In campo è uno di quelli che non si risparmia mai, capace davvero di gettare il cuore oltre l’ostacolo, capace di mettere la museruola ai migliori attaccanti. Nel suo palmares ha una casella che pochi hanno avuto la fortuna di riempire: la vittoria di un campionato. A lui è successo pochi mesi prima di sbarcare sulle sponde del Sabato: 2009-2010 con la maglia del Portogruaro quando, abbattendo ogni pronostico e mettendo la saracinesca in difesa, vinse nientedimeno che il campionato di Prima Divisione guadagnandosi l’approdo in serie B. Ed è lì che lo pesca il Benevento.
 Angelo Siniscalchi è alla sua seconda annata con la Strega: partito benissimo, poi una serie di infortuni e qualche vicissitudine familiare  gli hanno reso la vita difficile. Ma lui è uno di quelli che non molla mai.
Nella vita privata è uno di quelli che fanno spogliatoio: allegro, simpaticone, con la battuta sempre pronta.
Angelo nasce a Salerno il 15 luglio 1984 sotto il segno del cancro. E’ ultimo di 5 figli, papà Giovanni ha un’attività commerciale a Salerno. Prima di lui sono nati Marianna, Pietro, Floriana e Giuliana. Lui è sposato dal 17 giugno 2010 con Stefania e da 3 mesi è papà della bellissima Vittoria Rosa. “Una bimba tranquillissima- ci ha detto- è arrivata in un momento difficile della mia vita e l’ha riempita con i suoi sorrisi. Ha la forza di farmi sorridere nei momenti più duri, è stata la mia luce nel buio”.
Angelo e Stefania si conoscono da sempre: “Ci siamo conosciuti ragazzini- ci ha raccontato- ad un corteo ai tempi della scuola. Io avevo 16 anni, lei 15. E da allora non ci siamo separati mai più”. Quasi 10 anni di fidanzamento poi i fiori d’arancio.
Di Stefania ama tutto, ma una cosa lo fa impazzire particolarmente: “Come cucina gli gnocchi alla sorrentina”.
Fuori dal campo è un ragazzo normalissimo, amante del pc e della tv: “ Non ho passioni particolari. Mi piace stare con la mia famiglia. Di solito preferisco una bella passeggiata ad una serata a casa. Il mio programma tv preferito? Attualmente Squadra Antimafia- ci ha detto con un sorriso- quando posso, vado anche al cinema. Non ho un film preferito. Mi piacciono i thriller, i film d’azione e quelli di avventura”.
E’ amante della musica italiana e Laura Pausini la sua cantante preferita. La Salernitana la sua squadra del cuore, Alessandro Nesta il suo beniamino, il calcio uno dei suoi amori: “Una cosa che amo molto di questo sport è il conoscere gente nuova, il fare spogliatoio. Spesso si creano delle vere amicizie che durano anche quando cambi maglia. Lo stare insieme, il condividere gioie e dolori di un campionato: questo è il bello di questo sport. Una cosa che invece lo ha infangato sono le scommesse, una brutta piaga di cui- ha detto con un pizzico di rammarico- paghiamo le conseguenze da spettatori involontari”.
Quando parliamo della sua carriera, Angelo sorride: “Il ricordo più bello? E che te lo dico a fare..la vittoria del campionato con il Portogruaro. Un episodio che invece vorrei cancellare è la sconfitta ai play off con la Juve Stabia dello scorso anno”.
Un 2011 che Siniscalchi, se potesse, cancellerebbe con un bel colpo di spugna. Lo scorso 19 gennaio, infatti, ad inaugurare un anno difficile, è scomparsa la mamma Rosa stroncata da un male che non perdona. Per Angelo e la sua famiglia è stato un duro colpo, iniziato con un calvario durato mesi. “E’ dura parlarne- ci ha detto con gli occhi lucidi- l’anno scorso furono mesi terribili, mi allenavo qui e poi la sera tornavo a casa a Salerno. E questo tutte le sere. Quando poi mamma se ne è andata per sempre, ha lasciato un grande vuoto. Un vuoto che l’arrivo di Vittoria Rosa ha solo in parte mitigato. E’ un vuoto che senti ogni giorno, ogni istante, sulla tua pelle, sul tuo cuore e che sai che non puoi farci nulla. Proprio in occasione del 1° anniversario, il dolore si rinnova ancora. Ma io e la mia famiglia la sentiamo sempre accanto. Non è qui con noi, ma è come se lo fosse. Lei continua a guidarci da lassù come se fosse ancora qui”.
Una scomparsa dolorosa, ma dalla quale Angelo ha imparato a crescere: “La scomparsa di mamma ha fatto seguito di pochi mesi a quella di Ciro Vigorito. Ho sofferto molto anche per questo- ci ha detto commosso- nel vedere combaciate le due cose. La situazione per mia madre si aggravò nello stesso periodo di Ciro, per me una persona eccezionale a cui mi sentivo doppiamente legato anche per questo”.
Una maturità sorprendente, la sua, che lo porta a pensare alla sua vita quando si parla di sogni: “Sul piano personale, sogno di poter dare grandi insegnamenti a mia figlia, di portarla per mano insieme a mia moglie e di insegnarle a vivere. Sul piano calcistico, continuerò sempre ad allenarmi con impegno, passione ed assiduità. E chissà che non riesca un giorno ad arrivare ad indossare la maglia della Nazionale…quello è il sogno massimo di ogni calciatore”.
Per ora però un grande traguardo lo hai già conquistato,caro Angelo: quello di essere una persona davvero in gamba….

Sezione: B-Side..Il lato B....dei giallorossi! / Data: Sab 21 gennaio 2012 alle 09:55
Autore: Giovanna Romano
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