Ieri è andato in scena l’ennesimo horror movie offerto dal Benevento che ha collezionato la seconda sconfitta consecutiva e, anche questa volta, contro una squadra di bassa classifica.

In due gare la Strega ha incassato tre goal (due dal Livorno e uno dalla Cremonese) fallendo miseramente nell’impresa di raggiungere il Brescia sulla vetta dell’Olimpo. E menomale che i giallorossi venivano dal ritiro di Coverciano dove si erano “rinchiusi” per trovare la giusta concentrazione per esorcizzare il post Livorno ed affrontare con la giusta concentrazione la Cremonese.

In un momento così delicato del campionato, dove la classifica si sta delineando sempre più decidendo i vincitori e gli sconfitti, uscire da due trasferte determinanti con zero punti fa male, ma ancora di più feriscono le parole post gara di mister Bucchi:

"Sapevamo che gara ci aspettava, la Cremonese veniva da diversi risultati negativi, poi anche il campo non ci ha aiutati perché era impresentabile. Siamo stati perfetti nell’atteggiamento … Ho ritrovato la mia squadra come atteggiamento. Già il pari ci andava stretto, una sconfitta è inaccettabile. Abbiamo perso conto una squadra che non han fatto un tiro in porta".

Le dichiarazioni del tecnico non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco per alimentare le polemiche, sia sui social che per strada, dei tifosi giallorossi che si chiedono, ironicamente, a quale partita avesse assistito il mister.

Quella beneventana è una tifoseria abituata a soffrire – e i lunghi anni di militanza in Lega Pro, i tanti playoff persi e l’anno di Serie A lo dimostrano – ma a cui non piace essere presa in giro perché quello che si è visto in queste due gare non è il Benevento che abbiamo conosciuto in questa stagione.

A chi attribuire la colpa di questa metamorfosi horror?

Ai giocatori, molti dei quali si sono trovati a giocare fuori ruolo (vedi la difesa) o sono stati posizionati in campo senza un uno schema preciso (impossibile non notare come il centrocampo sia disorientato)?

O forse è arrivato il tramonto di mister Bucchi? Ma cambiare allenatore servirebbe?

Il campionato di Serie B 2018/2019, oltre ad essere caratterizzato dal mini format a 19 squadre, sarà ricordato anche per il valzer degli allenatori: sono state 16 le panchine a saltare quest’anno, ed il campionato è ancora lungo.

Le panchine più bollenti sono state quelle del Crotone e del Foggia.

Il Crotone ha visto alternarsi alla guida della rosa prima Stoppa (in carica fino al 29 ottobre), poi Moschella (in carica fino al 1 novembre), ancora Oddo (in carica fino al 28 dicembre) per poi rivedere sulla panchina nuovamente Stroppa. Ma questo giro di teste ha portato beneficio in termini di classifica?? Assolutamente no! Il Crotone è sempre fermo alle ultime posizioni ed oscilla tra la retrocessione diretta ed i playout.

Il Foggia non è da meno con quattro cambi di vertice: Grassadonia (in carica fino al 11 dicembre), Pavone (in carica fino al 18 dicembre), Paladino (in carica fino al 10 marzo) e, non ultimo, il ritorno di Grassadonia. Anche in questo caso il valzer di panchine è servito ben poco visto che i satanelli hanno conquistato solo 26 punti, ma qui entra in gioco anche il discorso penalità e i problemi societari.

Gli unici cambi di comando che hanno dimostrato di essere vincenti sono stati quelli del Brescia (in data 18 settembre Suazo faceva posto a Corini), attualmente primo in classifica, e del secondo classificato Palermo (Tedino cedeva la panchina a Stellone il 26 settembre). Ma in questo caso è stata la tempistica a fare il risultato in quanto il nuovo allenatore ha avuto tutto il tempo di modellare la rosa a suo piacimento senza arginare vere situazioni di crisi.

Il valzer del mister ha interessato anche Carpi, Venezia, Cremonese, Padova, Livorno e Salernitana; si tratta di squadre che comunque occupano il fondo od il centro classifica.

Alla luce delle esperienze degli altri protagonisti di questo campionato, esonerare Bucchi porterebbe non giovare alla squadra, soprattutto se teniamo conto che ormai il mercato è chiuso quindi il nuovo mister dovrebbe, in primis, accontentarsi di quel che trova e poi avrebbe bisogno del tempo necessario per conoscere le potenzialità dei suoi uomini e sfruttarle al meglio, tempo che ormai non c’è più visto che siamo già alla 28esima giornata di campionato ormai archiviata.

Forse la scelta migliore sarebbe proprio quella di accontentarsi del tecnico romano a cui mi permetto di consigliare di abbandonare la sua consueta pacatezza e di arrabbiarsi ripensando e ripartendo dal fallimento di queste due gare con tanta, tantissima autocritica.

Sezione: OCCHIO DA STREGA / Data: Lun 11 marzo 2019 alle 19:34
Autore: Federica Bozzi
vedi letture
Print