L’ex Pedro Mariani, ai microfoni di TuttoBenevento, ha espresso il suo pensiero sulle difficoltà che attraversa il Benevento. Con molta sincerità, Pedro ha esplicato, senza tanti giri di parole, quanto sia duro lottare per la salvezza.

Ecco quanto emerso dalla nostra chiacchierata: 

“Il cambio di allenatore - afferma  Mariani- e lo dico in maniera molto franca, tranne un breve scatto di orgoglio iniziale, che c’è sempre in queste situazioni, non ha dato dei cambiamenti sostanziali a questo Benevento. Ci sono le stesse ingenuità, gli stessi errori e un gioco che latita. Gli attaccanti sono sempre molto isolati. A parte un brio iniziale, ribadisco, tutto è rimasto come prima”. 

Errori difensivi, marcatura a uomo oppure a zona, problemi di concentrazione. Qual è il tuo pensiero?

“Claudio, io sono per la marcatura a uomo. Con questo tipo di marcatura hai la possibilità di sbilanciare l’avversario e non farlo saltare comodamente. Andrebbe bene anche una fase intermedia: come disse lo stesso Stellone in una conferenza, il quale aveva in mente di creare un castello di base ed alcune marcature a uomo sui calciatori più pericolosi della squadra avversaria. Il Torino di Juric marca ad uomo, tanto per farti un esempio. Marcare è una dote che non abbiamo. Facciamo molta fatica, ma questo è un mio pensiero”. 

Veniamo alla sfida contro il Como, che a questo punto diventa un vero spartiacque per il campionato del Benevento. Che gara ti aspetti?

“Tutte le gare sono decisive, ormai lo diciamo da diverso tempo. Quella contro il Como è pericolosa perché dopo avrai due trasferte molto difficili con Bari e Pisa. Le due squadre più in forma del momento. Ascolto alcuni discorsi sulla classifica corta, ma io non sono d’accordo. Avere più squadre nel giro di pochi punti sarebbe stato meglio. Avresti avuto maggiori possibilità di tirare dentro più concorrenti. Dobbiamo anche sperare che le altre non facciano risultato. Se il Cosenza dovesse vincere allungherebbe la quota salvezza. Già lo ha fatto vincendo con la Reggina. La gente deve sapere che per media punti, il Como degli ultimi due mesi è secondo in classifica dopo il Frosinone. Hanno fatto 13 gol subendone solo quattro. Se vogliamo ridurla in numeri: per sperare c’è bisogno di una vittoria con il Como e due pareggi nelle prossime due trasferte. Le altre gare non saranno delle passeggiate. Nell’ultima partita avrai il Perugia, ma non dimentichiamoci del Modena in casa. Per i canarini potrebbe essere la partita della salvezza. Metterei la firma per avere 5 punti nelle prossime tre gare. In questo momento la salvezza diretta è a quota 41-42 punti. Non parlo dei playout, dove i rischi aumentano perché si tratta di un vero terno a lotto”. 

Le difficoltà che sta incontrando il Benevento sono veramente troppe a cominciare dai tanti infortuni. La tua spiegazione qual è?

“Da fuori non è semplice capire i problemi del Benevento. Credo che la preparazione abbia un peso importante. Non è possibile farsi male con questa frequenza. Succede anche quando ci si allena dove i ritmi sono più blandi. Anche le guarigioni sono molto lente. Ti faccio un esempio: per uno stiramento di primo grado, dopo 20 giorni dovresti essere di nuovo in campo. E’ un dato che deve fare riflettere. Sono molto legato alla piazza di Benevento ma devo dire quello che vedo e penso. Questa squadra non è stata allestita secondo una certa logica. Inoltre, vedo giocatori con la pancia piena. Sicuramente ci sono delle responsabilità che non dobbiamo analizzare noi. Quando parlo e ho parlato di struttura societaria, non mi riferivo agli uomini ma alle competenze. Vedi il Sassuolo, l’Atalanta, ma ti potrei citare tante altre squadre. Hanno una rete scouting importante, che gira il mondo per prendere calciatori di 19-20 anni per rivenderli a cifre importanti”.

Sezione: In primo piano / Data: Mer 08 marzo 2023 alle 19:02
Autore: Claudio Donato
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