Tutto vero! Era il titolo che campeggiava a nove colonne sulla “rosea” il giorno successivo alla vittoria dell'Italia di Lippi al mondiale del 2006

Ebbene quel titolo, storico, mi risuona e mi ritorna alla mente oggi.

Se un amico, tre mesi fa, m'avesse detto che il Benevento si sarebbe trovato, la vigilia di Natale, all'ultimo posto della classifica di sinistra della serie A calcistica, molto probabilmente avrei rotto l'amicizia perché nelle sue parole avrei, di certo, ravvisato un'indigeribile ironia.

E invece no: è proprio “tutto vero!”

La squadra di Inzaghi, al termine di un'altra partita perfetta, regola alla Dacia Arena l'Udinese, con lo stesso risultato “all'inglese” con il quale, soltanto tre giorni prima, s'era imposta su un'altra diretta concorrente per lo scudetto della salvezza, il Genoa.

La Strega scavalca così, in un sol colpo, ben quattro squadre che prima d'ieri la precedevano in classifica e si colloca nella parte sinistra di quest'ultima, immediatamente alle spalle delle otto “grandi” e dell'outsider (per il momento) Verona, lasciandosi alle spalle tutto il “resto” della compagnia.

E che resto! Squadre dal forte blasone storico come Fiorentina, Cagliari, Sampdoria, Genoa, Torino sono al momento costrette a dover leggere il numero di targa di una “piccola” neo-promossa. E non è cosa da poco.

Dimenticata in fretta la deludente (eufemismo) partita contro lo Spezia, Il Benevento ha saputo, poi, inanellare una serie di risultati positivi, evidenziando una costante crescita di rendimento, anche in termini di prestazione e gioco di squadra. E' del tutto evidente come la crescita di rendimento comporti, spesso, il raggiungimento di successi sportivi che, a loro volta, favoriscono la presa di coscienza della propria forza e l'autostima. Fattori, questi, che a loro volta generano rendimento e prestazione e, quindi, risultati, in una sorta di circolo di conseguenze logiche che, se perpetrate all'infinito, portano a successi imprevedibili ed insperati. E' un po' il segreto delle “favole sportive”, che tanto favole, in realtà, non sono, ma che alla base sono frutto di lavoro, impegno e sacrifici da parte di tutto l'insieme di forze in campo. Insieme non è un termine usato a caso, ma è la parola scelta dal presidente, Oreste Vigorito, per riassumere e rappresentare il fenomeno Benevento Calcio nel suo complesso.

Ma c'è sempre, purtroppo, il rovescio della medaglia. Ed è rappresentato dall'indifferenza dei media nazionali nei confronti del “fenomeno Benevento”, quando addirittura tale indifferenza non si tramuti – il che è peggio – in distorta informazione. Mi riferisco, ad esempio, al malvezzo che caratterizza i servizi giornalistici nazionali (per quel minimo sindacale di spazio dedicato alla Strega), ed anche i vari opinionisti da salotto televisivo, secondo cui si tende a mettere in risalto le deludenti prestazioni delle squadre che affrontano il Benevento piuttosto che premiare ed esaltare (come sarebbe più giusto e corretto), le prestazioni sportive degli uomini di Inzaghi.

Squadre come Fiorentina, Juventus, Sassuolo, Parma, Genoa e, da ultimo Udinese, chissà per quale motivo, giocando contro il Benevento, sono incappate tutte in giornate storte. Basterebbe porsi un semplice interrogativo: perché? Sarà un caso, peraltro reiterato o forse – e dico forse – qualche merito potrebbe essere ascritto anche alla disposizione del Benevento sul terreno di gioco ed al gioco espresso dai sanniti?

E' probabile che l'interesse (e l'ironia) suscitato dalla “simpatica perdente” di tre anni fa si sia trasformato in un senso di frustrazione ed invidia della stampa legata a certe società calcistiche (anche blasonate) abituate a navigare da qualche anno nei bassifondi della classifica e per le quali la permanenza nella massima serie calcistica, minacciata dalla concorrenza di una piccola provinciale neo-promossa, deve ad ogni costo essere garantita onde evitare l'insorgere di nefaste conseguenze.

Non è da escludere che anche certa stampa legata a società d'alta classifica possa mal digerire che una “piccola squadretta di provincia” possa sottrarre alle loro "beniamine" punti che venivano dati come “naturalmente acquisiti”.

Ed è meglio che mi fermi qui.

Il Benevento calcio inizia a dare fastidio? Fa nulla, chi prova fastidio non gode e che allora continui pure a provarlo, questo fastidio.

Il Benevento è una piccola provinciale, deve vivere alla giornata e godersi il magico momento con e per i propri tifosi e, come dice e sottolinea spesso il presidente Vigorito, con e per i bambini che indossano felici ed orgogliosi, oggi, la maglia giallorossa. Godersi quelle emozioni che, giorno per giorno, potrà vivere, fin quando sarà in grado di (o le sarà consentito di) farlo. Tutto qui. Il resto non conta.

La classifica attuale dice (ed è realtà, non fantasia) che il Benevento è lì.

Domani chissà. Ma domani è un altro giorno.

Sezione: Focus di A.Bardi / Data: Gio 24 dicembre 2020 alle 12:32
Autore: Andrea Bardi
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