Silvia, Teo e Vasco Rossi: stavolta ci piace iniziare così questo numero di B-Side. Il protagonista è uno dei tanti volti nuovi del Benevento edizione 2012: Michele Rinaldi.
Nato a Manerbio in provincia di Brescia il 9 gennaio 1987 sotto il segno del capricorno, Michele comincia a 11 anni nelle giovanili dell’Atalanta dove fa tutta la trafila nel settore giovanile. Nel 2005-07 eccolo all’Udinese, a gennaio 2007 sbarca a Parma, poi l’exploit. A settembre lo acquista il Rimini in serie B. Rinaldi colleziona 13 presenze il primo anno a soli 20 anni e 25 in quello successivo. Poi l’amara retrocessione (“il peggiore ricordo della mia vita calcistica” dice lui) ma per lui un altro campionato di livello: 19 presenze e 2 gol. Nel 2010 arriva il Bari e con esso, il primo campionato in assoluto in serie A. Nel 2011 lo acquista il Benevento. Insomma, una carriera finora breve ma tanto intensa.
Nella vita privata, è un ragazzo tranquillissimo che a soli 8 anni ha dovuto fare i conti con una esperienza dolorosa: la morte di papà Luciano nel 1995. Mamma Daniela fa l’operaia, Michele ha un fratello di 32 anni, Nicola. La sua famiglia vive a Leno.
Michele è sposato dal 27 giugno 2010 con Silvia. Si sono conosciuti quando lui giocava a Rimini. “Ci siamo visti in un ristorante, una sera mentre io ero a cena con dei compagni di squadra. Ci siamo scambiati il numero di telefono e rivisti dopo pochi giorni. Ed è nato l’amore”. Michele e Silvia hanno casa a Rimini e un cagnolino, Teo, che si è trasferito quest’anno a Benevento con loro.
Diplomato ragioniere, ci ha raccontato che, se non avesse fatto il calciatore, si sarebbe iscritto all’Isef.
Rinaldi si definisce molto amante della cucina: “Il mio piatto preferito? Mm..quello cucinato da mia suocera : tagliatelle al pomodoro. Quello cucinato da mamma: patate prosciutto e grana. Quelli cucinati da Silvia: risotto con asparagi; pomodori e zucchine. Lei sa che devo mantenermi in forma e cucina cose più leggere”.
Fuori dal campo si definisce “tranquillo, mi piace passare il mio tempo libero con mia moglie, andare a cena con i compagni. Tra le altre cose, Silvia ha fatto amicizia con Jessica, la moglie di Pedrelli. E grazie a loro due, stiamo spesso insieme anche noi. Per il resto mi piace guardare la tv, stare al pc e amo anche molto leggere prima di dormire. L’ultimo libro che ho letto è “La versione di Vasco”. Uno che invece mi è piaciuto particolarmente è la biografia di Zlatan Ibrahimovic. Adoro anche andare a cinema e guardare soprattutto film d’azione. “Eminem 8 mile" la mia pellicola preferita”.
Ma la sua passione più grande è Vasco Rossi:E’ il mio cantante preferito. Ascolto le sue canzoni, lo guardo in tv. Per me è il migliore”.
Quando passiamo a parlare di calcio diventa serio. “Una cosa che amo molto di questo mondo- ha detto- è lo stare insieme, il fare gruppo, le amicizia che si creano nello spogliatoio. Diventa piacevole passare tanto tempo con persone con cui vai d’accordo, si ride insieme, si scherza insieme. Ho sempre pensato che l’unione di un gruppo sia fondamentale per la buona riuscita di un campionato. E qui siamo davvero un gran bel gruppo. Una cosa che invece non mi piace sono la corruzione e le scommesse. Tra l’altro ne sono stato toccato quasi in prima persona visto che ci sono molti miei ex compagni ai tempi del Bari che sono stati coinvolti. E leggere i loro nomi sui giornali, sapere che sono stati sottoposti a interrogatori mi è dispiaciuto molto”.
Il ricordo più bello della sua carriera “l’esordio in serie A in Roma- Bari”.
Poi scopriamo che ha anche un rituale: “Quando una partita va particolarmente bene, in quella successiva indosso il parastinco destro prima di quello sinistro”.
Chiudiamo parlando dei suoi sogni: “Dal punto di vista personale, vorrei diventare presto papà e vedere crescere la mia famiglia sempre in salute e serenità. Dal punto di vista calcistico innanzitutto vorrei andare in serie B con il Benevento, poi magari continuare la carriera in A e perché no, arrivare in Nazionale

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