Indecifrabile, mollo, senza idee e senza neppure la forza di provarci, a tratti irritante. Il Benevento visto contro il Perugia, ha lasciato (ancora...) interdetti i propri tifosi ma soprattutto gli addetti ai lavori.

Quella contro i grifoni è sembrata essere una partita di media Lega Pro, nella quale i contenuti, tecnici e tattici, sono stati davvero pochi. Squadre che per certi aspetti si sono anche equivalse, ma è stato il Perugia a provare a vincerla e, considerando le occasioni, gli umbri avrebbero potuto fare bottino pieno, con merito (eufemismo).

Relativamente alla gara, non saprei ben individuare dove finiscano i meriti dei biancorossi e dove, invece, inizino i demeriti dei ragazzi di Fabio Caserta. La squadra allenata dal tecnico calabrese è apparsa senza idee, senza neppure la forza di poter davvero provare a vincerla. L’impressione è stata quella di vedere undici calciatori messi lì, a caso, con alcuni di essi apparentemente (?) non idonei ad un campionato di serie B.

Giallorossi sull’ottovolante delle prestazioni: a Como una gara gagliarda, pugnace, con il chiaro intento di non soccombere, nonostante l’inferiorità numerica e lo svantaggio. E il pari finale è stato anche stretto. Ieri, invece, luci spente e soltanto un abbozzo, credo, di quanto il tecnico impartisce alla propria squadra nel corso della settimana. Certo, un paio di assenze (Glik e, soprattutto l’imprescindibile Improta), ma non penso questo possa giustificare un tale scadimento della prestazione complessiva. E, dulcis in fundo: molti calciatori sulle ginocchia (Elia su tutti) già al settantacinquesimo

Calò e Foulon (non me ne vogliano), due oggetti misteriosi. Impresentabili, a questi livelli. Stesso discorso per Acampora. Non saprei se è solo un problema tattico, di forma, o sia davvero un problema qualitativo di questi singoli calciatori. Il centrocampo del Benevento ha grosse difficoltà sia ad impostare che a fare da frangiflutti. La sintesi delle difficoltà nell’impostare il gioco, è tutta nella ricerca continua di Lapadula con il lancio lungo dalle retrovie. Sperando sempre che l’italo-peruviano faccia una delle sue giocate vincenti. Impensabile che possa sempre accadere, no?

Il Benevento è questo, siamo d’accordo. Nessun volo pindarico, gli obiettivi e gli scenari sono mutati e ne siamo consapevoli e partecipi. Condividiamo la linea di basso profilo scelta dalla società, ma credo che sia inoppugnabile che certe scelte operate da Pasquale Foggia, con l’avallo del tecnico, siano a dir poco azzardate. Una squadra che balbetta calcio, soprattutto quando deve fare gioco, e che va sempre in affanno quando aggredita alta. Poche idee, la mancanza di un calciatore leader e un atteggiamento - difendere nei sedici metri e costruire dal basso è sempre troppo rischioso - tattico che andrebbe rivisto, proprio in funzione dei calciatori in rosa.

Il campionato è lungo, personalmente credo che, anche approfittando della sosta, si possano correggere errori e storture, a patto che si faccia chiarezza di idee e soprattutto, che si prenda atto che una squadra così, almeno, quella vista fino ad oggi, per la salvezza bisognerà lottare fino alla fine. Quindi, bisognerà cambiare registro, assolutamente. Come sempre, spero davvero d’essere smentito, quanto prima.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Lun 04 ottobre 2021 alle 06:56
Autore: Marcello Mulè
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