Probabilmente lui è uno di quelli che gioca a pallone fin da quando si trovava ancora nel grembo materno, visto che i primi calci (ufficiali) dice di averli dati alla tenera età di 6 anni appena. Parlando del calcio lo ha definito “lo sport più bello del mondo, la mia vita, la mia passione, il mio tutto”. Insomma, è uno di quelli che mangia “pane e pallone” e , credeteci, gente così fa davvero bene a questo sport. Di chi stiamo parlando? E’ presto detto, di uno dei tanti fiori sbocciati in questi anni nel vivaio giallorosso:CARLO DE RISIO.
Originario di Montenero di Bisaccia, Carlo è nato a Vasto sotto il segno dei gemelli il 3 giugno 1991. Juventino, ha una sorellina di 13 anni che si chiama Ludovica. Mamma Immacolata è commercialista, papà Dario fa il pizzaiolo. Attualmente Carlo è fidanzato con Clelia Liberatore, vastese come lui. Si conoscono fin da bambini, dal momento che, come lui stesso ci racconta, “Vasto è un paese di 8mila abitanti dove ci conosciamo tutti, almeno di vista”. Nel suo paese (una splendida perla del mare abruzzese), Carlo ci torna tutte le domeniche dopo la partita.
Una carriera non facile la sua, come spesso capita a chi lotta per un sogno con tutte le forze. Inizia a giocare con il Montenero a 6 anni, a 12 si trasferisce a Vinchiaturo in un Centro Educativo dove studia e gioca. Quindi 1 anno a Pescara e qui si deve fermare. “Ero minorenne- racconta De Risio di quel periodo- e non ci si poteva trasferire fuori dalla propria Regione di residenza o al massimo in una Regione confinante. E’ stato un periodo brutto ed infelice, avevo 16 anni e rischiavo di restare fuori”. Ma lui non molla. E qui arriva il Benevento e con esso lo scudetto vinto con la Berretti nel 2009 (“Uno dei ricordi più belli della mia vita”). Da lì il passo verso il primo contratto da professionista è stato breve (“Grazie a Ciro Vigorito” ricorda lui).
De Risio ora non si vuole fermare.
Nella vita privata è un ragazzo come tanti, determinato, appassionato di calcio e molto tranquillo. Il suo piatto preferito le lasagne. Unico rimpianto (si fa per dire) l’università: “Se non avessi fatto il calciatore- ha detto- mi sarei dedicato allo studio”. Passioni: tv, cinema e musica. “Ascolto musica di tutti i tipi e guardo film di tutti i generi: d’azione, commedie, thriller. Il mio preferito è NEVER BACK DOWN.  Appena posso- aggiunge- vado anche al cinema”. Fuori dal campo si racconta così: “Sono una persona normalissima. Finiti gli allenamenti, al massimo mi concedo un’uscita al bar con qualche amico. Poi cena al ristorante e via a casa dove passo la maggior parte delle serate. Nei weekend torno a casa dai miei genitori”.
Una cosa che odia del mondo del calcio sono gli scandali delle partite truccate: “Una cosa che fa male allo sport più bello del mondo” dice.
Questione-scaramanzia: “Non sono scaramantico, né ho gesti rituali- racconta il difensore- e neanche credo a queste cose. Conosco molti colleghi fissatissimi e convinti che, se poggi sul campo un piede prima di un altro o ripeti lo stesso gesto prima di vestirti, farai una grande partita. E sono quegli stessi colleghi che, quando non giocano bene, ne danno la colpa al fatto che non hanno poggiato per primo lo stesso piede sul terreno di gioco. No- ripete sorridendo- non ci credo e non ci crederò mai”.
Grazie a Ciro Vigorito, scrivevamo prima, Carlo De Risio ha firmato il suo primo contratto da calciatore professionista. Lui lo ricorda così: “Una persona stupenda, a me ci teneva particolarmente. L’ultimo ricordo legato al presidente- racconta- è quando lo avvicinai per chiedergli se potevo prendermi una maglietta del Benevento. Lui, con fare stupendo, mi disse che non c’erano assolutamente problemi e che non mi dovevo vergognare di chiedere certe cose”.
Chiudiamo con il capitolo-sogni. “Il mio sogno calcistico più grande- spiega Carlo- è continuare solo a giocare a calcio a buoni livelli. Non ho grandi pretese, ripeto, mi basta giocare. Sul piano personale, invece, mi auguro solo che la mia famiglia e tutte le persone a cui voglio bene stiano sempre in buona salute e che non gli accada mai nulla di triste o di brutto”.
Insomma, questo è Carlo De Risio. Una volta qualcuno ha scritto che l’umiltà delle persone si vede dalle piccole cose e crediamo che un ragazzo così, umile ma determinato, amante dello sport che pratica e che pensa alla famiglia nei suoi sogni, non solo sia un bellissimo fiore ma che sia destinato a grandi giardini.

Sezione: B-Side..Il lato B....dei giallorossi! / Data: Sab 26 novembre 2011 alle 10:50
Autore: Giovanna Romano
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