Inutile nasconderlo, un po’ male ci siamo rimasti tutti. Al termine del primo tempo di una partita comunque ben giocata, il rassicurante doppio vantaggio nei confronti dei toscani ed i quattro punti di distacco “virtuale” dal Pisa, in quel momento in svantaggio nel derby disputato al “Dei Pini”, avevano fatto ritenere ormai “blindato” il sesto posto. Anzi, si sperava addirittura in qualcosa di meglio nella (remota) speranza di buone notizie provenienti dal “Fattori”. Invece la realtà, come spesso è accaduto nel corso dell’attuale stagione, ha riservato l’ennesima, amarissima beffa. Basti ricordare, al proposito, i casi di Gubbio e Salerno.

A questo punto è inutile recriminare o voler cercare a tutti i costi i “colpevoli” a cui imputare la responsabilità per la semi-debacle pratese; si rischierebbe soltanto di minarne serenità e  tranquillità,  fattori indispensabili in questo particolare momento in cui i protagonisti dovranno raggiungere il massimo livello di concentrazione e preparazione in vista del “nuovo campionato” che inizierà domenica prossima.

Non sarò quindi, certo, io a puntare, in questo momento, il dito accusatore, né a fare l’elenco dei buoni e dei cattivi di turno. Lascio che questo lo facciano gli addetti ai lavori, io sono e resto un semplice tifoso.  Diciamo soltanto che il calo di concentrazione è avvenuto, sì, ma per fortuna “nel posto giusto, al momento giusto”. Punto e basta.

Non credo, e mi rifiuto di credere, che quella vista al Lungobisenzio sia la vera “difesa” del Benevento. Chi ha giocato a calcio, anche solo a livello amatoriale, sa benissimo che quando nel corso di una partita accade che, nella convinzione di aver già ottenuto il risultato voluto, vengano meno la concentrazione e l’attenzione, ecco che l’adrenalina cala, gli schemi saltano, le idee si offuscano, le gambe si afflosciano e gli avversari (specie se trovano stimoli e motivazioni dettati dall’orgoglio) … pur se modesti diventano improvvisamente dei fenomeni. E rischi anche di perdere una partita già vinta.

E questo, purtroppo, s’è puntualmente verificato ieri a Prato. Ma sono certo che la squadra farà tesoro di quanto avvenuto perché non abbia più a ripetersi nelle partite che contano. Anche questo fa esperienza.

Quanto all’avversario che ci toccherà affrontare nel quarto di finale, non sono poi così convinto del fatto che ci sia andata male, nel senso che sarebbe stato preferibile affrontare gli abruzzesi al “Fattori” piuttosto che i calabresi al “Ceravolo”, in virtù della diversa cornice “ambientale”. Sono, per questo, pienamente d’accordo con il nostro capitano il quale in una recente intervista ha dichiarato che dover giocare un incontro a Catanzaro, al cospetto di un pubblico certamente più “caliente” e numericamente più importante rispetto a quello che si sarebbe trovato a L’Aquila quanto meno non consentirà alcun calo di concentrazione.

E poi, tranquilli: la nostra Curva Sud di certo non starà a guardare ! Credo, poi, che oltre alla massiccia presenza del tifo organizzato, tanti saranno i beneventani domenica al Ceravolo pronti a sostenere la squadra.

Comunque sia, sono solo chiacchiere da bar : bisogna soltanto giocare a calcio e vincere. Sono partite da “dentro o fuori” , dove tutti gli avversari sono uguali e si parte tutti dallo 0-0

Detto questo, lasciatemi fare due considerazioni sui risultati registrati ieri su altri campi.

Se il Benevento, come sembra, non ha fatto particolari calcoli ma è semplicemente sceso in campo per vincere (anche se poi, purtroppo, non c’è riuscito), altrettanto non si può dire per le altre contendenti ai piazzamenti nella griglia play-off.

Si faccia avanti chi non aveva pronosticato il pareggio “sonnacchioso” tra L’Aquila e Catanzaro, che avrebbe assicurato ad entrambe il quarto di finale casalingo indipendentemente dai risultati delle “altre” (Benevento e Pisa).

Che dire, poi, dell’incredibile sconfitta patita dalla Salernitana in quel di Pagani, unico risultato  che avrebbe garantito ai granata campani la certezza di quel nono posto utile ad evitare il “quarto” a Via del Mare, lasciandolo volentieri agli altri granata del Pontedera ? Sempre meglio affrontare un Frosinone secondo (e deluso) piuttosto che un Lecce caricato e motivato e dai più indicato come prima favorita alla vittoria dei prossimi play-off (mi scuserà il lettore se la mia mano sinistra è scivolata involontariamente ed automaticamente via dalla tastiera !)

In merito, infine, al derby toscano improvvisamente “giratosi” a favore del Pisa, un pensierino maligno mi sovviene; diceva qualcuno “ a pensar male si fa peccato…ma qualche volta ci si azzecca!

Ma finiamola qui e non piangiamoci addosso, perché non è assolutamente finita.

Il sipario del Vigorito, per questa stagione, non è ancora stato calato, e nessuno ha intenzione di farlo.

Ed il secondo atto, l’ultimo, il più bello, deve ancora cominciare.

 

 

Sezione: PUNTI DI VISTA / Data: Lun 05 maggio 2014 alle 19:59
Autore: Andrea Bardi
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