Eh si brutta senz’anima, altro che bella come diceva la canzone. Si perché il Benevento che ha aperto il girone di ritorno e nello stesso tempo il 2023 è una squadra proprio brutta non solo da vedere ma che ha anche l’aggravante di essere "senz’anima”.
Il calcio è bello anche per questo, anche per l'imponderabile. Perché “l’imponderabile” sta anche nell’ alchimia che a volte si viene a creare magicamente in un gruppo invece che in un altro, quella miscela che non ti puoi andare a comprare in nessun calciomercato e che è formata dall’insieme dei caratteri, modi di pensare, atteggiamento e soprattutto “palle” che vanno a formare un gruppo che poi in campo dimostra di “essere una squadra”. In campo e non a chiacchiere come spesso abbiamo sentito dalla bocca dei nostri tesserati. Di esempi lampanti ne abbiamo tanti nella storia del calcio; ricordo per esempio una delle Juventus di Antonio Conte che certamente non era la squadra sulla carta tecnicamente più forte ma che alla fine vinse il campionato perché si era convinta di essere più forte degli avversari, forse anche per merito del suo allenatore.
Attenzione, con questo non voglio però far intendere che Cannavaro non stia riuscendo ad inculcare il suo carattere da guerriero a questi ragazzotti viziati e svogliati anche perché è evidente che il problema è poi sempre in quell'alchimia di cui scrivevo prima. Perché puoi essere anche il più grande motivatore di questo mondo ma se di fronte ti ritrovi un gruppo di ragazzi che non riesce a recepire certi concetti, beh diventa tutto maledettamente complicato. Per questo motivo bisognerebbe sempre scegliere prima gli uomini e poi i calciatori. A questi ragazzi che oggi indossano la nostra maglia credo che qualcuno dovrebbe far capire che responsabilità hanno sulle loro giovani e svogliate spalle.
Forse loro non hanno ben capito cosa abbiamo dovuto patire tutti noi per raggiungere questa categoria che loro stanno difendendo spesso in maniera superficiale. Arrivare in serie B per questa città è stato difficilissimo, frutto di lacrime, delusioni, e tanti bocconi amari buttati giù. Fate vedere a questi ragazzi il giorno della promozione in serie B, i gol di Mazzeo, il vento dei ventimila che accompagno’ Cisse’ a segnare il gol del 2-0 dopo una cavalcata in "coast to coast", fategli sentire il boato liberatorio sul 3-0 segnato da Mazzeo e Marotta praticamente insieme… fategli vedere le facce dei tifosi quasi increduli che stavano vedendo materializzarsi il sogno di una vita.
Forse solo dopo aver visto queste immagini capiranno, seppur in minima parte, quanto è importante per questa città quello che stanno difendendo.
Sarebbe imperdonabile perdere tutto questo a causa di “un gruppo non gruppo” a cui non manca nulla. Benevento è senza dubbio un ambiente certamente più tranquillo di altri in giro per lo stivale e che da la possibilità di lavorare in maniera tranquilla e senza troppe pressioni. Per questo motivo è mortificante e allo stesso tempo preoccupante pensare che il nostro destino calcistico e questa serie B debba essere difesa da questa squadra senza anima e senza “palle” (perdonate l’eufemismo).
Perché amici miei, dopo la gara pareggiata a Cosenza a me sono veramente cadute le braccia: non riuscire a vincere neanche contro il fanalino di coda, una squadra che aveva dimostrato solo tanta buona volontà ma con evidentissime lacune tecniche e che non è sembrata all’altezza di un campionato di serie B, fa davvero riflettere. Dopo una gara come quella di ieri dovremmo cambiare tutti i 15/20 elementi compreso il tecnico.
Dico 15/20 perché dal disastro generale ne salvo un paio che poi sono quelli che dimostrano ogni settimana di metterci qualcosina in più rispetto agli altri almeno in termini di atteggiamento: sto parlando dei vari Paleari, Glik e dell’insostituibile Schiattarella. Questa è davvero un’annata balorda nella quale si rischia davvero tanto e vi confesso che per quello che ho visto sono molto preoccupato. Forse per assurdo è meglio che sia arrivato il pareggio del Cosenza, anche se i 3 punti ci sarebbero serviti come il pane. Dico questo perché la vittoria avrebbe mascherato una prestazione anche ieri indecente in cui ancora una volta la squadra non è riuscita mai a tirare in porta e si era ritrovata solo per caso in vantaggio, grazie ad un calcio di rigore che seppur sacrosanto è stato un regalo da parte del Cosenza.
Il Benevento quelle poche volte in cui è riuscito ad arrivare in modo pericoloso dalle parti di Micai ha sempre sprecato in maniera maldestra, sbagliando sempre l’ultimo passaggio che avrebbe permesso, semplicemente giocando da “squadra” di segnare almeno 2 reti. Come nelle occasioni capitate prima a La Gumina e poi a Farias che hanno sprecato cercando in maniera egoistica la gloria personale.
Insomma ad una settimana circa dalla fine del calcio mercato di riparazione e con alle porte 2 incontri sulla carta quasi proibitivi, quelli con il lanciatissimo Genoa in casa e con la capolista Frosinone in trasferta, non vorrei essere nei panni del Presidente Vigorito e del Ds Foggia.
In momenti come questi risulta davvero difficile capire dove mettere le mani in una situazione cosi complicata. Bisogna provare a salvare il salvabile e quindi la categoria, ma sono davvero curioso di capire come si muoveranno in seno alla società con l’augurio di poterli applaudire se riusciranno in un compito così arduo.
Voglio continuare a fidarmi del Presidente Vigorito al quale dico soltanto di usare con i calciatori lo stesso piglio usato contro la tifoseria in una di quelle poche volte in cui la stessa aveva disertato gli spalti.
A questa gente visto anche lo spettacolo che la squadra sta proponendo da inizio campionato non si può imputare davvero nulla. È da tempo ormai che il Ciro Vigorito è diventato terra di conquista per tutti. Bisogna invertire la rotta anche da questo punto di vista, con la consapevolezza che la salvezza dovrà passare soprattutto per le gare che si giocheranno in casa da qui alla fine.
La B è un patrimonio che va difeso con le unghie e con i denti, ma questo è il solito mantra che sembra continuiamo a ripeterci solo noi tifosi. Forza Benevento!
Autore: Cosimo Calicchio
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