Stavolta raccontiamo la storia di uno che alle parole preferisce i fatti. Quando con Cosimo Calicchio abbiamo pensato a questa rubrica, sapevamo che prima o poi avremmo trovato qualche calciatore che di sé ci avrebbe raccontato poco. Ed è successo…
Attenzione…non è che Cristian Altinier ci ha raccontato poco di sè, in realtà lì per lì ci ha guardati come si guarderebbe un marziano. “Nessuno mi ha mai fatto un’intervista senza che si parlasse di calcio“ci ha detto all’inizio.
Poi il ghiaccio apparente si è sciolto come neve al sole.
28 anni (è nato il 15 febbraio1983), mantovano di nascita, segno zodiacale acquario, Cristian dà i primi calci al pallone nelle giovanili del Mantova poi il salto in prima squadra (C2) nel triennio 2001-2004. Parentesi Biellese nel 2005, poi il ritorno a Mantova in serie B. Nuova parentesi Cittadella nel 2006, poi di nuovo Mantova, quindi Verona in C1 (stagione 2008: “Una brutta esperienza- ci ha detto di quel periodo- La ricordo male”)poi San Bonifacese in C2. Ed è la vera esplosione di Cristian Altinier: 31 presenze e 18 reti lo portano direttamente al Portogruaro (2009-2010): anno esemplare, grazie a lui (30 presenze con 14 gol) la formazione veneta stravince il campionato di C1. Nel 2010 l’anno nella serie cadetta: 36 gare giocate con 13 marcature. Insomma, uno di quelli che gli addetti ai lavori non tardano a definire un bomber di razza.
Della sua vita privata parla poco. Ci racconta che mamma Graziella è parrucchiera, papà Ivano è caporeparto in una vetreria. Lui è figlio unico, è fidanzato con Camilla, che ha conosciuto grazie ad amici comuni. Il  Milan la sua squadra del cuore, Marco Van Basten il suo calciatore preferito. Ma subito specifica che lui modelli non ne ha: “Van Basten è un grande, ma io non mi ispiro a nessuno”.
Fuori dal terreno di gioco, non ha particolari passioni. “Sono uno normale” dice di sé. Non ama la tv, né la musica, né il cinema. Non ha un piatto preferito.“Mi piacciono i vestiti- ci svela ad un certo punto- faccio sempre molta attenzione all’abbigliamento”.
Se non avesse fatto il calciatore, gli sarebbe piaciuto studiare. Del calcio ama soprattutto l’emozione del gol. “Il gol più bello della mia carriera? L’ho segnato l’anno scorso al Piacenza”. Era lo scorso 27 marzo: Piacenza- Portogruaro 1-2. Altinier segna davvero un gran gol, entra in area, lascia sul posto un difensore ed infila la porta avversaria. Perfino i cronisti della Rai gli fanno i complimenti.
Una cosa che invece odia è (riportiamo le sue stesse parole) “l’estremismo del calcio: tutte le cose che vengono portate all’estremo”.
Il ricordo più bello della sua carriera (inutile dirlo) è la vittoria del campionato di C1 con la maglia del Portogruaro.
Poi ci dice che non ha nemmeno gesti scaramantici: “Quelli che eventualmente avevo, li ho eliminati”.
Anche quando parliamo dei suoi sogni, è sintetico: “Sul piano calcistico, spero di arrivare in serie A. Sul piano personale, mi auguro solo di stare bene insieme alla mia famiglia”.
Racconta infine che raramente legge quello che i giornali scrivono di lui ma si lascia sfuggire che “questa intervista, si, la leggerò perché davvero credo che nella mia carriera ho sempre parlato solo di calcio”. Bene, caro Cristian, speriamo che questo articolo ti sia piaciuto. Parlando di te stesso, stavolta hai realizzato il tuo gol più bello..ad majora!

Sezione: B-Side..Il lato B....dei giallorossi! / Data: Sab 07 gennaio 2012 alle 10:33
Autore: Giovanna Romano
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