Troppo brutta per essere vera, almeno per quanto riguarda la squadra vista all’opera nei primi 45 minuti giocati contro la Salernitana dai giallorossi. Fatto sta che per noi presenti nella tribuna stampa dell’Arechi, obiettivamente rispondere ai maliziosi commenti dei colleghi di Salerno che si chiedevano dopo il primo tempo, anche con una punta di sarcasmo se fosse quello il Benevento terzo in classifica è stato difficile anche per noi. Ovvio che la risposta è stata comunque scontata. Lo sappiamo bene che quella squadra che stavamo vedendo all’opera, era solo lontana parente di quel Benevento che fin qui ci ha inorgoglito. E allora come diceva qualcuno la domanda sorge spontanea: perché “regalare” un tempo ad un avversario tutt’altro che trascendentale? Il Benevento del primo tempo è apparso letteralmente “in bambola”. La Salernitana senza fare granchè se è ritrovata in vantaggio addirittura di 2 reti quasi senza crederci, con il minimo sforzo.

Troppi i giocatori della truppa di Baroni sotto la sufficienza e in completa giornata no. Sia chiaro, qui nessuno pensava che in questo primo campionato di serie B della nostra storia, non avessimo trovato ostacoli e difficoltà, che avremmo potuto vincere tutte le partite oppure non perdere mai. L’amaro in bocca ti rimane però quando perdi in una certa maniera, e appunto con un avversario che di fatto ha dimostrato di non essere nulla di eccezionale. In poche parole, pensiamo che il Benevento che conosciamo e che fino a questo punto aveva fatto benissimo se avesse messo giusto qualcosina in più forse non avrebbe vinto ma sicuramente non avrebbe perso. Con il senno del poi è facile parlare, ma vogliamo sperare che sia stata la classica giornata-no, oppure che nella testa di qualcuno, o più di uno, inconsciamente si sia approcciato alla gara con un po’ di supponenza e presunzione. Da questo punto di vista lo avevo scritto anche in tempi non sospetti: questa squadra per affrontare questo torneo al meglio deve rimanere sempre con la classica asticella alta, e giocare contro qualsiasi avversario con la giusta umiltà di chi sa di poter perdere con chiunque ma allo stesso tempo di poter vincere con tutti. Sembra banale, ma invece non lo è affatto. Tra l’altro anche la “presunzione” di sentirsi più forti di un avversario, sicuramente va dimostrata in campo in altra maniera, magari non aspettando l’avversario come fatto a Salerno nel primo tempo ma aggredendolo sin dall’inizio. Questo sicuramente avrebbe messo “paura” ad una Salernitana piena di problemi che abbiamo contribuito a far rifiatare. Regalare 40 metri di campo ad un avversario che si sapeva avere problemi in difesa, viste le defezioni di alcuni dei suoi uomini migliori proprio nel pacchetto arretrato, presentarsi con una sola punta e con Ciciretti spostato di ruolo, non ridisegnare l’assetto della squadra al termine di un primo tempo in cui si era sotto già di 2 gol sono punti su cui bisognerà riflettere e ragionare attentamente per non farsi trovare impreparati nel prossimo futuro.

Non è tempo certamente di fare processi o puntare il dito verso qualcuno, ma è nostro compito mettere in evidenza certe falle evidenti e che trovano d’accordo la maggior parte di coloro tifosi e non, che hanno avuto modo di seguire il derby. All’orizzonte c’è un'altra trasferta, con un avversario che forse sulla carta è ancora più ostico della Salernitana. Sabato prossimo si viaggerà in direzione Chiavari, per incontrare la Virtus Entella che da qualche anno ormai milita in serie B e che ha costruito le sue fortune proprio tra le mura amiche, su un terreno di gioco più stretto quasi ai limiti del regolamento. Sicuramente non è uno stadio “caldo”  almeno dal punto di vista del tifo in quanto la media spettatori al Comunale di Chiavari per le gare interne della Virtus è di poco superiore alle 2.000 unità. Un dato che certamente non deve trarre in inganno poiché questa trasferta è una tra le più insidiose del campionato e quindi andrà affrontata con la giusta attenzione, a maggior ragione dopo una prestazione come quella di domenica scorsa. Contiamo sul desiderio di rivalsa da parte degli uomini di Baroni. Il campionato e gli avversari ci aspettano al varco e per capire meglio di fronte a che tipo di squadra ci troviamo: il Benevento forte, robusto e compatto delle prime 7 giornate o quello molle e senza idee del derby? Ai posteri l’ardua sentenza, sperando ovviamente che la sconfitta dell’Arechi sia stato il classico incidente di percorso e che si possa quindi velocemente girare pagina. Forza Benevento!

Sezione: L'EDITORIALE TB di C.Calicchio / Data: Lun 10 ottobre 2016 alle 17:20
Autore: Cosimo Calicchio
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