È tornato a Benevento dopo dieci lunghi anni di assenza Pedro Mariani, storico capitano di mille battaglie del Benevento Calcio e lo ha fatto per un’occasione speciale: la presentazione dell’ultimo libro di Antonio Martone90 voglia di te”, con il quale il giornalista sannita ha voluto ripercorrere i primi novanta anni di storia della Strega.

L’ex numero 6 giallorosso, accolto con tanto affetto da quelli che, nonostante siano passati ormai anni dal suo addio al calcio giocato, sono ancora oggi suoi tifosi, oltre che molti ormai divenuti anche amici, ha esordito con una frase forte, che rende bene l’idea di quello che è il legame ormai indissolubile, tra Pedro e la sua città d’adozione, la sua gente: “Io sono solo uno che è nato a Rieti ma che doveva nascere qui a Benevento. Ormai mi sento beneventano. Ho dato tanto a questa città e a questa gente ma ho anche ricevuto tanto. Amavo davvero tantissimo stare in mezzo alla gente. Facevo anche tardi la sera è vero, ma mi piaceva stare tra la gente, passeggiare sul corso con gli amici”.

Un Mariani che non si riconosce a pieno nel calcio di oggi: “Ora è il calcio è cambiato e con esso anche i calciatori. È anche giusto che si evolva, però secondo me si sta andando nella direzione sbagliata. Oggigiorno i calciatori non hanno più il contatto con le persone, salgono in pullman e si trincerano dietro cellulari e tablet. C’è da riflettere. Bisogna ricordarsi che le squadre sono in subaffitto alle società che le gestiscono in un dato periodo storico. Il Benevento non è di Vigorito, di Spatola e/o di Mariani ma è della gente. Il tifoso sannita è un tifoso competente. Alle volte si tiene poco conto di ciò che magari dice una persona davanti a un bar, io le ascoltavo perché secondo me ascoltare la gente è fondamentale.  Noi siamo di passaggio. Il Benevento resta”.

Poi Mariani svela un simpatico e colorito retroscena avvenuto nel riscaldamento della famosa sfida con il Messina: “Nel riscaldamento, che dovemmo fare nel corridoio degli spogliatoi, ci incrociavamo con quelli del Messina, io avevo al fianco quella “bestia” di Cisco Guida. All’improvviso iniziarono a volare sputi, offese e quanto altro che ora è meglio non dire. Dopo un po’ notammo che i calciatori siciliani piano piano erano sempre più lontani e il corridoio era tutto del Benevento. Loro finirono per riscaldarsi negli spogliatoi”.

Sezione: In primo piano / Data: Mer 28 agosto 2019 alle 01:05
Autore: Gerardo De Ioanni
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