“Mammà se nu suon sto facen nun m’sceta’” alzi la mano chi tra i tifosi giallorossi non ricorda questo coro che accompagnò quei giorni trionfali in cui il Benevento partita dopo partita riuscì prima ad acciuffare i play off e poi addirittura a vincerli con un’indimenticabile finale disputata tra le mura amiche. Ecco, se prendiamo in considerazione quel coro più che altro per ricordarlo, ci accorgiamo che quello che stiamo vivendo in questi giorni di inizio novembre va oltre i nostri sogni più sfrenati, almeno di tutte quelle persone come il sottoscritto che per anni e anni hanno vissuto tanta serie D e tantissima serie C in uno stadio grigio e malinconico e in cui il più delle volte ci si è ritrovati a fare i conti con delusioni e mortificazioni.

Proprio ripensando a quei tempi passati e vedendo lo stadio poco gremito domenica scorsa, mi sono chiesto come sia possibile mai una cosa del genere. Infatti se per assurdo, con una macchina del tempo, riuscissimo ad andare indietro di una ventina di anni e magari incontrare i “noi” degli anni ‘90 e dicessimo loro, magari al termine di un anonimo Benevento-Chieti o Benevento-Bisceglie: “…sai, tra una ventina di anni il Benevento sarà primo in classifica in serie B con 5 punti di vantaggio sulla seconda, dopo aver vinto già un campionato di serie B e aver disputato già un campionato di serie A” credo che il nostro alter ego del 1990 stenterebbe a crederci e stenterebbe anche a credere che in un big match importante come quello contro l’Empoli almeno 3/4000 persone si sono perse per strada. Beh, io non posso credere che un’allerta meteo (forse anche troppo eccessiva) o qualche previsione di alcune app, siano delle scuse buone che possano giustificare il poco entusiasmo almeno in termini di presenze, registrato in particolare nell’ultima gara interna. Credo che questa squadra, per quello che sta dimostrando, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista dell’attaccamento alla maglia, meriterebbe molto di più di quello che stiamo dando. E dico che meriterebbe anche di avere un supporto diverso dalla mitica Curva Sud, quella che tutti noi conosciamo bene e che in questi 90 anni di storia calcistica giallorossa ha fatto sempre la differenza. Vedere una curva come quella delle ultime settimane è veramente un colpo al cuore e una mortificazione per tutti coloro che tengono alle sorti della nostra maglia e amano i nostri colori. Infatti oltre ad acuirsi lo spaccamento tra i 2 gruppi del tifo, che continuano a prendere posto uno nella parte superiore e l’altro nell’anello inferiore della curva, adesso anche visivamente, in particolare nell’anello superiore lo spettacolo è veramente deprimente. “Colpa” delle bandiere alzate durante la partita e che non permetterebbero la visuale a chi prendeva posto al centro del settore, e che non supportava a livello di “voce” i canti lanciati dai “lanciacori”; tutto questo rende al momento, il settore che è stato e che dovrebbe continuare ad essere il cuore pulsante del tifo giallorosso, in gran parte vuoto nella zona centrale. Per non parlare dei 2 cori che si alzano contemporaneamente e che quindi spesso e volentieri si sovrappongono dando un effetto sonoro che il più delle volte disturba e non dà la possibilità ai tifosi degli altri settori di accompagnare. Insomma una situazione paradossale visto quello che sta facendo la squadra, dove per assurdo l’unica componente che al momento sta venendo meno, è quella che fino ad oggi ha sempre dato di più. Naturalmente bisogna anche fare un plauso e continuare ad elogiare tutti quei ragazzi che con tanti sacrifici si impegnano per colorare il settore e soprattutto per seguire la squadra in ogni dove, ma proprio per questo, il loro impegno non andrebbe mortificato in questa maniera. Tutti noi tifosi del Benevento, speriamo che presto si possa trovare una soluzione che porti nuovamente i ragazzi della curva a riunirsi in un unico settore, come già succede in trasferta e che permetterebbe di ritrovare quella bolgia che tutti noi conosciamo.

Tornando all’aspetto tecnico, possiamo dire che il Benevento dopo lo scivolone di Pescara aveva voglia di dimostrare che quel brutto pomeriggio era stato solo un black out momentaneo, una sorta di piccolo incidente di percorso che durante un campionato lungo, difficile e pieno di insidie com’è quello di serie B può essere sempre dietro l’angolo, e così è stato. La squadra nelle due gare casalinghe che il calendario prevedeva in soli 4 giorni, è riuscita a sbarazzarsi di 2 autentiche corazzate della categoria come la Cremonese degli ex Baroni e Ceravolo, e l’Empoli degli ex Bucchi e Bandinelli. 2 gare insidiose che hanno permesso al Benevento di spiccare il volo in classifica e consolidare autostima e consapevolezza nei propri mezzi. Il Benevento di Inzaghi è un mix di forza, compattezza e solidità. Pochi i punti deboli al momento in questa squadra, che volendo trovare il classico pelo nell’uovo, se diventasse anche un po’ più cinica sotto porta magari con il “risveglio” dei suoi attaccanti, potrebbe dormire sogni ancora più tranquilli. Questo significa che per assurdo la squadra ha ancora margini di miglioramento e ancora tante armi a disposizione. Bisognerà continuare a mantenere lo stesso spirito battagliero che in più di un’occasione la squadra ha dimostrato in questo quarto di torneo. La trasferta di Pescara per assurdo è stata un bene, perché verrà tenuta sempre come riferimento, in particolare prima di ogni gara contro avversari che almeno sulla carta sono inferiori. L’atteggiamento dovrà rimanere sempre lo stesso, come ha ricordato Pippo Inzaghi. Questa squadra mantenendo questo spirito diventa difficilissima da affrontare e da superare, ma quando fa calare la tensione può andare incontro a brutte figure come quella in Abruzzo. Alle porte c’è un altro impegno da non sottovalutare, quello contro la Juve Stabia che è pur sempre un derby e che si porta dietro anche un carico emotivo non da poco per quel che riguarda i tifosi giallorossi. Tanti in passato gli scontri con le vespe stabiesi che spesso ci hanno riservato anche qualche delusione. Proprio per questo è importante andare al Menti di Castellammare con tanta umiltà ma consapevoli di essere la capolista e fare di tutto per portare a casa 3 punti importantissimi, che prima della sosta di campionato significherebbero consolidare il primato, mantenendo inalterati o addirittura aumentando i 5 punti di distacco dalla seconda e i 6 sulle terze in classifica. L’obiettivo della truppa di Inzaghi è questo. Testa bassa e lavorare, per andare a prenderci un’altra soddisfazione. Forza Benevento!

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Mar 05 novembre 2019 alle 17:22
Autore: Cosimo Calicchio
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