Fanno davvero tanta fatica ad andare via le emozioni, le luci, le voci di un sabato sera che definire magico è dire poco...una notte attesa così tanto da sembrare per certi versi irreale, patinata, quasi fantastica. Eppure è stato tutto tremendamente vero, il Benevento è sbarcato nel cosiddetto calcio che conta e ora che ci siamo dentro con tutti e due i piedi anche noi sanniti, perennemente parenti poveri della Campania pallonara, stiamo lentamente cominciando a comprendere il senso di questa frase, che per tanti, troppi anni abbiamo dovuto ascoltare quasi impotenti...

Una regìa occulta e perfetta ci ha regalato dei fotogrammi da scolpire nell'album dei ricordi più belli. A cominciare dal riconciliazione totale e definitiva di Oreste Vigorito con il suo popolo nella sua casa. Dopo 10 anni “l'emozione comprata” con il fratello Ciro è giunta alla sua esaltazione più giusta. Lo sguardo fiero di Oreste che ascolta la voce emozionata di capitan Lucioni che legge la formula di giuramento è il frutto di questi dieci anni costellati, di vittorie, sconfitte, perdite dolorosissime, inganni e disillusioni e, dulcis in fundo, di una estate surreale condita di tante chiacchiere e veleni. Attimi intensissimi e non facciamo tanta fatica ad immaginare i pensieri di Oreste a chi siano andati in quei secondi indimenticabili...a chi insieme a lui ha voluto questo sogno e del quale lo stadio porta il nome.

“Scusa Verna, ti interrompo dal Vigorito, il Benevento ha raddoppiato....”. E' successo anche questo sabato sera: che Mauro Carafa, inviato di Tutto il Calcio Minuto per Minuto interrompesse la cronaca di Napoli-Milan per annunciare il gol di Puscas. Su YouTube una mano ignota presumibilmente giallorossa ha postato un file audio di diversi minuti che raccoglie tutti gli interventi della radio di stato dallo stadio di Benevento. Un meraviglioso cadeau per chi nelle vene ha sangue giallorosso. Ciro da lassù avrà sorriso ascoltando una partita del “suo” Milan interrotta da un gol del Benevento segnato nello stadio che porta il suo nome, l'ennesima magìa dello Stregone in questo 2016 da sogno.

Cosa ha detto la partita di sabato sera? Che la B è durissima, che vincere senza soffrire è impossibile, che porsi obiettivi ambiziosi non è saggio ma che la storia della matricola-debuttante Benevento è tutta meravigliosamente da scrivere. “Dobbiamo meritarci il rispetto degli altri” ripete come un mantra dal 13 luglio, primo giorno di preparazione, Marco Baroni, questo fiorentino atipico, poco loquace e apparentemente (solo apparentemente e sabato sera si è visto ecccome) dal mite temperamento. Frase semplice ma tremendamente giusta: il Benevento deve costruirsi in questa categoria, come società, squadra e ambiente, deve acquisire la forma mentis di un maratoneta che deve affrontare un percorso lunghissimo, cadere e rialzarsi. Baroni tutto questo lo sa, ma sa anche che c'è un patrimonio di entusiasmo, societario e ambientale, che da solo non basta, ma sul quale si può costruire molto e soprattutto senza fretta. Ed è incoraggiante che sabato sera il primo mattone sia stato messo da quelli della vecchia guardia, i vari Lucioni, Padella, Lopez, Melara, Ciciretti che dopo aver pagato più di tutti il dazio ad un'emozione addirittura paralizzante  nella prima mezzora, hanno trasfuso a tutti gli altri l'anima vincente e rediviva della squadra della promozione.

Ora dopo i lustrini e le paillettes della prima arriva subito il pane duro, durissimo della B, con le corazzate Carpi e Verona che il beffardo computer della Lega B ha messo sulla strada dei giallorossi in rapida successione. L'esame è il più tosto che si può, due delle tre retrocesse dalla A per di più corroborate dal milionario e discusso (e discutibile....) “paracadute” che ha consentito ad emiliani e veneti di non smobilitare anzi, di rilanciare alla grande al tavolo della B mantenendo pressochè inalterata l'intelaiatura della massima serie e che ha acceso mille (e giustificabili) polemiche sulla regolarità del campionato. Al Benevento sul campo il compito di dimostrare, al di là del risultato, che l'”operazione-rispetto” varata da Baroni prosegue e siamo sicuri che sarà così.

Così come grande rispetto lo meritano i 4725 cuori giallorossi che hanno sottoscritto l'abbonamento. Un numero che va indiscutibilmente celebrato, avvalorato anche da una  organizzazione non proprio irreprensibile di tutta la campagna abbonamenti, con la scelta di un unico rivenditore in tutta la provincia (benchè encomiabile per efficienza e dedizione) forse troppo penalizzante specie per i tifosi della provincia e non al passo con le altre consorelle del campionato di B. Siamo sicuri che è solo lo scotto inevitabile del noviziato da pagare data la mole di incombenze in capo alla società con l'approssimarsi della nuova stagione sportiva, ma lanciamo un'idea alla società e una sfida alla piazza: prolungare la campagna abbonamenti fino alla gara col Verona e arrivare alla cifra tonda dei cinquemila...che dite si può fare? In fondo manca poco…

Per concludere un pensiero affettuoso ai familiari del giovane giornalista di Tv 7 Nicola Bozzelli, strappato troppo presto all'amore dei suoi cari e dei suoi amici. Una notizia che ha gettato un grosso velo di tristezza proprio alla vigilia dello storico esordio in B che Nicola meritava di vivere come tutti noi e che anche lui avrà sognato cento, mille volte...non conoscevo personalmente Nicola ma la tristezza è ugualmente tanta perchè quando va via uno della famiglia giallorossa il dolore è di tutti, proprio perchè quei colori, quella passione ci accomuna e ci rende vicini pur non conoscendoci. Ora Nicola è lì, insieme a Ciro, Carmelo, Marco Santamaria e come Ciro, Carmelo e Marco non lo dimenticheremo mai...perchè noi della grande famiglia giallorossa siamo fatti così...ciao Nicola...

Un saluto a tutti voi, a mercoledì prossimo e sempre FORZA BENEVENTO!!

Sezione: VISTO DA EST / Data: Gio 01 settembre 2016 alle 17:25
Autore: Antonio De Ianni
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