L’eco delle gesta del Benevento di Inzaghi, padrone assoluto della Serie B e con un piede e mezzo in massima serie, è arrivato sino a media nazionali come Sky Sport che questo pomeriggio ha realizzato un’intervista esclusiva proprio con il tecnico giallorosso. Queste le dichiarazioni di Super Pippo:

Il primo pensiero di Super Pippo è per il Presidente Vigorito -  “È una persona fantastica, un appassionato, uno che vive di calcio, il papà di tutti e siamo contenti di regalargli questa soddisfazione. Lo vedo felice, è la soddisfazione più grande per me. Poi ho un rapporto importante con il direttore Pasquale Foggia, che da anni mi insegue, e ho avuto la fortuna di conoscere il presidente, che non ha mancato una trasferta ed è sempre al nostro fianco. Vi racconto un aneddoto: dopo la partita con la Salernitana ha voluto dare il premio alla squadra nonostante il pareggio come se avessimo vinto, perché ha visto voglia, impegno e attaccamento alla maglia. Questo gesto vale più di mille parole. Voleva prendere Ibrahimovic? Lui voleva anche Mandzukic. È ambizioso, un presidente così è merce rara. Benevento oggi è un'isola felice, ti fanno lavorare e ti vogliono bene. Ci saranno anche momenti difficili, so che anche in quel caso ci saranno tutti vicini".

"È ancora lunga, il calcio ci ha insegnato che bastano due o tre sconfitte per mettere in discussione tutto – continua Inzaghi parlando della corsa promozione - Sarebbe un peccato, ora diventa una vera e propria sfida con noi stessi e dobbiamo pensare partita per partita senza guardare il distacco in classifica. Abbiamo fatto un girone d'andata straordinario battendo diversi record, questo rimane nella mente, nel cuore e nella storia di questa società. Ma io guardo avanti, dobbiamo cercare di migliorarci perché dobbiamo arrivare dove speriamo di arrivare ed alzare il livello. Questo chiedo ai ragazzi, ma ho un gruppo straordinario che si allena bene e in 22 partite ha perso una sola volta. Posso solo ringraziarli. Se c'è tanto di Inzaghi in questa squadra? Parto dal presupposto che gli attori protagonisti sono i calciatori, l'allenatore non può fare miracoli.

L'esperienza mi ha insegnato che bisogna avere un ottimo presidente, un ottimo direttore e un ottimo pubblico come ci sono qui, poi un gruppo di giocatori straordinari. Mi hanno fatto trovare una squadra pronta, con uomini importanti, poi io ho provato a portare il mio credo. Ma tutto il Benevento funziona, tutti lavorano con il cuore. A volte abbiamo fatto a meno di calciatori importanti e chi ha giocato si è sempre fatto trovare pronto, questo per me è motivo d'orgoglio.

Io difensivista? In Italia subito si danno etichette, ma si sono dimenticati che a Venezia ho fatto miglior attacco e miglior difesa del campionato così come quest'anno a Benevento. Abbiamo vinto in Lega Pro con squadre come il Parma con tanti punti di distacco, nel calcio purtroppo si dimenticano le cose positive troppo presto. Vado avanti per la mia strada, non vendo il mio prodotto e forse sbaglio ma non me ne importa. Dal calcio ho già avuto tanto, ora voglio togliermi la soddisfazione di lasciare qualcosa ai miei ragazzi. Ho trovato un gruppo scottato da quanto successo l'anno scorso, ma sono felice di vedere questi ragazzi che vengono al campo e si allenano a mille nonostante i punti di vantaggio. I risultati si stanno vedendo, ma mi auguro che la squadra non molli di un centimetro perché le insidie sono dietro l'angolo e battere il Benevento è diventato un obiettivo per tutti”.

Sezione: In primo piano / Data: Ven 07 febbraio 2020 alle 21:16 / Fonte: Sky Sport
Autore: Gerardo De Ioanni
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