Nella scorsa puntata di Totalmente Dipendente abbiamo avuto il piacere di avere ospite il direttore sportivo del Benevento Calcio, Pasquale Foggia. Sono stati davvero tantissimi i temi affrontati con lui: dall’aneddoto legato alla nomina come diesse giallorosso, al rapporto con il Presidente Vigorito e il mister Inzaghi, passando anche per il suo futuro sul quale è stato categorico. Ovviamente, e non poteva essere altrimenti, con il direttore c’è stato tempo e modo per commentare anche le voci di calciomercato che lo vedono al lavoro per obiettivi di grande spessore: Giovinco, Llorente, Zaza, Caligiuri, per citare solo alcuni dei nomi circolati nelle ultime settimane.

L’ANEDDOTO SULL’INIZIO DELL’AVVENTURA GIALLOROSSA – “Ero in autostrada quando mi arriva una chiamata di Diego (Palermo n.d.r.), che già conoscevo, il quale mi chiede dove stessi andando. Io gli dico che stavo andando a incontrare una società, anche importante, con la quale in pratica era tutto fatto e si doveva solo formalizzare. Così lui mi dice ‘no, no aspetta che proprio oggi ho parlato con il Pres. e mi ha detto che voleva vederti per farti una proposta’. Così io portai a termine quell’incontro per educazione, poi tornai a casa, mi incontrai con il Presidente e da lì è nata la mia storia al Benevento”.

IL FUTURO DI PASQUALE FOGGIA – “Gli apprezzamenti fanno piacere, sicuramente. Però io lo dico sempre scherzosamente al Pres.: io andrò via da Benevento quando Oreste Vigorito mi manderà via e non ci saranno altre distrazioni nella maniera più assoluta. Per me Benevento rappresenta il top perché sono convinto si possa fare qualcosa di speciale”.

IL TRIO VIGORITO, INZAGHI, FOGGIA – “Si è creato qualcosa di speciale, di magico. Pippo lo conosco da almeno 15 anni e sapevo cosa avrei portato, soprattutto a livello umano che è un qualcosa che fa la differenza, perché di allenatori bravi e allenatori da Benevento ce ne sono tanti. Ma portare un nome di livello nazionale e internazionale, con dei valori umani come quelli di Pippo... e conoscendo il Presidente e me stesso, non poteva esserci connubio migliore. Si è creato quello che è sotto agli occhi di tutti”.

LE ESPULSIONI - “Quello che più mi fa innervosire è l’atteggiamento che certe volte hanno. Io ammetto di essere un passionale e di esagerare a volte ma adesso mi hanno preso proprio di mira.

 Vivo la partita come se fosse la mia ultima partita e in questo devo ancora svestire i panni da calciatore e migliorare ancora un po’”.

LA CRESCITA ESPONENZIALE DEL BENEVENTO - “Fa parte di un percorso, di un progetto che il Presidente porta avanti da 14 anni e che negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale. Negli ultimi 4 anni il Benevento ha fatto 3 anni di B e 1 di A. Questo vuol dire arrivare ai massimi livelli con una conoscenza diversa da parte tua ma anche degli altri del Benevento, che viene visto sempre di più come una realtà importante. Noi abbiamo il compito di portare avanti questa idea di società trasformata poi sul campo”.

PROPOSTE INDECENTI – “Assurdo solo pensare di far partecipare ai play-off anche il Benevento. Faccio anche fatica a commentare alcune uscite. Il Benevento ha dimostrato nelle 28 partite disputate di meritare ampiamente la promozione. Non a caso abbiamo battuto il record della Juve, abbiamo perso una sola partita, abbiamo fatto delle cose incredibili. Parlare di play-off o di ipotesi di ripartenza dalla B con 20 punti di vantaggio è qualcosa che non esiste, per la purezza e per la bellezza di questo sport. Pensare o fare una cosa di questo tipo significa non amare questo sport”.

IDENTITÀ – “Io credo fermamente nei progetti. I progetti non sono a breve tempo ma a medio-lungo termine. Questa è una società e una squadra che deve avere una propria identità e identificarsi in qualcosa. Quando uno incontra il Benevento deve già sapere cosa ha di fronte. Credo che quello che noi oggi abbiamo costruito è l’identità di una squadra solida, cattiva agonisticamente, che va alla ricerca del risultato con tutta sé stessa. Volevamo costruire un’identità a 360 gradi che andasse dalla squadra, alla società, ai tifosi. Questo abbiamo cercato di portare avanti in due anni di lavoro e questo vogliamo preservare anche per il prossimo anno”.

IL BENEVENTO CHE VERRÀ - “L’anno prossimo mi aspetto un Benevento rompiballe. Il Benevento deve avere un’identità. Vorrei costruire e portare avanti questo progetto sulla fame e sulla voglia di raggiungere un obiettivo che può essere ottenere la salvezza l’ultima giornata di campionato e giocarci la partita sino al 95’ sempre. Questo è quello che vorrò vedere da direttore e che con tutto me stesso cercherò di costruire per il Benevento”.

IL COLPO HETEMAJ – “Operazione fatta alle 3 e mezza di notte. Quando ho chiuso per Hetemaj dico al Pres. ‘Hetemaj è costato 500 mila euro…’ e lui dice ‘Ah, buono. Una buona operazione…’. Così io gli dico ‘Guarda Pres., il Chievo non solo ce l’ha dato gratis ma ci ha messo anche 200 mila euro di ingaggio…’. Lui non ci voleva credere, per me è stata una grandissima soddisfazione. Poi alle 3 e mezza di notte, facendo uscire anche altri nomi solo per velocizzare l’operazione col Chievo...”.

GLI ACQUISTI NON SCONTATI DI CALDIROLA E TUIA – “A me riempiono tanto perché sono operazioni che mi hanno dato grandi soddisfazioni. Tuia lo conoscevo già perché era in Primavera quando io giocavo nella Lazio e vedevano in lui il nuovo Nesta. Ci ho giocato insieme a Salerno ed è un ragazzo di uno spessore umano incredibile ma anche un calciatore fortissimo, non ne vedo tanti del suo livello. Preso a zero, con un ingaggio da parametri di serie B.

Quanto a Caldirola, lo scorso gennaio dovevamo prendere un mancino. Anche il suo acquisto fu salutato da più di una critica. Io, però, Luca me lo ricordavo bene come calciatore e decisi di portarlo qui con noi. Oggi possiamo dire che sono operazioni belle e sono contento siano riuscite a pieno”.

LLORENTE IN GIALLOROSSO? – “Ho risposto una domanda su di lui perché si dice sia in uscita dal Napoli. E’ inutile dire anche qualcosa in più perché è un calciatore che conosciamo tutti…”.

SU ZAZA – “Stiamo parlando di giocatori importanti. I nomi che sono usciti sono tutti nomi importanti per il Benevento. Noi lavoriamo e lavoreremo per fare il meglio per il Benevento. Ovviamente Zaza è un altro di quei giocatori che non scopriamo oggi ed è un giocatore forte. Poi con Vagnati (nuovo ds del Torino) c’è un ottimo rapporto e vediamo cosa potrà succedere…”.

PROGETTO TECNICO E STRATEGIA– “Io credo molto nel contestualizzare i calciatori. Si parte da una base tattica ma non deve essere questa un limite. Quelli che verranno saranno giocatori duttili e funzionali al progetto tecnico, indipendentemente dal modulo. Numericamente andremo a rinforzare la squadra in quei ruoli in cui pensiamo di poterla migliorare. Credo che faremo 4 o 5 acquisti, ovviamente dipenderà anche da quanti ne usciranno”.

GIOVINCO – “Sebastian è un altro giocatore che abbiamo seguito e che seguiamo ancora. Seba è un ragazzo che conosco molto bene…

DONNARUMMA – CAPUTO – “Sono due giocatori forti. Caputo ha dimostrato ampiamento di poter fare gol anche in Serie A; Donnarumma fin quando non si è infortunato anche lui stava facendo bene. Sono giocatori forti ma anche noi ne abbiamo. Abbiamo Sau che ha fatto la Serie A in maniera importante; Moncini che secondo me può fare molto bene; Insigne, Improta”.

CALIGIURI – “E’ un calciatore a scadenza. E’ uno dei tanti giocatori che abbiamo monitorato, ha fatto tanti anni di Bundesliga ed è un giocatore forte e che ci piace”.

PORTIERI – “Abbiamo Montipò che è nostro e di grande prospettiva e intendiamo valorizzarlo anche in serie A. Poi c’è Manfredini con il quale abbiamo un obbligo di rinnovo in caso di A ma che avremmo esercitato comunque perché è un portiere affidabilissimo oltre che un ragazzo eccezionale, di un umiltà impressionante. Si è calato alla grande nel ruolo. E poi c'è Gori che è una garanzia sotto tutti i punti di vista. Quindi non abbiamo in programma di aggiungere nulla al parco portieri”.

STIPENDI – “È una questione che stiamo portando avanti in maniera serena con i ragazzi. Credo sia giusto in questo momento dare una mano e fare delle rinunce. Lo dobbiamo alla società e anche in ragione del momento che il Paese vive”.

VOKIC – “E’ un giocatore che abbiamo visto poco ma ha delle qualità incredibili. Ha solo bisogno di un po’ di continuità perché ha giocato poco. Queste partite, non ci fosse stato lo stop, sarebbero servite per dare spazio a lui e agli altri che hanno giocato un po’ meno”.

IEMMELLO – “Ha fatto 17 gol ed è capocannoniere della B e sicuramente avrà mercato…

CODA – “Su Massimo abbiamo già detto tutto. Parliamo di un matrimonio finito in maniera consensuale. Massimo lo apprezziamo tutti per l’uomo e il calciatore che è. Poi ci sono delle scelte da fare e se non c’è condivisione io credo sia giusto non trattenere nessuno”.

VIGORITO – “In questo momento se si potesse spogliare e fare un quarto d’ora lo farebbe molto volentieri. Ha una carica incredibile. È un uomo che vive con passione tutto ciò che fa e lo dimostra in ogni momento. Renderlo felice della propria squadra e di tutto quello che abbiamo costruito mi dà un’enorme gioia. Per l’uomo, oltre che per il Presidente. Abbiamo la fortuna di avere un Presidente “totalmente dipendente” dal Benevento”.

LA RIPRESA – “C’è grande curiosità ma anche consapevolezza del lavoro fatto in questi mesi. Siamo sicuri che la squadra tornerà magari non al cento per cento dal punto di vista fisico ma con la stessa mentalità di prima”.

IL CALCIO POST COVID – “La nostra programmazione non cambierà, gli obiettivi e le idee non cambiano assolutamente. Poi magari ci potranno essere degli sviluppi di mercato diversi ma il programma di lavoro resta quello di prima. Sicuramente il ritiro non si farà. La preparazione alla prossima stagione sarà diversa ma lo sarà per tutti. Stiamo pensando a qualche amichevole magari all’estero”.

MAGGIO - “Sarà lui a decidere il proprio futuro, noi saremmo contenti di potergli far chiudere il cerchio di una carriera esemplare nel migliore dei modi. Può dare tanto al Benevento e lo ha dimostrato già quest’anno”.

AMBIZIONI EUROPEE – “L’ambizione del Presidente di certo non la scopro io, la conosciamo tutti. E’ l’ambizione che trascina credo ognuno di noi in qualsiasi cosa poi faccia. Però, poi, bisogna essere concentrati sul presente altrimenti si finisce per perdere quello che va costruito prima di quei traguardi. L’ambizione c’è, così come la consapevolezza che la serie A è un campionato difficile dove il Benevento dovrà fare di tutto per consolidarsi in pianta stabile, partendo dal primo obiettivo che è quello della salvezza. Il calcio è bello perché poi riserva sorprese inaspettate. Spero che il prossimo anno possiamo lottare per obiettivi molto importanti, però il primo step per tutti deve essere la salvezza, che non è scontata”.

GIALLOROSSI DA NAZIONALE? - “La Nazionale è l’ambizione di ogni calciatore. Faccio un nome proprio per la crescita che ha avuto e parlo di Montipo’. E’ un ragazzo del ’96 che viene da un percorso caratterizzato da momenti belli ma anche da momenti difficili e da questi è uscito fuori alla grande. Ha dimostrato grande carattere e grande determinazione ma poi ha qualità importanti, non a caso è tra i più richiesti della nostra squadra”.

BENEVENTO CITTÀ – “La città ha una grande passione per il calcio ma ti lascia vivere in maniera serena. Si sta davvero bene a Benevento”.

Sezione: In primo piano / Data: Lun 25 maggio 2020 alle 18:56
Autore: Gerardo De Ioanni / Twitter: @@GerardoDeIoanni
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