Una stagione strana quella del Benevento di quest’anno, che giornata dopo giornata ha preso sempre più le sembianze della squadra allenata da Cristian Bucchi qualche anno fa, che ebbe tante possibilità durante il corso del campionato per spiccare il volo verso la promozione, ma ogni volta fece cilecca. Stessa sorte per il Benevento di Fabio Caserta che è riuscito a ciccare alla stessa maniera (se non di più), tutte le occasioni che avrebbero cambiato il volto al suo campionato. Troppe 10 sconfitte per pensare di vincere un campionato, che mai come questa volta come ricordato anche dal Presidente Vigorito al termine della gara, con un po’ di linearità di risultati poteva essere vinto direttamente senza tanti problemi. Ed invece non è andata così. Anzi. Ci ritroviamo dopo la rovinosa sconfitta di Monza, a leccarci le ferite e con l’entusiasmo sotto i tacchi pensando di andarci a giocare un evento così importante come quello dei play off per la promozione in massima serie, con una squadra che obiettivamente se messa come  quella vista oggi in campo potrà fare ben poco per vincere la post season e approdare in serie A.

Una squadra senza nerbo, senza carattere, con uno spogliatoio tutto’altro che granitico, e una guida tecnica che in più di un’occasione si è dimostrata non essere all’altezza della situazione e del compito che gli aveva affidato il Presidente Vigorito che pure gli aveva messo a disposizione un roster di assoluto rispetto che sulla carta sicuramente avrebbe potuto fare molto di più.

Tutto questo ha contribuito ad allontanare i tifosi dallo stadio, che erano reduci anche dall’amarissima retrocessione dalla serie A dello scorso anno e che mai sono riusciti ad entusiasmarsi in una condizione del genere. Nonostante tutto, nel momento del bisogno la torcida giallorossa aveva risposto presente, ma prima i 7000 presenti al Vigorito contro la Ternana, e poi gli oltre 600 al Brianteo di Monza, hanno visto mortificare la fiducia che essi avevano riposto nella squadra.

A questo punto è inutile qualsiasi giro di parole: il Benevento nelle ultime 4 partite ha perso 3 volte. Un filotto al contrario che invece di regalare la promozione diretta ai giallorossi, li ha anche allontanati dalle posizioni che garantiscono almeno di arrivare direttamente alla semifinale play off senza passare per il turno eliminatorio in gara secca dove tutto può sempre accadere.

Nell’ultimo mese l’unica vittoria il Benevento l’ha raccolta sul campo del Pordenone già virtualmente retrocesso ed è tutto dire. In certi casi nel calcio a pagare è sempre uno, l’allenatore, ed anche se manca una sola giornata alla fine tutto è ancora in gioco, sia per provare ad evitare il turno preliminare nei play off, e sia per andarseli a giocare con qualche possibilità e un po’ di entusiasmo in più. A questo punto credo che ci voglia una scossa, una scintilla che riaccenda l’entusiasmo e che possa stimolare l’orgoglio anche dei calciatori che non avrebbero così più nessun alibi.

Mi prendo la responsabilità di dire che a mio modo di vedere, in questo momento, l’esonero di Fabio Caserta servirebbe come scossa per provare a rilanciare le quotazioni di promozione e giocarsi il mini torneo che vale la serie A in un'altra maniera.

Tra l’altro sarebbe una soluzione che rimanda anche ad un precedente fortunato di qualche anno fa a Verona, quando a 2 giornate dalla fine, la dirigenza scaligera decise di prendersi la responsabilità di esonerare Fabio Grosso e affidare la panchina ad Aglietti il quale perse la prima partita contro il Cittadella ma poi riuscì a trovare una qualificazione contro il Foggia all’ultima giornata che lo portò a giocarsi i play off da ottavi e poi vincerli. Chissà che non possa succedere anche da queste latitudini.

Il Benevento come squadra può contare su un potenziale di tutto rispetto. L’esonero dell’allenatore servirebbe come shock sia allo spogliatoio che all’ambiente. Una sorta di detonatore che potrebbe servire come viatico per un patto d'acciaio tra calciatori, società e tifosi a non lasciare nulla di intentato.

Tra l’altro nella riflessione che in queste ore faranno il Presidente Vigorito e i suoi più stretti collaboratori, sicuramente terrà banco anche un’altro tipo di valutazione in merito a Fabio Caserta e di un feeling che è evidente non essere mai nato con la tifoseria e sotto certi aspetti anche con parte dello spogliatoio giallorosso. La domanda sorge spontanea: non esonerare adesso Fabio Caserta e lasciargli giocare i play off in questo stato a cosa servirebbe? A mio modo di vedere sarebbe un azzardo ancora più grande dell’esonero, tenendo presente che a meno di sorprese il destino dell'allenatore anche in caso di promozione in massima serie sembra essere già segnato, o almeno questa pare sia la sensazione. E allora perchè non provare la carta dello shock? Ai posteri l’ardua sentenza diceva qualcuno. Staremo a vedere.

Sezione: In primo piano / Data: Lun 02 maggio 2022 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoBenevento
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