Va bene così . Tre punti dovevano essere, e tre punti sono stati. Il resto conta poco o niente, oggi. Ciascuno la pensi come vuole,  allenatore in primis, ma io, la classifica, la guardo, eccome se la guardo!  Anche se siamo soltanto a settembre.  Ed ammetto di provare una forte sensazione a vedere il Benevento lassù, alla sesta giornata, ancora imbattuto, con un bottino di quattro vittorie (di cui due derby esterni) e due pareggi contro altrettante dirette concorrenti. E con un bottino di  14 punti  che certamente  hanno un "peso specifico" di gran lunga superiore agli altrettanti confezionati dalla "compagna di fuga"  la quale,  finora,  ha avuto un calendario senz'altro più abbordabile, almeno sulla carta.
Anche se, a dire il vero, la sesta giornata del torneo, o quantomeno questo primo scorcio della stessa, ha confermato quanto si va dicendo da tempo, e cioè che non c'è nulla di scontato, che non ci sono partite facili, che manca, per ora,  la classica  squadra ammazza campionato e che anche le cosiddette "piccole" non hanno alcun timore reverenziale e se la giocano fino alla fine contro chiunque e  su qualsiasi campo.
Ne sanno qualcosa la Salernitana, bloccata incredibilmente all'Arechi dalla matricola Melfi, e lo stesso Lecce che, al pari del Benevento, ha dovuto penare  non poco per avere ragione di misura della modesta  Paganese fra le mura amiche del Via del Mare, dopo che già aveva subìto un mezzo stop mercoledì scorso a Torre Annunziata (su un campo, tra l'altro, dove poche squadre andranno a vincere).
Quest'oggi al Vigorito, non mi sono divertito (chiedo scusa per la metrica e la rima, non cercate). E come me, penso, tutti, o quasi,  coloro che c'erano. Un Benevento davvero bruttino, a mio avviso   il  peggiore visto in questo primo scorcio di stagione, molto "scollato" tra i reparti. Una squadra lunga, priva di idee,  con scarsa propensione allo sviluppo di un vero e proprio  gioco offensivo e consequenziale  latitanza di occasioni da goal.
E con i suoi  uomini "di punta" non proprio, come si dice, in "giornata di grazia".
Tanto da concedere a tratti  al modesto avversario il pallino del gioco (in verità alquanto sterile ).
Sarà stata la stanchezza, che di certo avrà avuto un peso determinante alla terza uscita in sei giorni, ma certo le idee, ed anche le gambe,  sono sembrate molto offuscate.
Ma se c'è un pregio che deve riconoscersi, quest'anno, al Benevento, e' la pazienza; quella virtù che contraddistingue le grandi squadre e che, spesso, fa la differenza. Non di rado, infatti, una grande squadra, quando si trova al cospetto di un avversario di minore caratura tecnica, non riesce ad esprimere  un buon livello di gioco, vuoi per mancanza di stimoli, vuoi per minori motivazioni  o anche per un eccesso di sicurezza. Al contrario, la squadra più scarsa trova, in tali situazioni, stimoli e motivazioni particolari che compensano  il "gap" tecnico e la portano, sovente,  a misurarsi "alla pari", se non addirittura a prevalere, sulla più accreditata avversaria. 
In questi casi la squadra più forte lascia, solitamente,  giocare l'avversario, lo controlla, lo aspetta pazientemente fino a colpirlo al momento giusto, nell'unica occasione utile approfittando magari di un suo errore o  di una sua disattenzione.
Mi piace pensare che, oggi, al Vigorito, sia andata proprio così.  Per cui, per quanto mi sforzi, proprio non mi riesce di essere scontento.
E' la pazienza che fa  la differenza (oggi con queste rime...); quella differenza che alla lunga, però, ti fa vincere i campionati.
Ebbene, questa  "qualità" e' sempre mancata al Benevento degli ultimi anni. Quest'anno, invece, la squadra sembra essere più cinica, forse perché conscia della propria forza e sembra aver acquisito anche la capacità di avere pazienza.  Questo ci deve fare ben sperare per il futuro.
E poi, ci sono anche altre emozioni da vivere che non siano solo quelle prettamente sportive; ad esempio vale, da sola,  il prezzo del biglietto quella che ho provato nell'assistere alla festa finale sotto la curva tra  squadra e tifosi, con quest'ultimi a cantare  "VI VOGLIAMO COSÌ'"
E se ai  tifosi la squadra va bene anche così..... come vista oggi.... va bene così !
Magari, col tempo, verrà anche il bel gioco. Per il momento prendiamoci, e teniamoci stretti,  i punti. Alla fine conteranno  solo quelli.

Sezione: In primo piano / Data: Sab 27 settembre 2014 alle 23:24
Autore: Andrea Bardi
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