Non sarà una finale di “Champions”, ma andatelo a dire ai protagonisti di Benevento e Fiorentina!

Per entrambe le squadre, appaiate in classifica a “quota 26”, a soli sei punti dalla terz'ultima posizione (occupata attualmente dal Torino che ha, però, due gare da recuperare), un unico imperativo categorico nella gara di stasera al Vigorito: vincere.

In realtà ce ne sarebbe anche un altro, in una partita che potremmo tranquillamente definire da dentro/fuori: vietato perdere. Alternativa comunque accettabile, ma valida fino ad un certo punto in un campionato incerto ed imprevedibile come non mai.

La 27^ giornata di campionato ha già espresso i primi verdetti, apparentemente senza sorprese. La Lazio ha avuto ragione di un Crotone mai domo, ma per il quale il destino sembra ormai essere segnato. L'Atalanta ha, dalla sua, archiviato la pratica Spezia in una partita “di accompagnamento” alla trasferta-Champions di Madrid, nella quale sarà chiamata a compiere l'ennesima impresa della sua recentissima storia calcistica. Entrambe, però, non hanno affatto “passeggiato” per assicurarsi l'intera posta in palio. La Lazio, in particolare, ha dovuto soffrire fino al 95° per avere ragione di un Crotone capace di recuperare per ben due volte lo svantaggio per poi capitolare solo grazie ad un'invenzione di Caicedo; i bergamaschi, invece, sono stati bloccati per 50 minuti dal solito Spezia spavaldo e volitivo (53% di possesso palla), salvo, poi, a dilagare e fermarsi di nuovo.

Il quadro delle partite si completerà con gli scontri diretti Genoa-Udinese e Bologna-Sampdoria, mentre il resto delle squadre bazzicanti la parte destra della classifica affronterà, fra le mura amiche, impegni sulla carta proibitivi: il Torino riceverà un' Inter più che mai lanciatissima verso lo scudetto (che auspica, tra l'altro, un possibile passo falso del Milan impegnato contro il Napoli); il Parma accoglierà una Roma chiamata a “rispondere” all'Atalanta e riappropriarsi del 4° posto-Champions abbandonato per una notte; infine il Cagliari, pur in ripresa con l'avvento di Semplici sulla panchina, se la dovrà vedere con una Juventus delusa ed arrabbiata per la cocente delusione dell'eliminazione dalla Champions League, alla quale non resta altro che l'obiettivo-campionato per evitare il fallimento sportivo stagionale.

Uno sguardo (inevitabile) all'attuale classifica ci dice che un cospicuo gruppetto composto da ben 5 squadre distanziate tra esse di soli 2 punti (Bologna, Genoa, Benevento, Fiorentina e Spezia) precede il Cagliari di 4 lunghezze ed il Torino di 6 (quest'ultimo, ripeto, con due partite da recuperare, e neanche poi così tanto proibitive contro il Sassuolo e la Lazio visti ultimamente).

Per cui, se si escludono, almeno attualmente, Sampdoria ed Udinese (ma non si può mai dire, specie in un campionato anomalo ed equilibrato verso il basso come l'attuale) possiamo affermare senza tema di smentita che ci sono, al momento, ben “sette sorelle povere” impelagate in piena lotta per evitare di occupare, a maggio prossimo, quella terz'ultima posizione di classifica che decreterà la retrocessione in serie B, dando (quasi) per scontato che le altre due siano già “prenotate” da Crotone e Parma.

Un'eventuale vittoria di oggi sarebbe, dunque, di vitale, e forse decisiva, importanza per imprimere una svolta pressoché definitiva al cammino verso la salvezza.

Di qui l'imperativo categorico di cui parlavo all'inizio. Chiunque, tra Benevento e Fiorentina, dovesse prevalere sull'altra, non solo distanzierebbe la perdente di 3 punti in classifica, ma godrebbe anche del vantaggio negli scontri diretti nei suoi confronti (che sarebbero, invece, in parità nell'unica ipotesi di vittoria con un gol di scarto da parte dei toscani).

La concomitanza, poi, delle partite testa-coda nelle quali saranno impegnate domani due delle “sette sorelle povere” (Cagliari e Torino) che, verosimilmente, potrebbe vederle soccombenti, oltre ai non certo agevoli impegni di Genoa e Bologna, che potrebbero entrambe lasciar punti per strada nei rispettivi impegni contro Udinese e Sampdoria, offre ad entrambe le contendenti del “Vigorito” una ghiotta occasione per fare un deciso balzo in avanti in classifica ed allontanarsi dalla “zona rossa”.

Certe partite, che nel piccolo di una “provinciale” rappresentano, eccome, una finale di Champions, si devono, sì, vincere, ma anche (e direi soprattutto) non perdere. Un eventuale pareggio, come dicevo ad inizio, sarebbe comunque accettabile, ma lascerebbe il tutto praticamente inalterato, seppur con una partita in meno da disputare, e rinvierebbe la questione-salvezza ai prossimi scontri diretti che, come risaputo, saranno disputati in gran parte al “Ciro Vigorito”.

Per cui se dovessi scegliere tra l'uovo oggi e la gallina domani, preferirei senz'altro sacrificare anzitempo... il volatile!

Sezione: Focus di A.Bardi / Data: Sab 13 marzo 2021 alle 12:51
Autore: Andrea Bardi
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