La storia del Benevento calcio è sempre particolare. Sabato sera l’impresa della squadra uscita vittoriosa da S.Siro dopo aver battuto il Milan di Gattuso, che ha significato anche la prima storica vittoria in trasferta in serie A, è stata salutata con gioia dall’intero ambiente giallorosso. Domenica sera la vittoria del Crotone a Udine ha sancito invece la matematica retrocessione del Benevento in serie B. Stati d’animo diametralmente opposti che in un breve lasso di tempo i tifosi giallorossi hanno dovuto loro malgrado gestire e anche digerire. Se per quanto riguarda la retrocessione matematica era ormai obiettivamente solo questione di settimane, la gioia per aver violato San Siro ha dato una dolce iniezione di fiducia a tutto l’ambiente e mitigato la delusione per il ritorno in cadetteria. Del resto la B è sempre quella serie tanto sognata in quasi 90 anni di storia calcistica e quindi da queste latitudini il ritorno in cadetteria non è certamente una tragedia. E’ ovvio che c’è un po’ di rammarico per quello che è stato e che invece poteva essere. Di fatto non lo diciamo solo noi, ma è sembrato evidente che l’ultimo Benevento di De Zerbi abbia dimostrato sul campo di non essere inferiore alle 5/6 squadre che si giocheranno la permanenza in serie A fino all’ultima giornata. Peccato.

Il presidente Vigorito, sabato al termine della partita, visibilmente emozionato, anche questa volta ha confermato che la società è già al lavoro per costruire una squadra forte che sicuramente affronterà il prossimo campionato di serie B con grandi ambizioni e motivazioni. Del resto, questa stagione è servita anche per evitare che in futuro possano essere commessi gli stessi errori di quest’anno. L’ambiente è sereno, e in particolare i tifosi della Strega, che si sono fatti apprezzare in tutta Italia: a conferma di questo, già da mercoledì in casa e poi in trasferta a Milano, hanno dato un segnale forte e un messaggio chiarissimo a tutti, per la serie: “Noi siamo già pronti a ripartire!”.

Insomma i tasselli piano piano stanno andando tutti in ordine, e credo che nei prossimi giorni si dovrà cercare di capire anche il futuro del tecnico Roberto De Zerbi. Nelle ultime settimane, e in particolare dopo la partita casalinga persa con l’Atalanta dove il tecnico bresciano si era affidato ad un massiccio turnover (obbligato?), si erano accese un po’ di polemiche in merito alla gestione delle partite da parte dell'allenatore, reo per qualcuno di voler fare bella figura e quindi mettersi in mostra nelle gare con le big. Polemica scioltasi come neve al sole subito dopo la vittoria contro il Milan e i chiarimenti del tecnico ai microfoni di Ottochannel nella sala stampa di San Siro.

E’ indubbio però che Roberto De Zerbi sia arrivato a Benevento con un vagone di pregiudizio, ma è anche vero che settimana dopo settimana il suo ottimo lavoro fatto con la squadra sia sotto gli occhi di tutti, addetti ai lavori e non. Adesso si dovrà capire solo cosa deciderà l’allenatore per il suo futuro. Le opzioni sono 2: rimanere a Benevento e provare a giocarsi un campionato da vertice con obiettivo immediato ritorno in serie A, oppure ambire ad una panchina della massima serie dopo aver fatto bella figura quest’anno. Se fossi in De Zerbi, ci penserei bene, come anche lui del resto sta facendo. La sua carriera è arrivata ad uno snodo importante, dopo tanti apprezzamenti dal punto di vista tecnico, ma poche soddisfazioni dal punto di vista dei risultati. Di fatto con il suo Foggia non riuscì ad approdare in serie B, la cadetteria non l’ha mai disputata, ed in serie A ha inanellato 2 retrocessioni consecutive con Palermo e Benevento.

Proprio per questo credo che per il prossimo anno sia fondamentale per De Zerbi un risultato importante per invertire la rotta: magari vincere un campionato, oppure salvarsi o qualificarsi per una competizione europea in serie A. Per raggiungere questi obiettivi bisogna però avere tempo di costruire qualcosa di importante, che si ottiene con un lavoro sui giocatori che devono prima di tutto capire il suo credo calcistico, e per farlo ci vuole appunto tempo. A Benevento partirebbe già da una buona base di conoscenza e dal lavoro importante di quest’anno, da un’altra parte dovrebbe ricostruire da zero. Proprio da queste valutazioni verranno prese le decisioni e quindi staremo a vedere alla fine cosa deciderà di fare.

A prescindere però dalle decisioni personali del tecnico, il Benevento del futuro dovrà nascere già dalle prossime settimane, e per questo, anche per chiudere con dignità questo campionato il diktat sarà quello di “non fare sconti a nessuno”.

Che bello sarebbe, continuare a far parlare di noi anche da retrocessi. Che bello sarebbe vincere le ultime 4 partite. A Benevento tutto può accadere, e siamo certi che non solo dalle nostre parti, ma anche in tutta Italia e non solo, ne sono oramai consapevoli. Forza Benevento!

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Lun 23 aprile 2018 alle 15:53
Autore: Cosimo Calicchio
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