L’ex direttore sportivo del Parma, Enrico Fedele, con trascorsi anche nel Benevento, è stato raggiunto dalla nostra redazione per parlare dell’attuale momento della Strega, che sarà impegnata nell’ulteriore appendice dei play off per giocarsi la promozione in serie A.

Direttore, che idea si è fatto su questo momento difficile che sta attraversando il Benevento?

 “Seguo sempre con molto piacere il Benevento. Del resto, sai bene che una parte di  cuore è legata alla terra sannita.  Da esperto del settore, purtroppo, era una situazione che temevo. A novembre ho visto giocare la Strega contro il Brescia  e alcune cose non mi convincevano pienamente. Credo che questa squadra abbia avuto anche un crollo fisico, in quanto arrivava sempre seconda su ogni pallone. Un altro aspetto che mi ha lasciato interdetto è quella cattiveria agonistica che è venuta meno nei momenti decisivi. Un aspetto, invece, che vedevo nelle altre squadre. Purtroppo, quando le cose vanno male l’agnello sacrificale è sempre l’allenatore, ma non dimentichiamo che in campo vanno i calciatori. Probabilmente il tecnico potrebbe aver pagato l’inesperienza. La rosa ha calciatori importanti per la categoria e ad un certo punto si era pensato che potesse vincere questo campionato in maniera diretta. L’allenatore non è la causa ma una concausa

Da ottobre si vedeva una squadra che difendeva male. In base ai tanti esterni che ha questa squadra, tenendo anche conto delle caratteristiche dei due esterni bassi, portati più ad attaccare, un 3-5-2 l'avrei reputato più funzionale. Inoltre, è importante avere anche dei centrocampisti di grande forza. Calò ha un bel piede ma non è un centrocampista di forza. Viviani deve acquisire esperienza, Petriccione ha giocato poco e non so il motivo. Acampora è un giocatore che sa distribuire il gioco e ha reso meglio quando alcune volte ha avuto compiti di regia.  Adesso, comunque, è inutile guardare al passato”.

Un suo giudizio su questa appendice dei play off?

“E' tra le  squadra più in forma ma credo sia meglio incontrare l’Ascoli piuttosto che il Brescia. I play off sono come degli esami di riparazione. Vorrei dare un consiglio, che è quello di stare tutti uniti nonostante la contestazione di ieri. In questo momento bisogna restare in religioso silenzio. Bisogna restare vicini al presidente. Spesso si affeziona troppo ai giocatori e li tratta come figli. Qualche volta farebbe bene a trattarli anche come figliastri. Dopo i play off ci saranno le giuste riflessioni, ma adesso è il momento di restare uniti".

In questo momento dove si deve lavorare? 

“Sulla testa. E’ importante non far sentire soli questi ragazzi. Sarebbe un grande errore. Ancora non è finita. I play off hanno sempre riservato sorprese. Dopo Ascoli, se le cose andranno in un certo modo, sarò a Benevento con voi”.

Sezione: In primo piano / Data: Sab 07 maggio 2022 alle 12:32
Autore: Claudio Donato
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