È intervenuto ai microfoni di Ottochannel, per commentare la sontuosa vittoria del Benevento sul Trapani, Riccardo Improta, entrato a partita in corsa in luogo di Hetemaj: “La forza di questa squadra il gruppo, anche chi non gioca lavora come se dovesse giocare novanta minuti. Dobbiamo continuare così.

Quest’anno ci conosciamo di più, conosciamo pregi e difetti dell’altro. Il mister è stato bravo a farci capire quest’anno che siamo tutti uguali e siamo tutti importanti.

 Oggi è sembrato tutto facile ma il Trapani veniva da sette punti in tre gare; noi li abbiamo messi sotto, abbiamo vinto cinque a zero e abbiamo fatto una grande prestazione. Già a Venezia abbiamo fatto uno step in più facendo bene anche in trasferta; davanti ai nostri tifosi ancora non sbagliamo nulla, incrociamo le dita e speriamo continui così.

Crediamo molto in noi e in quello che facciamo. In casa mettiamo sotto chiunque. Abbiamo lavorato tanto in estate e adesso stiamo raccogliendo i frutti. La serie B è lunga, maggio è lontano e dobbiamo continuare così.

 Il mister è bello tosto, rispetto a tanti allenatori che ho avuto è sempre a tremila su tutto, in ogni occasione. È sempre attento a ogni minimo dettaglio. Quando entro e sono vicino alla panchina il mister è un martello ma è sempre un atteggiamento costruttivo il suo.

Io ho sempre lavorato per dare il massimo, adesso ho raggiunto la mia condizione ideale. Lavoro per mettere in difficoltà il mister per giocare anche dal primo minuto. Certamente è stato bello sentire gli applausi dei tifosi quando mi sono alzato dalla panchina.

Il nuovo modulo è sicuramente un’arma in più, ci abbiamo lavorato durante la sosta. Lavorare su più moduli durante la partita è molto utile.

 Tutti noi sogniamo, tutti dicono di non guardare la classifica ma alla fine la guardiamo tutti. Il nostro pubblico è un pubblico da Serie A, anche a maggio nel momento di massima difficoltà c’è stato sempre accanto, lo ringrazio da parte di tutta la squadra”.

Sezione: SALA STAMPA / Data: Ven 06 dicembre 2019 alle 23:32
Autore: Gerardo De Ioanni
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