Incredibile, ma quando la squadra vince (convincendo) ed è prima in classifica, noi di cosa scriviamo? Sembra che lo facciano apposta a non darci questa soddisfazione, satanasso di un Brini con tutti i suoi calciatori! D’altronde, potremmo inventarci mille argomenti oppure starcene in virtuale silenzio, astenendoci da pubblicare le solite corbellerie, con buona pace di tutti. Ma qualcosa da dire, riflettendoci, c’è sempre. Sul satanasso su scritto ho scherzato ovviamente, anche se…

La vittoria nel derby con i gialloblu isolani, dodicesima del campionato, ha portato il Benevento di nuovo in vetta solitaria, ed è stata una ulteriore iniezione di serenità, inoculata in tutto l’ambiente giallorosso. Per troppe domeniche abbiamo dovuto rincorrere e affannarci nella spasmodica ricerca di conferme, sulle tracce di avversarie che per vari motivi sembravano quasi inafferrabili. Finalmente, poi, un periodo di relativa tranquillità con tre vittorie consecutive che hanno "rimesso le cose a posto", almeno per quanto riguarda la nostra classifica. Tranquillità e non sicumera, e questo è un tangibile segnale di maturità di tutta la piazza sannita. Poi, c’è la goliardia dei tifosi che impazza sui vari social-network, ma, questa è la parte bella del calcio! L’importante è sapere quando smettere di scherzare per imbracciare il gladio e lo scudo...

Meraviglioso crogiolarsi in questo "stato di grazia" ma, se vogliamo davvero raggiungere l’obiettivo vero e concreto, quello finale, dobbiamo immediatamente calarci nella cruda e complessa realtà di questo girone di Lega Pro. La vittoria con l’Ischia, ahinoi, ha avuto un suo costo come sempre elevato: il probabile (speriamo in bene) infortunio di D’Agostino, uscito anzitempo, claudicante, dal campo di gioco. Una sfortuna nera, abbiamo la squadra più martoriata di tutti i campionati. Se io non fossi concretamente agnostico, dovrei seriamente iniziare a pensare che contro di noi esista qualche macumba o un rito vudu a perseguitarci. Altrimenti, ditemi voi cos’è! Speriamo davvero che il forte centrocampista si rimetta al più presto.

Volendo essere pessimisti sulle condizioni del  metronomo siciliano, Fabio Brini (non per niente il satanasso) oramai è abituato ed esperto a condurre una squadra in emergenza. Per fortuna (senza ironia…) adesso, almeno numericamente, per il centrocampo c’è maggiore scelta. Però, è chiaro, si ritorna ancora a dover adattare la squadra con calciatori che sono sicuramente all’altezza ma che hanno caratteristiche tecniche differenti, almeno per qualità. Comunque, aspettiamo e speriamo, stavolta senza disperarci.

La squadra non ha certo brillato contro Ciotola e compagni. Però io credo che per giocare al calcio ci vogliano sempre due squadre in campo disposte ad affrontarsi. Le barricate dell’Ischia non hanno certo giovato allo spettacolo, è un tipo di calcio che personalmente disapprovo perché, appunto, di gioco non c’è nulla. Una bruttura inutile e poco importa il fine ultimo dell’allenatore Maurizi. Poi, mettiamoci l’orario da aperitivo e il dazio fisico pagato al "Menti", martedì scorso, ed è chiaro che il risultato è stato ciò che abbiamo visto. La differenza e meno male, l’anno fatta i piedi e il fosforo dei nostri "pezzi da novanta". Se volessi dare un voto all’ultimo derby, direi un bel dieci per il risultato (eh!), che diventa un sei meno considerando il gioco. Chiaro no?

Una capolista senza pubblico. Uno stadio desolatamente vuoto o quasi, e meno male che gli stoici, ovvero lo zoccolo duro della Curva Sud e degli altri settori ha sopperito, almeno con la voce e l’incitamento continuo, a tante vistose assenze. E gli altri tifosi? Tutti influenzati? Tutti a lavorare? Tutti al santuario? Tutti a fare cosa? Quale giustificazione adesso avranno? Non faceva neppure freddo! Il Benevento primo in classifica, vittorioso a Castellammare, mi sarei davvero aspettato almeno il doppio dei paganti. Invece, tutti i tifosi da salotto e sportube hanno preferito (bontà loro) il ragù e il cotechino, al freddo cemento dello stadio Ciro Vigorito. E chiamali fessi! Però, se non siamo mai stati in serie B è anche colpa di questa mentalità da serie D (senza offesa) che purtroppo, in tanti, forse troppi, non riescono a scrollarsi di dosso. Loro sono quelli dell' "abbiamo vinto o avete perso". Stavolta hanno perso loro e in maniera indecente e ingiustificabile.

Immaginate un presidente che, nonostante tutto, voglia (o debba) ancora fare un sacrificio per migliorare la squadra: ma con  meno di tremila tifosi allo stadio, tra abbonati e paganti, voi fareste ancora un’altra spesa folle? Una grandissima delusione per me e per chi invece c’era allo stadio. Pensate alle sensazioni di chi invece investe, e non poco, per provare a farci divertire, per vincere (e farci vincere). Immaginatelo. Che tristezza.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Lun 12 gennaio 2015 alle 17:00
Autore: Marcello Mulè
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