Fabio Cannavaro inizia la sua avventura sulla panchina del Benevento e per lui non poteva mancare una presentazione in grande stile a Palazzo Paolo V. Il campione del mondo e pallone d' oro è giunto con una rappresentanza di suoi collaboratori, tra cui: Paolo Cannavaro,  Ciccio Troise, Patrizio Franco Cotugno e Jordi Garcia.

Dopo i saluti di rito del sindaco Mastella, la parola passa al patron Vigorito: "Si arriva a certi traguardi quando si hanno grandi doti morali. Io farò il presidente e non ho mai fatto l' allenatore. Ho ottimi dirigenti. Quello che voglio è che si possa essere uniti sia quando si perde che quando si vince.Vinco e perdo insieme a voi. Sono stato io a chiedere a Cannavaro cosa volesse. Mi ha colpito la sua serenità nonostante la sua gioventù. Ho capito che saremmo andati subito d' accordo. Mi ha chiesto un campo di calcio e non macchine, vitto e alloggio. Spero di poter soddisfare la sua richiesta di avere un campo adeguato. So che non sarà facile perché conosco il clima di Benevento. Ha rifiutato offerte importanti scegliendo di giocare la coppa dei sanniti. Qui da noi troverà l’amore di un popolo che sa regalare gioie pari a una coppa del Mondo. Quando abbiamo perso il campionato non era né colpa di Fabio Caserta, che voglio ringrazio pubblicamente, né del presidente. Non si possono avere rimpianti. Un proverbio dice che in un anno ci sono due giorni in cui non si può fare niente, e sono ieri e domani. Io devo pensare ad oggi. 

"Sono orgoglioso e felice -  afferma il ds Foggia -  perché Fabio ha scelto Benevento in maniera convinta. Abbiamo parlato solo di calcio e per tutti noi sarà un valore aggiunto in campo e fuori. Sono andato prestissimo a casa sua per convincerlo. Non ha mai fatto una questione di categoria".

"Le parole del sindaco e del direttore sportivo  aumentano le mie responsabilità. Era arrivato il momento di tornare a casa. Ho parlato con il ds del Benevento  - afferma Fabio Cannavaro - ed è stata importante la sua professionalità. È un progetto che mi è subito piaciuto e nel quale credo. Per un tecnico la tranquillità di poter lavorare serenamente è fondamentale. È un campionato difficile perché ci sono tante squadre forti. Sappiamo i nostri obiettivi.

Il mio pensiero va a Caserta e gli ho augurato di trovare presto una nuova squadra. Cercherò di farmi apprezzare come allenatore. Quando sei fuori ti aspetti sempre una chiamata. Foggia, attraverso mio fratello, mi ha fatto sapere di questo interesse e ho subito detto di sì. Benevento l' ho scoperta attraverso il direttore Enrico Fedele.

Stamattina ho parlato con Inzaghi, ma non solo con lui. Di Benevento mi ha parlato benissimo. Certi giocatori devono ritrovare la forma. Nel reparto offensivo ci sono calciatori  ancora in ritardo. L' obiettivo è recuperarli fisicamente. Attraverso l'idea di gioco cercheremo di portare più persone in attacco. Ho trovato giocatori con il morale basso. Lavoreremo in questi giorni.

In passato ho avuto grandi allenatori ma dobbiamo guardare anche quello che esiste altrove. Il mio modo di vedere il calcio è cambiato già da calciatore. All' estero si vive il calcio  diversamente. Sta a noi trascinare l' ambiente e portare il pubblico allo stadio.

Uno dei motivi per cui sono venuto qui è poter parlare con il mio presidente e direttore. Spero che le mie idee possano essere assorbite nel più breve tempo possibile. Ci sono squadre che sono partite forte. La nostra rosa ha qualità. Per trovare la forma, diceva Capello, ci vogliono dieci partite.

Il calcio di oggi è cambiato. Si cercano calciatori anche fuori. Noi abbiamo seguito delle mode che ci hanno un po' penalizzato. Abbiamo il nostro modo di giocare e guardare il calcio. Spero che si ritorni a far capire i nostri concetti. Non partecipare ai Mondiali è un dramma. Di certo bisogna cambiare qualcosa.

Voglio fare l' allenatore e l' esperienza in Asia mi ha permesso di acquisire dei concetti in fase di possesso e non possesso. Voglio vincere ma giocando bene. Sono un ex difensore ma mi piace attaccare. Di sicuro è importante recuperare alcuni calciatori come Simy, Ciano, Farias, al di là dei sistemi di gioco".

Il direttore Enrico Fedele ha detto che il motto di Cannavaro è attaccare per non essere attaccato. Cosa ci può dire?

"Pur essendo un difensore preferisco un calcio offensivo. È normale,  però, capire anche i momenti della partita".

Sezione: News H24 / Data: Gio 22 settembre 2022 alle 18:22
Autore: Claudio Donato
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