ESCLUSIVA TB, Gill Voria: “Il calcio è cambiato. Presidenti come Vigorito sono una rarità. Nei momenti clou i tifosi non sono mai mancati"

Incontrarlo è sempre un grande piacere. Parliamo di Gill Voria, ex difensore del Benevento, uno di quei marcatori che facevano sentire il fiato sul collo ai loro avversari. Il ricordo degli anni vissuti con la maglia della Strega, l'apporto della tifoseria, la fortuna di avere un presidente come Vigorito e il rush finale di questo campionato, sono le principali tematiche affrontate con l'indimenticabile Gill. 

Gill, quali sono i momenti più belli che  ricordi della tua esperienza con la Strega?

“L’affetto del tifo, ma ci sono anche diverse gare. La trasferta contro L’Aquila, nella quale feci anche gol, la partita con il Crotone in casa, il derby dell’anno dopo contro l’Avellino, che vincemmo 2-1”.

Problemi societari ti videro andare via, hai il rammarico per non essere rimasto? 

“Sì, sarei rimasto volentieri ancora per altri anni. Purtroppo c’è il rammarico per non essere saliti. La gara contro il Crotone è una sfida della quale si è parlato tanto. Senza nulla togliere alla squadra, allenata da Gasperini e con tanti giovani che hanno avuto carriere importanti, qualcosa ci fu tolto”.

Cosenza a parte, nelle ultime gare il Benevento ha ritrovato una certa costanza di rendimento. Un tuo commento su questo rush finale di campionato?

“Vedo una squadra che sta bene. Ho fatto sei campionati di B e ti posso assicurare che si tratta di un  campionato lungo, logorante e indecifrabile. Fino all'ultima giornata possono esserci sorprese. Oggi è ancora più indecifrabile perchè ai miei tempi incontravi squadre  come Napoli, Torino e Sampdoria. Questa situazione creava un destino segnato per alcune squadre. Adesso, invece,  vedi quante squadre ci sono nel giro di pochi punti”.  

Ternana, Monza in trasferta e Spal in casa. Un tuo parere su queste tre sfide?

“E’ importante vincere in casa, poi,sulle ali dell'entusiasmo puoi andare a giocarti la tua gara anche contro il Monza. Io credo che il Benevento possa andare a vincere anche a lì. Se vinci con la Ternana puoi  permetterti di andare a Monza e fare una gara diversa da quella che saresti costretto a fare in caso di risultato negativo”. 

La Ternana, un avversario da prendere con le molle. 

"Vincere i duelli singoli è importante. Il modulo è relativo. Nel calcio di oggi, tutti devono correre, attaccare e difendere. Credo che il pallino del gioco lo avrà il Benevento, che dovrà fare attenzione alle ripartenze. Dico sempre che la maglia resta e i calciatori passano. Quindi, vedere tanti tifosi allo stadio è sempre bello ed è un aiuto in più per la squadra. Questo è fuori dubbio”. 

In generale c’è un calo di pubblico, come te lo spieghi?

“Sai, il calcio è un po’ diverso da quando giocavamo noi. C’è una concomitanza di situazioni che hanno portato ad una sorta di disaffezione nei confronti di questo gioco. E’ un discorso generale. Il Covid ha avuto la sua grande parte. Fermandoci al Benevento, bisogna dire che, da quando c’è Vigorito, i tifosi sono stati abituati bene. Il presidente ha garantito investimenti, solidità societaria e puntato ad obiettivi importanti. Quando si ragiona in grande si vuole sempre qualcosina in più. Mi auguro che il Benevento possa diventare come l’Atalanta. Sognare è lecito, ma in questo momento, il Benevento deve essere una realtà come Empoli, giusto per fare un esempio. Una squadra in grado di avere una certa stabilità. I tifosi non sono mai mancati nei momenti cruciali, anche i prezzi bassi aiuteranno. Ai miei tempi ricordo cornici di pubblico eccezionali, nella semifinale che giocammo in casa contro il Crotone, le trasferte di Chieti, L’Aquila”. 

Qualora fosse, ti aspettiamo insieme ai tifosi del Benevento al Ciro Vigorito?

“Mi farebbe sicuramente piacere, ma con il cuore sono sempre stato vicino ai tifosi. Ho ricevuto un affetto che difficilmente andrà via. Dico una cosa, Vigorito è un presidente che molti club invidiano, ha fatto tanto per questa città”. 

Concordo e mi piange un po’ il cuore vedere che presidenti come lui siano rari. Mi chiedo dove andrà questo calcio, fatto sempre più di gruppi stranieri. Quanto manca quel brand italiano dei vari Rozzi, Anconetani, Viola e via dicendo?

“Hai ragione, mancano tantissimo. Presidenti così non esistono più. Persone come Vigorito bisogna tenersele strette. Purtroppo, il calcio di oggi è diventato un business destinato ad andare avanti solo per poche società. In Italia c’è bisogno di strutture”. 

Vigorito è un presidente che ci mette soldi veri e passione, ma il nostro è un paese dove la burocrazia e altre problematiche, spesso, non agevolano il lavoro di un imprenditore che, ricordiamolo, rischia sempre capitali propri. Quindi bisogna avere rispetto per chi mette ancora dei soldi in questo calcio.

“E’ così. Chi vuole investire non ha mai la certezza di quello che può fare. Può succedere che un imprenditore ci metta dei soldi per poi ritrovarsi i cosiddetti "bastoni fra le ruote". Non c’è altro da aggiungere. Un saluto ai tifosi del Benevento e stringiamoci attorno a Vigorito”.