La seconda volta non si scorda mai
Per noi tifosi della Strega questo secondo esordio in massima serie era atteso con grande attenzione, ma anche con grande curiosità, più che altro per capire se la nostra squadra dopo la cavalcata trionfale dell'anno scorso era già pronta per reggere l'urto della serie A.
Complice il rinvio della prima giornata e quindi dell'esordio casalingo contro l'Inter finalista dell'Europa L, il Benevento si è ritrovato a ripartire sullo stesso campo e nello stesso stadio da dove 3 anni fa cominciò il primo traumatico campionato di massima serie. In verità dopo i primi 12 minuti di ieri, certi fantasmi avevano ripreso ad aleggiare sulla testa della Strega e dei suoi tifosi. Addirittura, quando dopo 8 minuti dall'inizio, Montipo' si è "travestito" da Brignoli e ha regalato la palla agli avversari per il gol del vantaggio della Sampdoria, alcuni tifosi in maniera forse anche un po' troppo precipitosa, avevano cominciato già a mugugnare (eufemismo) inondando i social, con commenti che riletti adesso a bocce ferme diventano memorabili.
Con l'esperienza, a me non capita più. Ho imparato infatti mio malgrado, che i commenti di una gara di calcio e le relative opinioni devono essere fatti al termine delle partite e non in corso, per evitare poi brutte figure. Ovvio che andare sotto di 2 gol, all'esordio in serie A, in uno stadio come Marassi e con l'esperienza di 3 anni fa, poteva anche causare uno shock mentale che poi avrebbe potuto portare anche alla classica "imbarcata" nella quale una neopromossa poteva anche incorrere, come successo per esempio allo Spezia che pagherà sicuramente lo scotto del noviziato. Tutti noi abbiamo imparato l'anno scorso a conoscere il "nostro" Benevento, che si è puntualmente materializzato, subito dopo i 2 schiaffoni presi in pieno volto. Carisma, personalità, razionalità, voglia di vincere e soprattutto di non farsi mai abbattere dalle avversità: questo è lo spirito che la squadra incarna alla perfezione e inculcato dal suo condottiero Pippo Inzaghi. L'esultanza di Pippo Inzaghi, dopo il gol del 3-2 di Letizia, è la fotografia di questo dolce pomeriggio ligure. Una gara che ha permesso alla squadra, allo staff tecnico, alla società e ai tifosi di scrollarsi subito di dosso i fantasmi del passato. Il Benevento, questo Benevento di Pippo Inzaghi, ha dimostrato che il vento è cambiato e che è pronto a giocarsi la permanenza in serie A alla pari con almeno una decina di squadre. Tenendo presente che il mercato chiuderà tra qualche settimana e che la società ha già assicurato di intervenire per puntellare ancora meglio l'organico, possiamo pensare che la missione permanenza in massima serie sia alla nostra portata. Queste prime partite serviranno anche a farci capire quali giocatori potranno essere funzionali al progetto e quali invece lasceranno il Sannio. La prestazione di Improta per esempio ha già mandato qualche messaggio forte alla società. Difficile pensare di privarsi di un giocatore così duttile, una sorta di jolly che in più di una occasione ha dimostrato di poter spaccare le partite. Lo stesso Schiattarella dopo un avvio titubante ha preso in mano le redini della squadra dimostrando di poter dire la sua in serie A. Lo stesso Moncini, contro la Sampdoria, ha dato il suo contributo in termini di fisicità e agonismo, peccato che in almeno 2 occasioni non sia riuscito a mettere la sua firma nel tabellino della gara: nella prima occasione per "colpa" di Audero che ha sfoderato una grande parata e nella seconda quando da 2 passi non è riuscito ad inquadrare la porta. Buone indicazioni anche per Insigne che a sprazzi ha regalato lampi illuminanti. Non appena riuscirà a diventare anche più continuo nel corso della gara, diventerà al 100% quel tipo di calciatore sul quale la società ha deciso di investire in maniera importante.
Detto questo, l'entusiasmo e la soddisfazione devono però essere messi subito da parte; all'orizzonte c'è già il prossimo impegno, una partita dalle mille suggestioni, da far tremare i polsi: mercoledì al Ciro Vigorito arriva l'Inter di Antonio Conte che sabato sera si è sbarazzata della Fiorentina ribaltando una gara che si era messa male. La partita contro i nerazzurri sarà un altro banco di prova importante per saggiare le doti dei nostri. Caldirola, Glik e compagni proveranno a sfoderare un'altra prestazione importante per provare a fare un brutto scherzo ai nerazzurri. Sembra una mission impossibile, ma il Benevento che conosciamo siamo certi che venderà cara la pelle e comunque vada uscirà sempre a testa alta dal campo. Questo è quello che vogliono i tifosi, e che questa squadra ha sempre garantito. Peccato che allo stadio potranno essere presenti soltanto 1000 fortunati tifosi, per una partita che in tempi normali pre Covid avrebbe riempito il Ciro Vigorito come un uovo. A maggior ragione, l'obiettivo di questa stagione sarà quello di centrare una storica salvezza che possa regalare alla città un altro anno di serie A da seguire in maniera "normale". Questa squadra può farcela. A noi il compito se pur da lontano di far sentire loro la nostra vicinanza e supporto. Il pubblico e la città come sempre non si tireranno indietro. Vamos Benevento, questo è solo l'inizio!
Autore: Cosimo Calicchio
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