In un anno maledetto, indecifrabile, fatto di misteri e cose che andrebbero chiarite, neanche la ‘cura’ Agostinelli ha dato i frutti sperati a un Benevento che attende di esalare l’ultimo respiro. E’ il campionato dei tanti perché che ci porteremo dietro per anni. A un certo punto ci eravamo anche illusi, pensando  che i colpi di Ciano e la verve di Carfora, giovanotto di belle speranze, potessero invertire la rotta di una nave che si sarebbe schiantata contro un iceberg.

Sono venuti a mancare anche i cosiddetti senatori che, in un calcio fatto di business, dove le bandiere sono state ammainate da tempo, sostituite dal vile denaro, ormai contano come il due di picche.

Povero calcio, bramoso soltanto di soldi.

Si ripiomba nuovamente nell’inferno della C e a rimetterci sono loro, quei tifosi che hanno macinato chilometri a loro spese, lasciando il 'Tombolato' tra le lacrime.  Conoscono bene cosa li attende, cosa vuol dire giocare sui campi della C, dove bisogna versare sangue e sudore.

C’è bisogno di un repulisti totale, di volti nuovi, di gente pronta alla garra minuto dopo minuto.

Adesso, però, bisogna capire: dopo la gara del Tombolato, Vigorito ha chiesto scusa, ma ha anche aggiunto che “domani è un altro giorno” parafrasando la celebre frase di Rossella O’ Hara nel  romanzo 'Via col vento'.

Saranno giorni di riflessioni per capire se andare avanti e con chi, ma soprattutto se le istituzioni, spesso menzionate, avranno la volontà di fare il loro dovere.

Saranno giorni dove bisognerà fare chiarezza su molti punti per capire se c’è ancora lo stimolo, dopo 17 anni,  di ripartire con il solito ardore. 

La gente vuole capire! Prendersi del tempo è lecito, giusto e sacrosanto, ma bisogna fare presto...

Sezione: In primo piano / Data: Lun 08 maggio 2023 alle 12:50
Autore: Claudio Donato
vedi letture
Print