalcata in Coppa Italia che sta segnando l’ennesima pagina gloriosa della società sannita negli ultimi anni, con la consapevolezza che c’è ancora molto da scrivere, al di là di come finirà il match.

Sezione: In primo piano / Data: Ven 11 gennaio 2019 alle 16:23
Autore: Gerardo De Ioanni
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