Un coro unanime di consensi sta accompagnando questa prima parte di campionato del Benevento di Pippo Inzaghi. Consensi, complimenti, riconoscimenti meritati sul campo. Maggio e compagni stanno tenendo un passo davvero notevole: cinque vittorie e tre pareggi, per un totale di diciotto punti, nelle prime otto gare. Numeri ai quali vanno aggiunti anche quelli relativi alla fase difensiva, che sta permettendo alla squadra giallorossa di vantare la miglior difesa del campionato, con soli tre gol al passivo in più di 720 minuti. Un ruolino di marcia davvero invidiabile e che conferma i pronostici estivi che vedevano la Strega tra le più serie candidate al salto di categoria.

Andando indietro nel tempo e analizzando l’avvio di campionato delle formazioni che negli ultimi anni hanno vinto il campionato cadetto, e in tal senso intendiamo chi ha chiuso la regular season al primo o al secondo posto, possiamo notare che la squadra di Inzaghi sta facendo qualcosa di davvero straordinario e non facilmente replicabile.

Un rendimento nettamente superiore alle varie Brescia, Palermo, Verona, Spal, per citarne solo alcune tra quelle che negli ultimi anni hanno ottenuto la promozione diretta, e migliore anche di quello dell’Empoli 2017-18 targato Andreazzoli (subentrato in corso d’opera a Vivarini sulla panchina toscana) che pur dominò quel campionato chiudendo con ben tredici punti di vantaggio su Parma e Frosinone, con i ducali che per migliore differenza reti negli scontri diretti andarono direttamente in A a discapito dei ciociari, ma che non ebbe un inizio di stagione così felice. Nessuna di queste ebbe un approccio così positivo al campionato, sia in termini di punti (‘18-’19: LECCE 12 BRESCIA 11; ‘17-’18:  EMPOLI 14, PARMA 11;  ‘16-’17: SPAL 11, VERONA 17;  ’15- ’16: CAGLIARI 16, CROTONE 17;  ’14- ’15: CARPI 12, FROSINONE 15; ‘13-’14: PALERMO 11, EMPOLI 17) che dal punto di vista dell’imbattibilità, che nessuno riuscì a conservare così a lungo, e dell’impermeabilità difensiva.

Per trovare una squadra (tra quelle poi promosse direttamente in serie A) protagonista di un avvio paragonabile a quello dei sanniti bisogna risalire alla stagione 2012-13, quando il Sassuolo di Eusebio Di Francesco fece anche meglio: un solo pari e sette vittorie nelle prime otto gare di campionato, per un totale di ventidue punti. Identica la solidità difensiva con sole tre reti subite, così come Caldirola e soci. Sassuolo che conoscerà la sconfitta solo alla decima giornata in casa del Cittadella ma che chiuderà la stagione al primo posto con 85 punti conquistati in 42 gare (la serie B era a 22 squadre), che proiettati sulle attuali 38 gare sarebbero 77.

Dati che, sebbene non debbono distogliere l’attenzione dell’intero ambiente su quanto ancora c’è da lavorare per raggiungere l’obiettivo finale, stanno a dimostrare l’assoluta bontà del lavoro fatto sinora da Inzaghi e dalla truppa giallorossa. D’altronde, pur rifugiandoci segretamente negli scongiuri del caso, se il buongiorno si vede dal mattino…

Sezione: In primo piano / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 12:30
Autore: Gerardo De Ioanni
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