Sì, no, forse, chissà. Quella contro il Pescara potrebbe essere stata l’ultima partita del Benevento di questa stagione? Al momento nessuno può saperlo. Ne capiremo qualcosa in più, almeno si spera, domani, quando è stato convocato un Consiglio Federale straordinario, chiamato a decidere sullo stop dei campionati di calcio e sulla durata dell' eventuale sospensione.

Il punto è capire, però, cosa accadrebbe se le autorità competenti decidessero per la sospensione dei campionati a causa del Coronavirus.

Ebbene, in questo senso è necessario essere chiari sin dall’inizio: nessuno ha la soluzione e nessuno conosce la verità. Questo perché – come ricorda l’ex arbitro Luca Marelli nel suo blog – né lo Statuto della Federazione e né quello della Lega Calcio prevede una soluzione nell’ipotesi di campionato definitivamente sospeso.

 In una situazione del genere e in presenza di un vuoto normativo, dunque, l’unica possibilità è tentare di procedere per logica, cerando di provare a ipotizzare lo scenario più verosimile, tenendo sempre presente che quella che oggi è un’emergenza italiana (a livello europeo) – purtroppo – ben presto potrebbe diventare comune anche alle altre nazioni e, quindi, agli altri campionati.

Proprio per questo, l’ipotesi che al momento sembra maggiormente praticabile è quella di uno slittamento degli Europei all'anno prossimo magari, in modo da consentire ai campionati di fermarsi per poi riprendere a emergenza finita o, quantomeno, diminuita.

Nonostante questa appaia la soluzione più probabile, non vanno censurate le altre due paventate da Repubblica che tra le ipotesi inserisce anche quella di valutare un calendario alternativo in caso di diniego dell’Uefa di rinviare l’Europeo e quella che porterebbe a dichiarare finito il campionato già adesso.

Sulla prima, Repubblica scrive: “Se l'Uefa dicesse però di no - e oggi nessuno ufficialmente a Nyon apre all'ipotesi - una soluzione andrebbe trovata. La Figc e le sue componenti hanno quindi l'obbligo di valutare un calendario alternativo, che però oggi nessuno si sete di anticipare. In caso di stop forzato, si potrebbe valutare di recuperare partite giocando ogni due giorni anziché tre: una forzatura della prassi, che raccoglie pochissimi consensi. Possibile anche rosicchiare qualche giorno sul calendario internazionale, spostando la Coppa Italia alla fine del campionato, con la finale fissata il 1 giugno, rubando un giorno ai ct che hanno giocatori impiegati in quel match. Caso estremo, come lo slittamento dell'intera coppa ad agosto, con le due semifinali non ancora giocate e la finale da fissare prima dell'inizio della Serie A”. 

In merito alla seconda, ovvero quella che prevedrebbe la dichiarazione di fine campionato, sicuramente quella da evitare per quanto concerne il Benevento, stando sempre a quanto riporta il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, secondo il quale molti presidenti, in tal caso, spingerebbero per “congelare” la classifica attuale: “Ovviamente lo scenario peggiore è: fine del campionato. Magari a causa di un giocatore risultato positivo. Cosa fare? Lo statuto della Federcalcio non prevede questa ipotesi, quindi non offre soluzioni, anche perché non succede dal 1915, quando fu sospeso il 23 maggio per l'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra mondiale e mai più terminato. Martedì se ne parlerà: una parte dei presidenti spinge perché si "congeli" la classifica attuale (anche se non tutti avranno giocato lo stesso numero di partite). Cristallizzarla permetterebbe a tutti di mantenere la categoria, ma a nessuno di vincere. Una soluzione per molti inaccettabili ma caldeggiata da altri. Ma come fare poi a stilare una classifica? Toccherebbe, come nel 2006 dopo Calciopoli, al Consiglio federale, che potrebbe anche scegliere di non assegnare uno scudetto, comunicando solo piazzamenti senza titoli per la partecipazione alle coppe europee. Ma la questione è controversa, anche perché di fatto congelare la classifica produrrebbe di cancellare lo straordinario campionato della Lazio, ma pure del Benevento, che in B ha 17 punti di vantaggio (22 sulla terza n.d.r.). Insomma, il Consiglio dovrà studiare, per non farsi trovare impreparato in caso di necessità, una soluzione che metta d'accordo tutti: in bocca al lupo”. I

Sezione: In primo piano / Data: Lun 09 marzo 2020 alle 14:17
Autore: Gerardo De Ioanni / Twitter: @@GerardoDeIoanni
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