Un punto d'oro conquistato meritatamente contro una diretta concorrente e quindi in chiave salvezza, e poco importano le parole (tante, troppe stavolta) del simpaticissimo Siniša Mihajlović. Il Benevento in campionato ha strappato ben 4 punti ai felsinei, ogni oltre autocelebrazione del focoso tecnico serbo. La formichina giallorossa ha così portato a casa un risultato importante, raggiungendo quota 24 (media punti/gara 1,09 e attualmente a +9 sulla terz'ultima e +7 sulla quart'ultima) soprattutto perchè le squadre nostre avversarie non stanno facendo meglio.

Infatti, partendo dal Crotone, ultima a 12 punti, nelle ultime 5 gare i calabresi hanno conquistato 1 vittoria (contro di noi...) e ben 4 sconfitte. Il Parma a 13 punti (e gioca stasera a Verona: vincendo si porterebbe a -8) ha maturato 4 sconfitte e 1 pari; stesso ruolino per il Cagliari, fermo a 15 punti. Mentre il Torino, quart'ultimo a 17 punti, viene da 5 pareggi consecutivi. Con una classifica, che, almeno nella coda, inizia a delinearsi in maniera più chiara, dopo 22 gare giocate.

Il Benevento, quindi, pur se ha raccolto il terzo pareggio su cinque gare, con due sconfitte (oltre quella di Crotone, quella del Meazza in casa Inter), ha mostrato incoraggianti segnali di ripresa. Lo svantaggio lampo dopo neppure un minuto di gioco (siamo alle solite!) avrebbe potuto tagliarci le gambe, considerate anche le condizioni meteo e il valore dell'avversaria, invece stavolta la squadra sannita non s'è affatto scoraggiata ed anzi, ha costruito gioco e qualche buona occasione da goal, raggiungendo un meritato pari che per certi aspetti può anche starci stretto. E, il palo colpito da Caprari, è la dimostrazione che i giallorossi in gara ci sono stati - eccome! - considerando anche che Lorenzo Montipò non ha dovuto fare interventi particolari, se non quelli d'ordinaria amministrazione.

Immediata la reazione (anche nervosa) allo svantaggio, tante azioni costruite da un Benevento che non s'è affatto arreso, come purtroppo accaduto in qualche altra circostanza. Una buona prestazione complessiva, se vogliamo,  anche se - è evidente - non è ancora impeccabile la prestazione del reparto difensivo. Sempre in affanno, sembra sempre che la linea Maginot costruita a difendere gli ultimi sedici metri debba cadere ad ogni affondo degli avversari. I motivi: squadra che difende troppo bassa? Inutile e cervellotica applicazione della costruzione dal basso? O semplicemente la maggiore forza delle altre squadre? Un po' di tutto, credo. Ma, a volte, si ha la sensazione che basterebbe alzare la linea difensiva di qualche metro e/o provare il rilancio lungo per alleggerire la pressione degli attaccanti avversari, evitando evitare di soffocare. Ovviamente queste sono mie supposizioni, quelle di chi guarda la partita seduto comodamente. Sul campo ci sono Viola (che magia al Dall'Ara!) e compagnia  dover correre, sudare, lottare. E loro sanno cosa fare.

Stucchevoli le parole di Mihajlović in sala stampa, nell'immediato post-gara. Il tecnico serbo ci è apparso livoroso e arrogante fino a sfociare nella maleducazione. Evidentemente, il suo straparlare prima della partita gli è andato poi di traverso... Comprensibile eh! Simili scene però, le avevamo già viste in altre circostanze. Quindi è una sua abitudine. Lui, come altri tecnici dalla dialettica estemporanea, agli inizi ci faceva sorridere, per certe divagazioni da bar, adesso non più. Intollerabile, perchè lui è un professionista e deve avere rispetto sia per chi lavora in uno studio televisivo (opinionisti che avevano semplicemente espresso un personale giudizio sulla gara), che per il pubblico, che paga profumatamente l'abbonamento alle pay-tv. Ritengo che, se il buon Siniša percepisce un ingaggio di tutto rispetto, lo deve grazie e soprattutto a chi (mettendoci gli euro...) contribuisce a far funzionare lo show-business, e quindi anche a pagare il suo stipendio. Fermo restando la libertà di pensiero e d'espressione di ognuno, sia chiaro, ed anche volendolo parzialmente giustificare il suo temperamento caliente. Ma Sky o Dazn (che dovrebbero tirargli le orecchie...) non sono telerossoblù, e neppure il bar lambrusco sotto casa. Pretendiamo il rispetto, per tutti e verso tutti, da lui e da chiunque altro pensa di poter dire ciò che vuole, fregandosene delle regole etiche e della buona educazione. Chi non è in grado di farlo, cambi mestiere.

Come già espresso da mister Filippo Inzaghi in varie occasioni, il cammino verso la salvezza è realmente molto difficile. Non ci sono squadre materasso e, oltre le prime sette della graduatoria che, innegabilmente, sono di un altro pianeta (calcistico), tutte le altre non possono assolutamente ritenersi al di fuori della bagarre per evitare le ultime tre piazze. Ogni domenica è battaglia su tutti i campi e il campionato ricco d'insidie va facendosi sempre più interessante. Il pericolo di essere risucchiati nelle sabbie mobili della classifica esiste per chiunque. Non esistono partite facili e neppure esistono squadre alla portata. Il Benevento sta recuperando energie e anche forze, considerando le ultime prestazioni non proprio brillanti. L'inserimento completo dei nuovi arrivati e il recupero di qualche infortunato o di calciatori che non erano al top, sarà fondamentale nell'economia della squadra. Ma occorre tornare a vincere, però. I tre punti sono fondamentali, e bisogna provare a conquistarli, contro chiunque. Certo, a pensare ai prossimi due impegni per la Strega (Roma e Napoli) vengono i brividi. Ma questa squadra quando sta bene può giocarsela contro chiunque: non è banale presunzione, ma la consapevolezza di una marcata mentalità vincente e della voglia comune della squadra di raggiungere l'obiettivo, nonostante le oggettive difficoltà.

Sezione: IL PUNTO di M.Mulè / Data: Lun 15 febbraio 2021 alle 07:20
Autore: Marcello Mulè
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