Con il senno di poi siamo tutti bravi a "fare gli allenatori", io per primo. A caldo si sprecano i commenti, le idee vincenti, le critiche a destra e a manca. Tutto assolutamente lecito, il gioco del calcio è bello proprio perché ognuno (dopo) può dire ciò che vuole nel confronto dialettico. Peccato che i giudizi e le opinioni arrivino sempre a risultato acquisito, sennò... In Italia siamo sessanta milioni di cantanti, allenatori, navigatori e santi: i "luoghi comuni", ovviamente, si sprecano!

A Pagani si doveva e forse si poteva vincere. ma le partite si giocano sul prato e di certo non nei bar e di fronte c'è sempre un avversario, che piaccia o no. Non credo, poi, che Brini e i suoi non volessero vincere, proprio in considerazione del risultato ottenuto dalla Salernitana a  Reggio Calabria. Tanto lavoro in settimana, poi vai sul campo e la partita si mette subito in salita. Sul campo, a Pagani sabato pomeriggio si è giocato su un campo di patate indegno di una partita di calcio, e a pensar male non si sbaglia mai. Perché? Per rallentare la squadra di Brini solo così potevano "organizzarsi" nell'Agro, vero? O lì è avvenuto un cataclisma?

Un Benevento stranamente molle ad inizio gara, messo in ambasce dall'aggressività degli avversari molto più fisici ed anche dalla non attenta marcatura degli unici due calciatori azzurrostellati in grado di produrre gioco. E non mi sembra che la squadra di Sottil avesse tali fuoriclasse nell'undici iniziale. Quindi, campo indecente, impatto molle con il derby e poi aggiungiamoci l'ingenuità del ragazzo Vedran Celjak. Ragazzo, non a caso ho scritto così. Certo, lui è un professionista e come tale dovrebbe sempre comportarsi, ma considerato il suo elevato standard di rendimento "abituale" non mi sento di gettargli la croce addosso nel momento dello sbaglio. Ha commesso una stupidaggine colossale, ne pagherà di certo le conseguenze (due giornate?) ma che rimanga una questione dello spogliatoio. A me basta ciò che ha fatto e che farà di buono nel futuro, con la maglia giallorossa. Non facciamoci più male di quanto serva.

Giallorossi che hanno giocato il derby praticamente senza centrocampisti di ruolo, con Agyei, a mezzo servizio ma a stringere i denti per impegno e tenacia, e Campagnacci, ovviamente, visibilmente adattato. Baccolo De Liguori e Calamai, di fronte,  parevano superstar del football, e grazie tante! Esemplificando, tra difesa e attacco della nostra squadra c'era una profonda "spaccatura", terra di conquista per gli avversari. Una partita già difficile di per sé con l'aggiunta dell'emergenza centrocampo al massimo livello per noi. Non è cosa da poco e non voglio fare la solita conta degli assenti, perché scadrei nel patetico.  Però devo assolutamente considerare "come" siamo andati a giocare la tredicesima di campionato. Con il senno di poi, adesso possiamo tutti dire che se.. ma.. etc., però quella partita avremmo potuto anche perderla. Il campionato è lungo, è stato fondamentale continuare nella striscia dell'imbattibilità e dei risultati positivi. Per adesso ci basti questo. Anzi, meglio aver rimesso i piedi in terra, perché probabilmente volare troppo a volte può creare problemi... La nostra è un'ottima squadra ma non è certo il Real Madrid, chiaro no? Gli errori e le incongruenze, se ci sono stati, andranno risolti dal tecnico, come normalmente accade.

Escludendo la vittoriosa Salernitana, anche le altre più concrete antagoniste hanno pareggiato, le vespe in undici contro dieci e i salentini raggiunti nei minuti di recupero finali. Entrambe giocavano in casa... Come nel mio titolo rubato ad un opera del neoclassico Monti (L'Aristodemo) "se Messenia piange, Sparta non ride"... i questi casi è utile guardare anche le altre squadre di testa, e non mi sembra che brillino particolarmente. Certo, qualcuno potrebbe affermare che dobbiamo pensare solo a noi stessi. Io condivido, ma occorre considerare che questo campionato è assolutamente difficile, duro, pieno di insidie. Dovremo combattere fino alla fine. Chi si è illuso di un momentaneo primo posto è già sconfitto. Squadre ammazzacampionato non ce ne sono, è una lotta apertissima che si consumerà domenica dopo domenica, almeno fino alla fine del girone d'andata, poi ci saranno i consueti stravolgimenti del calciomercato anche se, personalmente, credo poco nei "miracoli". Vedremo.

Un pareggio può di certo lasciato un pizzico d'amaro in bocca ma non possiamo pretendere la partita "perfetta" sempre e comunque, proprio in considerazione dello stato attuale dei fatti. Aggiungiamoci il fattore umano e appunto i mille risvolti della psicologia dell'uomo, che viene sempre prima dell'essere calciatore, ed il quadro è chiaro. Si può discutere all'infinito della sostituzione sbagliata o del calciatore fuori ruolo, ognuno di noi potrebbe avere una teoria differente dall'altro e siamo in tanti. Certo è che dopo è facile esprimersi e giudicare. Il "mentre" è una prerogativa del tecnico e dei suoi calciatori. Io sono certo che la voglia di ripredersi quanto lasciato sul campo - se si è lasciato - già è la priorità di Fabio Brini e della sua armata che, comunque, è formidabile. Teniamo lontane le nostre ansie da tifosi dallo spogliatoio e prepariamoci alla prossima gara casalinga che sarà davvero un esame fondamentale, di quelli da non poter fallire.

Sappiamo tutti benissimo che il Benevento Calcio è, al completo, una delle squadre da battere e che poco o nulla fin'ora abbiamo lasciato agli altri. Questo però non vuol dire illudersi di aver già stracciato il campionato. Crederci e lottare è un conto, illudersi è un'altro. Chi s'è illuso di aver già conquistato qualcosa o che le vittorie spettino di diritto commette un clamoroso ed imperdonabile errore. Adesso occorre dimenticare Pagani e concentrarsi su quanto ancora accadrà. Dobbiamo restare uniti e convinti di poter lottare contro chiunque. Restare uniti è la forza e così si vince, solo così.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Dom 16 novembre 2014 alle 14:31
Autore: Marcello Mulè
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