Pedro Mariani ha analizzato le grosse difficoltà mostrate dal Benevento nel corso della prima giornata di campionato. Parole importanti, quelle che l’ex capitano ha rilasciato alla nostra redazione. Concetti che inducono a delle profonde riflessioni.

Pedro, qual è il tuo pensiero su questo particolare momento che il Benevento sta vivendo?

"Tutti avevamo dei dubbi sulla riconferma del tecnico. Si viene da un anno di lavoro e da un lungo ritiro. Francamente ci aspettavamo di vedere qualcosa di diverso. Siamo rimasti basiti nonostante il cambio di qualche giocatore. Contro il Cosenza, e per lunghi tratti, ho visto un Benevento poco aggressivo, in balia di se stesso e senza furore agonistico. Ho avuto l’impressione di una squadra stanca psicologicamente. Sono anche arrivato a pensare che non sia più in grado di reagire. Dire queste cose mi dispiace tantissimo, ma è quello che penso. Vedo calciatori demotivati, non ho visto il solito Glik, lo stesso Barba era molto giù. In panchina si vedevano calciatori scontenti. Vige un malcontento generale”. 

E un problema solo di lavoro o manca anche la giusta personalità?

“Manca un po’ di tutto. Andava fatto un repulisti totale. Personalmente avrei anche preso un nuovo tecnico. Tutto questo andava attuato con largo anticipo. Il tecnico non riesce a incidere più di tanto e  ho la sensazione che la squadra non lo segua. Da metà classifica in giù le squadre si sono rinforzate molto. Il livello si è alzato tanto. Cambiare adesso non ha senso. Tutto andava fatto a inizio campionato e sono preoccupato per il futuro. Da tempo dico che questa squadra ha un gioco prevedibile e di facile lettura. Non sono d’accordo con chi dice che nel primo tempo la squadra abbia giocato meglio. Ti spiego anche il motivo: nella prima frazione di gioco gli avversari giocavano in maniera molto schiacciata. Gli stessi cambi di gioco su Letizia erano prevedibili e facili da leggere. Pratichiamo un calcio vecchio.

Il centrocampo a tre non lo attua più nessuno. Di queste cose se ne sono accorti tutti. Non serve aver giocato a pallone per capire determinate situazioni. E’ strano che all’interno della società non si siano accorti di certe cose. Il calcio è cambiato e faccio un esempio per far capire il concetto. L’area di rigore avversaria va riempita con sei  - sette calciatori. Questo significa che dentro devono andarci anche alcuni centrocampisti. Nel caso specifico del Benevento ci sono problemi di equilibrio tattico. Ecco perchè tutti giocano con un centrocampo folto. Inoltre, Karic non lo avrei tolto perchè fino a quel momento era stato il migliore in campo. Addirittura è stato sostituito anche Farias che poteva saltare l’uomo. Per arrivare in porta sono importanti le idee.  Puoi vincere la gara anche con una sola punta. Tutti i cross che abbiamo fatto sono stati presi sistematicamente da Rispoli. Quanti centrocampisti hai visto andare alla conclusione?”.

Qual è il futuro? 

“A campionato in corso l’esonero del tecnico non porta a nulla. Lo dicono i dati statistici. Questo succede nell’80% dei casi. Accade perchè ti trovi con un allenatore che ha a disposizione calciatori che non ha voluto. La scelta bisognava farla molto prima. A me, comunque, preoccupa l’aspetto caratteriale dei giocatori. Ti sono sincero: nella prima partita di campionato ho visto facce da funerale. Traspariva angoscia e apatia. Sono aspetti contagiosi anche per i nuovi arrivati. L’aspetto più bello è stato rivedere la curva unita. Faccio i complimenti a tutti quelli che hanno saputo fare un passo indietro. Questo è sinonimo di grande intelligenza”.

C’è preoccupazione, ma la soluzione qual è?

“C’è poco da fare. La squadra è questa. Ho avuto modo di lavorare con Ciro Vigorito e nutro grande stima e rispetto per la sua famiglia. Il calcio non ha tempo. Non ti puoi permettere di aspettare. In questo sport bisogna prendere delle decisioni, anche rischiose o drastiche. Ce lo ha insegnato Agnelli nel corso degli anni. Nella Juventus sono tutti utili ma nessuno è indispensabile. Il calendario del Benevento è tremendo. Dopo cinque giornate rischi di ritrovarti in fondo alla classica e non hai quei calciatori carismatici che possono lottare per certe situazioni. Staremo a vedere cosa succederà”.

Sezione: In primo piano / Data: Mer 17 agosto 2022 alle 12:25
Autore: Claudio Donato
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